Recensione: VII – Född Förlorare

Di Angelo D'Acunto - 14 Luglio 2011 - 0:00
VII – Född Förlorare
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Anno: 2011
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76

Una carriera dedita alla sperimentazione (e alle conseguenti evoluzioni), quella degli Shining. Ma non solo, la band di Kvarforth non si è mai adagiata sugli allori, nemmeno dopo aver raggiunto un certo successo, né tantomeno ha mai deciso di “piegarsi” alle esigenze di mercato… o almeno così è stato fino a Klagopsalmer, album composto e registrato in fretta e furia giusto per liberarsi del contratto con la Osmose e che, secondo le dichiarazioni dello stesso Kvarforth, non dovrebbe essere nemmeno considerato come un disco della band (peccato solo che in molti, compreso il sottoscritto, lo considerano proprio come uno dei migliori capitoli del gruppo). Insomma, a cambiare la situazione arriva Född Förlorare, settimo capitolo della serie che, a detta sempre di Kvarforth, rappresenta l’effettivo prosieguo di Halmstad… ma è veramente così?

Diciamolo chiaramente, anche il precedente Klagopsalmer, seppur in una versione molto più violenta, può essere considerato come un degno successore di Halmstad, e Dio solo sa il perché Kvarforth voglia ripudiarlo come se fosse un figlio illegittimo. Per quanto riguarda invece il nuovo Född Förlorare, qui la dichiarazione dell’artista svedese calza a pennello, o quasi: se ad un primo ascolto può esserci l’illusione che si tratti qualcosa di nuovo, successivamente svanisce tutto, per poi ritrovarsi tra le mani un disco che è, a tutti gli effetti, lo stesso Halmstad in versione “pop”. Il tutto avviene, anche con una certa casualità, in concomitanza con la firma di un contratto per un’etichetta “di spicco” come la Spinefarm, e il sospetto che il buon Niklas si sia deciso a piegarsi (o quantomeno ad inclinarsi vistosamente) alle leggi di mercato è più che legittimo. Detto questo, le novità che tutti seguaci degli Shining si aspettano ad ogni nuova uscita dove sono? Sostanzialmente, per la prima volta, novità vere e proprie non ce ne sono, escluso un notevole ammorbidimento di un sound che, senza esagerare, a volte arriva anche a sfiorare lidi più “commerciali”.
Resta comunque il fatto che, al di là di tutto questo, la qualità dei brani a disposizione è (ancora una volta) notevole. Ottima l’apertura affidata a Förtvivlan, Min Arvedel, pezzo abbastanza violento, diretto e, anche, decisamente prevedibile. Già, perché ogni pezzo presente in tracklist, seppur bello, riuscito e composto a regola d’arte, all’ascoltatore (soprattutto a chi segue la band da anni) suonerà, in una certa maniera, come già sentito. La seconda Tiden Läker Inga Sår (melodica ed evocativa, in molti tratti), che vede la partecipazione di Erik Danielsson (Watain), è invece uno degli highlight assoluti dell’intero lavoro, insieme alla successiva Människa O’Avskyvärda Människa, quest’ultima impreziosita da uno splendido solo di chitarra ad opera Chris Amott (Arch Enemy). Sulla stessa (prevedibile) linea anche Tillsammans Är Vi Allt, la quale si alterna tra parti lente e condite dai suoni di pianoforte, con sfuriate più violente e prettamente “metal”, per poi lasciare spazio ad un refrain melodico e quasi “commerciale” affidato alla voce della popstar norvegese Nordman. Se i suoni di mellotron, piano e chitarra acustica di I Nattens Timma (cover del gruppo prog rock Landberk) dipingono un’atmosfera surreale e, allo stesso tempo, rilassante, il finale affidato a FFF regala sì un ultimo spasmo di violenza, nonché una buona dose di emozioni, senza comunque offrire alcuna novità, allineandosi a quel clima clima di prevedibilità che, come già ampiamente sottolineato, contraddistingue Född Förlorare.

Insomma, un disco che lascia un po’ con l’amaro in bocca, soprattutto se ci si aspettano quelle che erano le consuete novità, mentre d’altro canto (e nonostante tutto) rimane comunque un lavoro valido. Född Förlorare è semplicemente un album “strano”, nonché uno dei capitoli più deboli della discografia degli Shining, che per certi versi sembra essere stato confezionato appositamente per un pubblico di massa.

Angelo D’Acunto

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Tracklist:

01 Förtvivlan, Min Arvedel
02 Tiden Läker Inga Sår
03 Människa O’Avskyvärda Människa
04 Tillsammans Är Vi Allt
05 I Nattens Timma (Landberk Cover)
06 FFF

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