Recensione: Wilde Jæger

Di Davide Ermacora - 21 Novembre 2009 - 0:00
Wilde Jæger
Band: AA. VV.
Etichetta:
Genere:
Anno: 2008
Nazione:
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75

Era credenza diffusa nel Medioevo europeo l’apparizione – la notte, nel bosco, in luoghi estranei al consorzio civile – di un esercito spettrale, sconquassante, mortifero, capeggiato da una figura terribile, più spesso maschile, dai molteplici nomi: Woden, Erode, Artù, Herla, Hellequin (ebbene si, il nostro Arlecchino della commedia dell’arte, in origine demone infernale). Un morfema mitico che ha animato, magmatico e tenace, malgrado il tramite della cultura dotta e il tardivo rimbalzo con un tipico processo discendente (la processione delle anime purganti), le allucinanti esperienze oniriche popolari. Un insieme leggendario, percepito in qualche modo reale, preservatosi straordinariamente vitale specialmente in quelle che sono le regioni conservative per eccellenza, quelle alpine e montane; fino ai nostri giorni, o fino ai giorni dei nostri nonni.
Moltissimo è stato scritto, ma la Chasse Sauvage, la Familia Herlechini, la Mesnie Ferale, l’Esercito Furioso non cessa di riempire i nostri pensieri, il che è pur sempre indice di una certa vitalità mitica. Ecco spiegato, in poche battute, il titolo di questa collezione musicale: Wilde Jæger, rimando alla Wilde Jagd, nome tedesco convenzionale della Caccia Selvaggia. A questo nucleo mitico si intrecciano, in un gioco estremamente complesso di rimandi, le mascherate rituali alpine, le creature feriche e selvagge immaginarie, in poche parole: molte fenomenologie folkloriche.

Questo doppio cd è infatti dedicato, fin dal titolo, al folklore alpino, in specie a quella “mitologia popolare” che ognuno di noi abitanti delle Alpi avrà sentito raccontare, anche solo di striscio, fin da piccolo, e che ora è spesso data in pasto a fini ludici e turistici secondo la ben nota legge del guadagno. Ma cerchiamo di arrivare, pian piano, alla musica. Il doppio cd in questione è prodotto dalla Percht, una piccola sotto-label di una agguerrita etichetta austriaca. Un nome nuovamente interessante per gli addetti ai lavori: la Perchta, probabile retaggio di un’ambigua divinità pre-cristiana dai molteplici nomi, dispensatrice di abbondanza o spietata punitrice, visita gli uomini percorrendo incessantemente la terra durante il magico periodo invernale delle Dodici Notti, sospese tra Natale e l’Epifania. Inscenate in cui era terrificante protagonista erano allestite in tutto l’arco alpino svizzero e austriaco, e la vedevano peregrinare scampanellante e rumorosa, sotto la neve, di casa in casa. Il lussuoso doppio cd digipack, infatti, nelle intenzioni degli autori vuole essere la prima parte audio di un progetto più ampio denominato MEN, MASKS & MYTH, che troverà completamento visuale in un libro divulgativo bilingue (inglese-tedesco), corredato di ricche immagini a tema; un bellissimo antipasto ci è dato dal libretto, che non cesserà di stupire per le grottesche immagini di tali maschere alpine (invero alcune assai poco arcaiche), da leggersi anche come spaventosi demoni-antenati ipostasi delle selvagge forze della natura. I ben 24 artisti presenti si collocano in linea di massima nel filone del Pagan Alpine Folk (!), una definizione tutto sommato azzeccata per un genere di per sé vario ma che affonda le sue radici nella musica popolare, con grosse e inevitabili influenze dark/ambient e neofolk.

Così, accanto a suoni elettronici, industriali, troveremo morbide chitarre acustiche, sparuti violini e moltissimi strumenti tipici come corni alpini, raganelle lignee, pive, flauti, fisarmoniche, campanacci e percussioni dal sapore tribale, conditi da un ventaglio di cantati virili, cori, jodel e splendide voci femminili. Ma anche, e perché no, una gran quantità di nitriti equini, pecore belanti e soffi e muggiti bovini, a corona del buon vecchio armamentario ambient fatto di suoni forestali, rumori ventosi, passi nella neve e fiamme scoppiettanti. Il mood di tutte le tracce è piuttosto oscuro, misterioso, e si presta bene a conferire un orizzonte immaginifico magico-sacrale, pastorale, dal vago sapore nostalgico. La qualità complessiva è decisamente buona, con alcuni episodi altalenanti; per esempio è il caso, spiace dirlo, di un pezzo dal sapore metal (degli Elli Riehl, mentre ottimo è il lavoro dei Waldteufel dal minimale e deciso rimando Storm) e di uno elettro-noise (dei nostrani Teatro Satanico, a dire il vero non male se preso in sé), che spiccano fuori da un gruppo altresì abbastanza omogeneo e affiatato. La lingua dominante  è quella tedesca, il che taglia fuori dai giochi una grossa fetta degli ascoltatori (compreso il sottoscritto). Un progetto curioso dunque, compromesso col neopaganesimo alpino (ebbene si), ma che issa fiera bandiera – certo idealizzata – di antiche vestigia agro-pastorali montane, oramai condannate, con le loro ancestrali credenze mitico-rituali, al tramonto, perdute senza scampo in una crisi di presenza abissale.

P.S. La versione qui recensita è l’edizione limitata in 300 copie, dalla rigida e curata custodia in legno verde che vede presente, oltre al digipack, un mini-cd bonus di 7 canzoni.

Davide “Doom_Sword” Ermacora

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TRACKLIST:

Disco uno
01 Svarrogh – das raunend Gebirg
02 Werkraum – Heirre Rîfe
03 Sangre Cavallum – Velho, Velho
04 A Minority of One – die Nachtschar
05 Allerseelen – Rauhnachtmaske
06 Heiliges Licht – der Bölimann
07 Waldteufel- Rabenbrot
08 Scivias – Nacht und Nebel
09 Hamramr – Werden
10 Haberfeld – das Treiben von Wölkam
11 Ernte – der Krampus kommt
12 Teatro Satanico – Altar Knotto

Disco due
01 Fanes – Om Selvarech
02 Sturmpercht – das letzte Zapfenmanderl
03 Magdalena – a broada Weg
04 Elli Riehl – Wildes Knaut
05 Jägerblut – Klogmuada
06 Hekate – Tannköning
07 The joy of nature – Persona
08 Soulsearch – aus alten Tagen
09 Jahrtal – Innsbruck, ich muß dich lassen
10 Foresta di Ferro – Schignano
11 SagentoeterRiharcSmilesTrollFerd – Die Sennin
12 Thelema – Bergandacht

Disco bonus
01 Fanes+ Tyrsson – Carnevale Invernale
02 Sangre Cavallum + Sturmpercht – Das Wütende Heer
03 Werkraum – Mittagsscharte
04 Elli Riehl – Eisenhut
05 Jägerblut – Onhufried
06 Sangre Cavallum – Matanças E Vinho Novo
07 Thelema – Bergandacht

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