Recensione: Worldshaker

Di Fabio Vellata - 1 Novembre 2009 - 0:00
Worldshaker
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Anno: 2009
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64

Avevamo già conosciuto i christian rockers Main Line Riders qualche tempo fa, in occasione del debut album edito nella prima metà del 2008, fornendone una descrizione semplice ed efficace, orbitante attorno ad un unico termine di paragone su tutti. Gli intramontabili AC/DC del grande Angus Young.

Il nuovissimo “Worldshaker”, secondo capitolo sulla lunga distanza per il gruppo texano, arriva a confermare ancora con più forza questa pesante infatuazione, recando con se, tutti i pregi ed i difetti del caso. Detto di una line up rivoluzionata per ben cinque quarti, nella quale “sopravvive” unicamente il mastermind del progetto Cliffy, non varia, infatti, il tipo di proposta offerta, saldamente ancorata a canoni consolidatissimi, iper conosciuti e, oseremmo dire, ormai sfruttati all’infinito.
Hard rock quindi, di quello ciondolante e cadenzato, con venature blues e suoni di chitarra dall’inconfondibile trademark Gibson, una produzione sporca il “giusto” ed una serie smisurata di citazioni e rimandi continui all’universo rock n’roll dei celebri fratelli Young.

Mistero destinato a rimanere insoluto, è la ragione che ha portato al rimpiazzo dell’ottimo frontman Mikey Mayhem – tra le note più positive di “Shot In The Dark” – con il nuovo singer Shawn Edward Browning, scolorito e poco convincente epigono dell’immortale Bon Scott.
I tentativi di replicare le caratteristiche tonalità nasali dello sfortunato singer scozzese sono evidenti, ma un po’ improbabili i risultati, inficiati da una pesante mancanza di personalità che conduce ad un’interpretazione monocorde, ai limiti dell’afonia e poco efficace.
Come già sperimentato nella precedente release inoltre, sufficiente, ma ben lontana dall’essere definita entusiasmante, l’abilità compositiva da origine a brani talora discreti, dalla struttura stilistica alquanto lineare e semplificata, ma davvero troppo ripetitivi e facilmente etichettabili come creazione prodotta da una sorta di “cover band”, sprovvista però, dello spessore e della classe superiore tipica dei modelli utilizzati quali punto di riferimento.

Materiale che stenta ad andare oltre alla semplice routine e canzoni che scorrono senza suscitare particolari sussulti, per una scaletta che ad ogni riff saccheggia la lunga discografia targata AC/DC (davvero lampanti, alcuni riferimenti alle gloriose “Givin The Dog A Bone”, “It’s A Long Way To The Top” e “You Shook Me All Night Long”), rivelandosi dignitosamente assortita, suonata più che bene, ma con un persistente alone di deja-vu a zavorrarne qualsiasi velleità artistica di significativo rilievo.

“Worldshaker” è dunque una sostanziale conferma rispetto al debut “Shot In The Dark”, disco che già non presentava una band capace di esprimere novità rilevanti, ma aveva nel proprio ottimo singer, in una produzione interessante e nella semplicità, le doti utili a renderlo facilmente apprezzabile. Immutate le ultime due caratteristiche, i conti sono da fare con l’improvvido cambio di vocalist e con l’atavica mancanza di fantasia del songwriting, elementi che non aiutano i pur volonterosi e gradevoli Main Line Riders nel progetto di ritagliarsi un posto di rilievo nell’affollatissimo scenario hard rock attuale.

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Tracklist:

01.    It All Ends Tonite
02.    Throwin’ Bones To The Wolves
03.    Hell Ain’t A Good Place To Be
04.    Through With You
05.    Comin’ Home
06.    Broken Hearted
07.    Woldshaker
08.    Power Surge
09.    Chrome & Steel
10.    Rhythm-N-Blues
11.    We Are Ready Ones
12.    It’s A Revolution

Line Up:

Shawn Edward Browning  – Voce
Cliffy – Chitarra
Matthew Kenenske – Chitarra / Voce
Tim Bushong – Basso / Chitarra / Batteria
George Creshine – Batteria

 

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