Recensione: Vengeance Is Mine

Di Manuel Gregorin - 15 Marzo 2022 - 14:42
Vengeance Is Mine
Etichetta: AFM Records
Genere: Heavy  Power 
Anno: 2022
Nazione:
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68

Nuovo capitolo per i Serious Black, formazione attiva dal 2015, anno in cui si affaccia sulla scena, con un nome che prende spunto in modo un po’ originale per la scena metal, dai romanzi della saga di Harry Potter.

Costituitisi su iniziativa del bassista degli Emergency Gate, Mario Lochert, la band tedesca si presenta subito come una sorta di super gruppo includendo nella formazione alcuni nomi di rilievo della scena metal come Roland Grapow (Helloween- Masterplan), Thomen Stauch (Blind Guardian), Alex Holzwarth (Rhapsody Of Fire) e Bob Katsionis (Firewind e recentemente con gli ottimi Warrior Path).
Con l’avvicendarsi degli album poi, i vari personaggi di spicco uno alla volta se ne sono andati, lasciando il posto ad altri nomi meno noti ma non per questo poco motivati ad affiancare Lochert nel portare avanti questo progetto musicale che tutto vuol essere meno che un side project.

Si arriva così al 2022 con la pubblicazione di questo nuovissimo “Vengeance Is Mine“.

Edito come i precedenti dalla AFM Records, il disco viene registrato presso i Serious Black Studios di Kirchseeon, in Germania e vede lo stesso bassista Lochert ad occuparsi anche della produzione e del mixaggio. Da segnalare inoltre la perdita per strada di un altro elemento storico, ovvero del vocalist Urban Breed che cede il posto al talentuoso Nikola Mijić, cantante di origine serba già distintosi con gli Eden’s Curse.
Così, dopo esserci soffermati ad ammirare la splendida copertina, ci possiamo concentrare sulla musica: il disco parte in quarta con “Rock With Us Tonight“, chitarre decise che aprono la strada ad un heavy /power venato di hard rock. Si procede con “Out Of The Ashes“: riff coinvolgente che ci trascina in un brano di power melodico con un ritornello piacevole ed un bel cambio prima dell’assolo; “Fallen Hero” invece si addentra su territori che si avvicinano agli Edguy dei lavori più recenti, con al suo interno un passaggio a due voci, una pulita e l’altra più sporca, a dare alla canzone un certo sapore di teatralità.
Una buona partenza insomma, con cui i Serious Black vogliono dimostrare che anche se orfani dei nomi prestigiosi di cui hanno potuto avvalersi nei primi lavori hanno imparato a camminare da soli. Peccato però che prima di partire si siano dimenticati di allacciarsi le scarpe visto che già dalle composizioni successive tendono a perdere l’equilibrio ed inciampare in soluzioni non proprio brillanti. “Senso Della Vita” – pezzo con il ritornello in italiano – rimanda ai Vision Divine dell’epoca Michele Luppi senza però riproporne le gustose melodie vocali ed i riff power impreziositi da arrangiamenti dal gusto prog. “Soul Divider” parte con chitarre taglienti dal vago sapore thrash per poi assestarsi su di un power di matrice europea dove però le melodie non riescono a coinvolgere. Con “Ray Of Light“, Lochert e soci provano a giocare la carta della ballad epicheggiante con un risultato che però sa di già sentito e non lascia nessun particolare segno.
Sinceramente le cose vanno un po’ meglio con l’altro lento presente in questo platter, “The Story“, che si avvicina ad un certo hair metal anni 80 in cui si erge un bell’assolo di chitarra ed una buona prova del vocalist Mijić. Per la maggior parte del disco poi la band offre delle composizioni abbastanza standard che rientrano nell’ordinario ma niente di più. Eccezione forse per “Tonight I’m Ready To Fight“, che pare uscita da un lavoro degli Avantasia e grazie ad un ritornello orecchiabile ed a dei giri di chitarra alla Blind Guardian sul finale riesce ad emergere dalla media.
Just For You” invece ha delle atmosfere un po’ più oscure ma niente di particolarmente irresistibile. “Soldier Of Light” riesce un po’ a farsi notare più per un ritornello che richiama i Sabaton che per altro. Per il resto ci si avvia alla conclusione con “Queen Of The Lies” ed “Alea Iacta Est”, due episodi power metal con cui si emulano Stratovarius ed Helloween in modo tutto sommato abbastanza ordinario.

Un disco questo che inizialmente – come dicevamo – parte bene ma poi perde subito quota tendendo ad impantanarsi su soluzioni già sentite: un lavoro che dopo aver toccato il suo apice già nella seconda canzone poi si appiattisce senza particolari picchi creativi fina alla fine. Certo le abilità tecniche e strumentali dei musicisti coinvolti non mancano, quello che scarseggia purtroppo è l’idea vincente, la melodia o il ritornello che ti si imprime nell’orecchio e faccia venir voglia di riascoltare il disco da capo. Anche il nuovo entrato Nikola Mijić, forse perché non ancora ambientato negli ingranaggi della band, non riesce ad imprimere personalità ed incisività ai pezzi, nonostante le sue buone capacità.
Le tastiere poi avrebbero potuto essere più valorizzate nel dare maggiore completezza e varietà ai brani e non relegate ad un semplice ruolo riempitivo.

Alla fine pur non essendo un disco brutto risulta comunque molto prevedibile e poco originale, particolare questo che in un mare ampio come quello del power metal, dove la concorrenza è numerosa ed agguerrita, può costare la caduta in un pericoloso oblio.
Tornando alle composizioni di questa ultima fatica, ce n’è una intitolata “Album Of Our Life“: non sappiamo quale sia l’album della vita per i Serious Black, ma per quanto ci riguarda dubitiamo possa diventarlo questo “Vengeance Is Mine“.

 

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