Recensione: With The Lost Souls On Our Side
E con “With The Lost Souls On Our Side” sono tredici!
Tredici album in studio per una band che non ne vuole sapere di andare in pensione, anzi! Comandata dal sempiterno subwoofer di Bo Summer, che evidentemente deve aver trovato la fonte della giovinezza, gli Illdisposed sciorinano ancora una volta la loro incredibile forza distruttiva; mettendo su disco dieci brani (più due bonus inseriti nella versione digipack) scolpiti nel granito più duro.
Nessuna concessione né a melodie, né a sperimentazioni, né a rigurgiti nostalgici, né a brame evoluzionistiche. Il sound del combo danese targato 2014 si rende concreto in una tremenda muraglia di suono, per nulla incrinata dal tempo che, inesorabilmente, scorre su di essa. Al contrario, sembra davvero che Summer e soci abbiamo deciso di continuare senza tentennamenti di sorta il discorso intrapreso con il precedente “Sense The Darkness” (2012): death metal furente, rabbioso, inossidabile, immune alle mode. Marchiato indelebilmente a fuoco con un sound immediatamente riconoscibile in mezzo a tantissimi altri. Frutto dei ventitré anni carriera, di una produzione discografica enorme nonché di un’attività live ai massimi livelli. Quindi, di una grande, grandissima esperienza. Ma, soprattutto, dell’aver beneficito sempre e comunque della prestazione di Summer, unico nel suo genere quando sono decine di migliaia i vocalist che intraprendono la propria carriera artistica nel campo del death metal.
È chiaro che un sound simile facilita il compito di scrivere un nuovo album, talmente assomma a sé tante peculiarità sì da renderlo unico al mondo. È anche vero che una tale personalità rischia di bloccare o peggio rivoltare su se stesso il processo compositivo, relegando la canzone a mero esercizio di autocompiacimento. Gli Illdisposed non cadono in questa trappola e, seppur in maniera leggermente meno incisiva rispetto al recente passato, riescono mettere assieme le song per dar luogo a un disco dal livello medio più che discreto, magari privo di singoli capolavori ma perfettamente costante nella proposizione di episodi qualitativamente identici. Con ciò, confermando l’eccezionale compattezza del quintetto di Aarhus, immune a qualsivoglia calo di pressione. Peraltro ci sarebbe da notare che un leggero cambiamento nella line-up, da “Sense The Darkness”, c’è stato: Kussen Jensen, al basso, al posto di Jonas Mikkelsen. Un avvicendamento che non si percepisce più di tanto e che, in dettaglio, non ha modificato in alcun modo il meccanismo di erogazione della spinta della formidabile sezione ritmica dell’ensemble nordeuropeo.
Lo dimostrano pezzi come “On A Clouded Morning” e “The Plan”, per esempio, vere e proprie grandinate sui denti in cui i Nostri non riescono a contenere la voglia di spingersi oltre i folli confini dei blast-beats. Ma anche quando i ritmi calano, per modo di dire, il male che si prova all’apparato uditivo è elevato. Si veda, sempre per esempio, l’opener “Going Down”, dalle accordature ribassate a mo’ di frustate sui malleoli, o “Light In The Dark”, rappresentante un leggero rallentamento nella foga distruttrice che alimenta tutta l’opera, ma che non regala niente a nessuno in termini di pesantezza. Situazione ripresa pari nell’‘hit’ “I Am What I Am”, fra tutte quella più orecchiabile per quanto sia da prendere con le molle tale aggettivo.
“With The Lost Souls On Our Side” è nel complesso un lavoro privo di difetti marchiani, forse più adatto ai fan degli Illdisposed, cioè a quelli che ne conoscono ogni risvolto e che pertanto riescono ad apprezzare anche le più lievi sfumature fra un CD e l’altro, invece di chi vuole comunicare a camminare con loro partendo da questa release. Una decisa somiglianza nel mood che anima i dieci (più due) segmenti costituenti la linea fra “Going Down” e “Reversed” c’è e, magari, potrebbe indurre il neofita a non ritenere molto accattivante l’opera nel suo complesso.
Ecco perché, in fondo, “With The Lost Souls On Our Side” non è… ‘perfetto’.
Daniele “dani66” D’Adamo
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