Recensione: White Hell

Di Fabio Vellata - 26 Marzo 2009 - 0:00
White Hell
Band: Criminal
Etichetta:
Genere:
Anno: 2009
Nazione:
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75

Ci provano ancora i Criminal.
Forte di una lunga militanza, nobilitata da un bagaglio tecnico al solito di prim’ordine e giunta al rispettabilissimo traguardo del sesto album in carriera, la band fondata a Santiago del Cile nel 1991 da Anton Reisenegger e Rodrigo Contreras, è divenuta negli anni una sorta di pietra angolare del movimento underground sudamericano (e non solo) di qualità, tanto da riuscire a raggiungere livelli di fama non indifferenti, confortati da produzioni rivelatesi spesso ad alto potenziale.

“White Hell”, primo album rilasciato dai cileni (da qualche tempo residenti in Europa) per la tedesca Massacre, prosegue grosso modo sulla medesima strada tracciata dal pur interessante “Sicario”, precedente capitolo datato 2005.
Aumentano tuttavia, l’assortimento d’influenze ed i riferimenti illustri, artificio senz’altro utile al fine di ovviare a quella che era stata la grossa pecca del predecessore. Una certa monotonia di fondo che conduceva ad una mancanza di varietà, capace d’affossare almeno in parte il buon lavoro messo in campo e di trascinare le composizioni verso lidi talora banali ed ordinari.
La miscela, ancora una volta fondata su capisaldi ben riconoscibili – i Sepu ci sono sempre, così come gli Slayer – questa volta mostra attinenze non difficilmente reperibili anche con Carcass e Kreator (senza dimenticare un certo non so che di “swedish”, già accennato in “Sicario”), implementando la componente melodica di un rifferama diversificato e ad alto tasso tecnico.

Di certo il songwriting appare ora molto più lineare e facilmente digeribile rispetto all’eccellente “No Gods, No Masters”, disco cui non mancavano cospicue variabili d’originalità e voglia d’osare.
Il death – thrash così imbastito, dimentica in modo definitivo le aliene divagazioni tastieristiche che tanto avevano contribuito a renderne le trame efficaci, condensando le proprie forze sull’urto e l’impatto, anche questa volta, ruvido, scalciante e furioso ma, aspetto per nulla da sottovalutare, nondimeno in grado di catturare l’attenzione e di farsi apprezzare appieno.

Impossibile non mostrare gradimento dunque, per i riff urticanti dell’opener “21th Century Paranoia”, quasi black nell’attacco, dalle cadenze “corazzate” nella parte centrale e con assolo fulminanti in stile Arch Enemy a scandirne l’assalto. O per il piglio assassino al limite del grind di “Incubus” e per il taglio thrash di “Black Light” e della caracollante “Strange Ways”. Senza dimenticare la veemenza dell’incontenibile e Slayeriana “The Infidel” e la straordinaria “Bastardom”, (chi ha detto Carcass?) palle infuocate di ferocia estrema che spingono ad alzare i volumi oltre il limite della tolleranza.
Il binomio Reisenegger – Contrerars funziona sempre a meraviglia, in virtù delle classiche vocals grindcore del primo e degli efficaci giri di chitarra di entrambi, tanto quanto la tellurica sezione ritmica, condotta come un carro armato in battaglia dal fido Zac O’Neil alla batteria e dal nuovo arrivato Dan Biggin al basso.

Ottima la produzione, “White Hell” sarebbe un album da vertici assoluti, se non fosse per quel pizzico di monotonia che di tanto in tanto tende ancora a far capolino minacciosa in episodi come “Invasion” (occhio però al gigantesco assolo), “Eyes Of Temptation” e nella conclusiva “Sons Of Cain”, canoniche e convenzionali tracce di death-thrash sporcato di grind, che non movimentano più di tanto la tracklist di un album che, ad ogni buon conto, può definirsi decisamente valido.

Meno originali di “No Gods, No Master”, ma efficaci forse ancor più del già interessante “Sicario”, i Criminal continuano imperterriti nel proprio cammino di fieri paladini dell’underground estremo, mandando in archivio un’ennesima prova indice di bravura e grande preparazione che non deluderà i fan e saprà farsi apprezzare un po’ da tutti gli amanti di questo tipo di sonorità accese e velenose.

Una garanzia di sostanza e valore.

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Tracklist:

01. 21th Century Paranoia
02. Crime And Punishment
03. Incubus
04. Black Light
05. The Deludge
06. Strange Ways
07. Mobrule
08. The Infidel
09. Invasion
10. Eyes Of Temptation
11. Bastardom
12. Sons Of Cain

Line Up:

Anton Reisenegger – Voce / Chitarra
Rodrigo Contreras – Chitarra
Zac O’Neil – Batteria
Dan Biggin – Basso

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