Recensione: W.E.T.

Di Angelo D'Acunto - 11 Novembre 2009 - 0:00
W.E.T.
Band: W.E.T.
Etichetta:
Genere: AOR  Hard Rock 
Anno: 2009
Nazione:
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86

Che il nome di Jeff Scott Soto sia considerato come sinonimo di qualità è ormai cosa risaputa. Ma non solo, il singer statunitense sta anche attraversando un periodo più che prolifico, fra un disco solista pubblicato alcuni mesi fa, la collaborazione con Paul O’Neill per il nuovo capitolo della Trans-Siberian Orchestra ed un live album in arrivo fra poco più di un mese. In mezzo a tutto questo spunta letteralmente dal nulla il primogenito dei W.E.T., progetto che vede coinvolti, oltre allo stesso JSS, anche Erik Martensson (Eclipse) e Robert Sall (Work Of Art).

Ok che la scelta del monicker per l’occasione non è fra le più fantasiose (semplicemente le iniziali prese da ogni gruppo di provenienza), ma quello che conta veramente in un disco sono essenzialmente i contenuti. E in questo caso i dubbi sono veramente pochi, visto anche (come da premessa) il valore degli elementi coinvolti nel progetto. A caratterizzare questo primo capitolo targato W.E.T. è prima di tutto una qualità delle composizioni a dir poco ottima, dove a regnare sono innanzitutto i refrain estremamente catchy e gli arrangiamenti ritmici curati nei minimi particolari, il tutto a sostenere una prova vocale di JSS, al di fuori di ogni dubbio, stupefacente ed emozionante come al solito. Quello che stupisce più che altro è l’incredibile freschezza di un songwriting piuttosto azzeccato, soprattutto se questo è ad opera di musicisti impegnati su più fronti, ma che riescono comunque a dare il massimo (e non solo a livello compositivo) anche per quello che si potrebbe considerare come un semplice side-project.
Abbiamo quindi da un lato tutta l’esperienza dei componenti coinvolti, mentre dall’altra una serie di brani dotati di un gusto melodico sopraffino atto a fare presa diretta sull’ascoltatore sin dal primo giro del lettore, ma non solo, capaci anche di avere lunga vita dopo ripetuti ascolti. Gli echi di tutte le influenze della scena melodica ottantiana (anche delle stesse band di provenienza) sono giustamente più che evidenti, ma questo non snatura di certo quella che è l’effettiva qualità delle composizioni, dotate anche di un’impronta piuttosto personale.
Più che ben equilibrata la tracklist a disposizione, caratterizzata da pezzi più diretti e coinvolgenti come l’opener Invincible, le dirompenti I’ll Be There e Put Your Money Where Your Mouth Is o i mid-tempo di One Love e Brothers In Arms; mentre non mancano nemmeno i momenti più soft e carichi di emozioni che raggiungono l’apice con le stupende Comes Down Like Rain e One Day At A Time.

Insomma, pochi i dubbi iniziali riguardo a questo nuovo progetto che, ovviamente, non ha di certo tradito le attese. Pochi anche i punti bassi (forse nessuno) riscontrabili in una tracklist dove il livello di qualità resta quasi sempre piuttosto alto. A conti fatti, il primogenito del progetto W.E.T. non può fare altro che andare a collocarsi per direttissima fra le migliori uscite melodic rock di quest’anno.

Angelo ‘KK’ D’Acunto

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Tracklist:

01 Invincible
02 One Love
03 Brothers In Arms
04 Comes Down Like Rain
05 Running From The Heartache
06 I’ll Be There
07 Damage Is Done
08 Put Your Money Where Your Mouth Is
09 One Day At A Time
10 Just Go
11 My Everything
12 If I Fall

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