Recensione: Voices Of The Kronian Moon

Di Alessandro Marrone - 4 Giugno 2022 - 7:00
Voices Of The Kronian Moon
Band: Nite
Etichetta: Season Of Mist
Genere: Black 
Anno: 2022
Nazione:
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72

Sono molteplici i fattori che ci inducono a scegliere un album piuttosto che un altro e dove i tempi in cui si trascorrevano intere giornate nel negozio di dischi del proprio quartiere sono ormai purtroppo spesso relegati ad una tanto attesa fiera del disco, l’enorme contenitore musicale offerto dal web ci mette a disposizione la possibilità di assaggiare piccole anteprime e valutare quindi se il nome fino a quel momento sconosciuto meriti o meno i nostri soldini. Il quartetto californiano dei Nite ha debuttato nel 2020 e non fatevene una colpa se ad oggi non siano ancora finiti sul vostro radar. Ammetto che inciampare nella cover del nuovo Voices Of The Kronian Moon è uno di quei classici colpi di fortuna che – senza dubbio agevolato dall’ala protettrice della Season of Mist – potrebbe portare nuova linfa in una playlist personale che pesca prevalentemente da lavori con più di un paio di anni sulle spalle.

Nel costante bisogno di qualità ci si dimentica quasi dell’originalità e della freschezza che un disco dovrebbe portare con sé, ecco perché attirato dalla copertina del secondo album dei Nite mi sono trovato subito a cercare di identificare il genere offerto dalla band di San Francisco. Bastano appena pochi minuti e con la introduttiva Acheron si delinea subito il perfetto mix che contrappone ritmiche marcatamente NWBHM a linee vocali sporche e che riescono a offrire un’impronta sonora tutt’altro che scontata. Kronian Moon ne ricalca il concetto confermando quanto di buono intuito nei primissimi attimi di ascolto e la seguente Last Scorpion alza il tiro per quanto riguarda il fattore melodico, grazie a “chitarrismi” e armonizzazioni che ignorano quella legge non scritta per la quale far convivere due opposti potrebbe sembrare un mero ossimoro.

La durata dei singoli brani non forza mai la soglia dei quattro minuti e mezzo e nonostante la velocità generale delle canzoni si assesti su mid-tempi prevalentemente sostenuti da un riffing perfettamente a suo agio in questo particolare viaggio nei tempi d’oro del songwriting, quello dei Nite è un blackened heavy metal che non appare mai debitore di un’identità precisa, quanto piuttosto di un modo di suonare andato in gran parte perduto, con il pensionamento o l’esaurimento di ispirazione dei nomi con qualche dita di polvere sullo scaffale dei ricordi. Farlo nel 2022, in un panorama in cui siamo ormai abituati a suoni cristallini e una asettica digitalizzazione della “forma canzone” non fa altro che elevare il livello di brani personali come Liber Ex Doctrina.

Voices Of The Kronian Moon è una piacevole scossa nella monotonia di genere che spesso ci porta a skippare dischi interi una traccia dopo l’altra. Senza necessariamente volerlo far passare per un capolavoro, i 37 minuti messi insieme dai Nite sono uno di quei prodotti che capitando nel momento giusto fungono da oasi in un deserto di fuoco. L’aspetto positivo è proprio il fatto che lungo i soli 8 brani di cui è composto si gode di una freschezza compositiva valorizzata anche da parti soliste (Edge Of The Night) e aperture melodiche che non fanno mai salire la noia, peccato solo per la ripetitività tonale della voce di Van Labrakis, soprattutto per chi non è solito digerire un tipo di cantato così inusuale per un tappeto compositivo così melodico. Detto questo e con le giuste cautele, reputo che Moon sia un album che meriti la vostra attenzione, a prescindere da cosa ascoltiate di solito ed è forse proprio questo il suo punto di forza, quello che nella sua assoluta diversità sia in grado di appagare uno spettro più ampio di ascoltatori rispetto al solito. Un po’ come fatto un paio di anni fa dai Bütcher, con il favoloso 666 Goats Carry My Chariot.

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