Recensione: Where Malice Converges

Di Andrea Bacigalupo - 16 Giugno 2025 - 8:30
Where Malice Converges
Band: Rawfoil
Etichetta: Ad Noctem Records
Genere: Thrash 
Anno: 2025
Nazione:
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80

Abbiamo conosciuto i milanesi Rawfoil in occasione del loro mini-album del 2020 dal titolo ‘Tales From the Four Tower’, 17 minuti per 4 tracce di Thrash bellicoso e goliardico, tirato in faccia a secchiate.

Ed è per questo motivo che siamo rimasti stupiti ascoltando ‘Where Malice Converges’, nuovo Full-Lenght disponibile dal 14 aprile 2025 tramite Ad Noctem Records.

Diciamo che la band meneghina, relativamente stabile dall’esordio discografico (l’album ‘Evolution in Action’ del 2018), con il solo nuovo ingresso di Tommaso Guerra alla chitarra, al posto di Giacomo Cappellin, ha scelto la proposta più difficile: un Thrash tecnico relativamente di nicchia, quello di Watchtower, Annihilator ed Hexenhaus, giusto per citare qualche esempio, mettendo da parte il loro atteggiamento spensierato per diventare estremamente seri.

Sembra facile mettere assieme un’innumerevole serie di cambi di tempo spasmodici ed irruenti, alternare di continuo velocità furenti a cadenze marziali e magari sperimentare buttandoci dentro anche qualcosa pescato da altri generi musicali, ma perché tutto suoni amalgamato ed apprezzabile all’orecchio, pur se disturbante, ci vuole parecchia abilità tecnica ed un innato senso artistico.

I Rawfoil hanno indubbiamente entrambi, anche da vendere direi.

Where Malice Converges’ mette assieme energia, aggressività e disperazione per dar vita ad un paesaggio sì contorto ed oscuro ma anche regolato dal caos imprescindibile che si forma per mezzo di impulsi frenetici e furenti.

Questi impulsi sono i cambi di tempo che si avvicendano in ogni loro canzone, che possono spezzare la storia come un sipario che cala improvvisamente oppure cambiarne semplicemente lo sfondo dissolvendone i contorni. Sono ritmi Thrash cangianti, resi pure inquietanti ed ansiogeni per mezzo di intense sfumature Death Metal, il modo dei Rawfoil per uscire dall’ordinario, per essere gli anticonformisti all’interno di un movimento già anticonformista.

Riff dinamici, assalti di furiosi blast beat, ritmi asincroni che si trasformano in armonie sincrone, assoli ficcanti e la continua oppressione mentale data dalla pesantezza dei suoni e dai controcanti sovrapposti. Questi fortificano la teatralità di una voce caustica e selvatica, dai tratti marcatamente Hardcore, ma anche tragica nel voler descrivere le paure e gli aspetti oscuri dell’animo umano che gettano nel baratro togliendo ogni via d’uscita. Tutto questo si trova nel nuovo album dei Rawfoil, la cui produzione aiuta l’ascolto evitando distorsioni estreme e volumi troppo alti, permettendo di percepire ogni sfumatura, ogni dettaglio (e ce ne sono per così), ogni mutamento dello stato d’animo.

Where Malice Converges’ è un album da ascoltare con attenzione, prendendosi il tempo che ci vuole.

Tra i brani migliori citiamo l’iniziale ‘Arrogance’, con la sua frenesia, le brevi armonie che sembrano stonare e l’atmosfera jazz psichedelico a metà che diventa follia, e ‘Come What May’, dal bridge esotico – velenoso.

C’è anche un brano che si distacca dall’album: ‘D-FENS’, una follia hardcore di neanche due minuti e mezzo.

Il brano che ha colpito maggiormente chi scrive è ‘Workaholism’, un Thrash ‘N’ Roll che si trasforma in un vortice distruttivo.

Invece risultano complicati ed ostici ‘Only The Dead Can’t Be Wrong’ e ‘Dragged Down’, dove la venatura prog è stata esageratamente esaltata. Pazienza, ci sta che a volte il voler sperimentare faccia prendere la mano.

In definitiva ‘Where Malice Converges’ è un lavoro riuscito, che mostra una band affiatata che vuole emergere per dire la sua. Indubbiamente ci sta riuscendo.

L’album è stato registrato nel primo semestre del 2024 presso i Toxic Basement Studio di Carate Brianza da Carlo Altobelli.

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