Recensione: …With a Bang!

Assolutamente da non confondersi con gli hard rock’n’roller francesi di Mulhouse, autori di due album fra il 1980 e il 1982, quelli con Martine “Stewy” Himburg alla voce, gli Speed Queen oggetto della recensione sono belgi, precisamente di Limburg ed esistono da poco più di dieci anni.
Precedentemente a questo debutto su full length via High Roller Records i quattro metaller fiamminghi, Thomas Kenis (voce), Andreas Stieglitz (chitarra), Lander Savelkoul (basso) e Toon Driezen (batteria) hanno pubblicato due Ep, rispettivamente King Of The Road (Babylon Doom Cult Records, 2017) e Still On The Road nel 2020.
L’inizio, come raccontato dal bassista, è stato simile a quello di altre migliaia di band:
semplicemente eravamo quattro sbarbati che si contendevano i dischi dei genitori, poi abbiamo visto che proporci ai vari locali comportava entrata con birre gratis e quindi ci abbiamo preso gusto, impegnandoci sempre di più sino a giungere alla pubblicazione dell’attuale …With a Bang!
Album che nella sua versione Cd si accompagna a un libretto di otto pagine con tutti i testi mentre la foto della band, in chiaroscuro e immortalata nello stesso garage riportato in copertina, appare sul retro dello jewel case.
Nella decina di anni di vita del gruppo si sono esibiti a Wacken, all’Alcatraz Festival e hanno intrapreso numerosi tour, uno dei quali in compagnia dei Night Demon. Non se ne sono stati quindi con le mani in panciolle, i belgi, come ci tiene a rimarcare Lander Savelkoul:
i pezzi poi finiti su …With a Bang! erano in embrione sin dai tempi di King of the Road, poi però, fra pandemia, concerti live e qualche scossone all’interno della line-up le cose si sono protratte nel tempo ma finalmente l’attesa è ora finita, il nostro disco ‘in your face‘ è bell’e pronto!
Basta una sola passata per non contraddire gli Speed Queen: …With a Bang! è una mazzata in mezzo al gengive lunga quaranta minuti.
A partire dalla traccia numero due – “5678” è un intro – i belgi riversano la loro totale dedizione per l’Acciaio più puro, incontaminato e veloce strafregandosene dell’abuso dei cliché, che ricalcano senza timore alcuno.
Così come i conterranei Evil Invaders – a proposito, quando qualcosa di nuovo da parte loro? – gli Speed Queen partono con un uno-due degno del miglior George Foreman: “Showdown” e “I Want It” sono ragguardevoli cannonate di heavy speed metal. A seguire “Eye to Eye”, nulla di che, invero, per poi lasciare spazio all’intensa “Chasing Ghosts”, figlia diretta del magico periodo Iron Maiden con Paul Di’Anno. Un brano che tutti i cultori del magico e irripetibile periodo dei primi due album della Vergine di Ferro non si dovrebbe lasciare sfuggire.
Altra canzone da menzionare la susseguente “I Walk Alone”, che è come prendere i vecchi Motley Crue, quando erano in piena forma e far fare loro un pezzo di puro heavy metal. “Time to Go” discende direttamente dai Judas Priest e si chiude all’insegna della velocità sulle note di “Fire”.
…With a Bang!, dalla copertina sfocata che fa tanto anni Ottanta – anche se allora era un processo non voluto, il più delle volte – è disco che si rifà spudoratamente al passato glorioso della siderurgia applicata alla musica per il tramite di una band, gli Speed Queen, capace di suonare fresca, convinta ed entusiasta.
Nulla di più e nulla di meno.
Stefano “Steven Rich” Ricetti