Death Thrash

Intervista Morbid Death (Ricardo Santos)

Di Andrea Bacigalupo - 13 Marzo 2020 - 23:18
Intervista Morbid Death (Ricardo Santos)

Intervista a cura di Monica Atzei e Andrea Bacigalupo

Riportiamo, di seguito, il risultato dell’interessante chiacchierata con Ricardo Santos dei portoghesi Morbid Death in merito al loro nuovo album e ad altro ancora.

 

Ciao Ricardo, benvenuto sulle pagine di TrueMetal.it. Allora, vuoi parlarci di questa formazione che rende i Morbid Death una band praticamente nuova, pur se con trent’anni di storia sulle spalle (Ricardo è il solo musicista originale, mentre Luìs e Rafael sono entrati quest’anno)?

Grazie tante per l’intervista! È giusto; I Morbid Death sono passati attraverso cambiamenti considerevoli l’anno scorso, sono l’unico membro superstite dal 1990.

Luis e Rafael si sono uniti alla band nell’aprile del 2019, ma con il duro lavoro profuso per comporre e registrare ‘Oxygen’, sembra che siano nella band da sempre.

Si sono adattati facilmente. Sono due ragazzi tutto duro lavoro e ambizione!

 

Sono passati sedici anni tra ‘Unlocked’ ed ‘Oxygen’, il vostro nuovo album uscito a fine febbraio 2020. Che differenze ci sono tra i due lavori ed in quanto tempo è stato scritto ‘Oxygen’?

Insomma, ci sono grandi differenze. Il sound di ‘Oxygen’ è di gran lunga migliore di quello di ‘Unlocked’. Abbiamo impiegato molto tempo per registrare ‘Unlocked’ e a causa di questo, le sue sonorità sono molto variabili, non corrisponde proprio al prodotto che volevamo ottenere. Questa volta abbiamo fatto tutto sotto condizioni migliori con Luis e Rafael. ‘Oxygen’ è un album più maturo e complesso.

Con Jakob Herrmann & Robin Leijon della Top Floor Studios (Göteborg) alle operazioni di mastering, ‘Oxygen’, dal punto di vista del suono, ha raggiunto come obiettivo globale quello di apportare un gusto particolare all’album. Siamo molto soddisfatti con il risultato ottenuto.

I brani sono collegati da suoni futuristici ed angoscianti. Cosa significano?

Quando Luis ha cominciato a scrivere le canzoni, la componente elettronica e futuristica c’è sempre stata. Anche se gli argomenti trattati sono estremamente differenti dall’album precedente, hanno il giusto sound, come se la loro ragione di essere fosse quella di essere lì. Questo è il risultato che Luis, come produttore, ha sempre voluto ottenere dall’album: la combinazione di elementi diversi da generi differenti, dai mega blastbeats alle chitarre acustiche, dai suoni elettronici fatati ai grandi cori ispirati al pop.

 

 Il lavoro è molto eclettico, con tracce parecchio variabili tra loro. Voi all’interno di quale genere del Metal vi inquadrate?

Non è facile categorizzare e definire quale genere suoniamo. Qualcuno ha detto che facciamo Melodic Death Metal, altri Death/Gothic Metal, altri ancora Prog Death Metal e così via. Ci piace il nostro sound e questo rende tutto più interessante e peculiare. Il nostro obiettivo è quello di ottenere un suono alla In FlamesScar SimmetryFear FactoryMeshuggah… Dipende dal gusto di ognuno. La cosa importante è che ‘Oxygen’ dia una buona impressione agli ascoltatori.

 

Qual è stato il contributo di Luìs e Rafael alla stesura di ‘Oxygen’?

Moltissimo! Luis è un maniaco della musica e non smette mai di comporre. Ha già alcune nuove canzoni per il prossimo album e nemmeno abbiamo cominciato a promuovere l’ultimo. Ha prodotto e mixato il nostro ultimo album ai BettCave Studios. Durante le registrazoni Rafael era là quasi tutti i giorni ed ha contribuito con delle ottime idee. Abbiamo lavorato come un team e abbiamo sempre preso in considerazione tutte le nostre opinioni.

 

Di cosa parla ‘Oxygen’: è un concept oppure sono tratta di diversi argomenti?

Siccome ha un suono abbastanza eclettico, gli argomenti di cui tratta sono altrettanto vari. I temi variano dalla povertà alla chirurgia plastica, il riscaldamento globale e la corruzione, la morte e temi immaginari. L’album ha tante e differenti direzioni.

 

In particolare, di cosa parlano ‘Cry Me Out’ e ‘Dark Love’?

Cry Me Out’ parla della morte di una persona amata. Vedere qualcuno che ami morire può essere una situazione traumatica. Dipende da quanto forte sei psicologicamente, ma alle volte si vuole stare così tanto con la persona amata scomparsa, che vorresti essere morto anche tu. ‘Dark Love’ è una canzone che tratta certi tipi di relazione romantica, improbabili o addirittura impossibili. L’amore, da solo, ha un potere indescrivibile che può portare all’autodistruzione. Ha così tanta forza e potenza, che è capace di  controllare il tuo comportamento come essere umano.

La strumentale Jordsträngar’ ha, al suo interno, una lunga e profonda narrazione. Vuoi parlarci di questo brano cupo e profondo?

Jordsträngar’ è un mix di due distanti e differenti culture: quella svedese e quella delle isole Azzorre in Portogallo. ‘Jordsträngar’ significa ‘Corde della Terra’. All’inizio, questa canzone è stata composta con una chitarra acustica tradizionale delle Azzorre, chiamata Viola da Terra, che significa Chitarra della Terra. Così quando Luis stava ideando il tema musicale e l’ambientazione della canzone, nei suoi pensieri ha solamente immaginato un testo recitato. Ho chiesto a Rafael e a me stesso se non fosse il caso di includere nell’album una canzone strumentale. Abbiamo tutti abbracciato l’idea dopo averla ascoltata la prima volta. Luis ha scelto una preghiera dedicata alle Azzorre utilizzando come strumento principale la Viola da Terra. Lo svedese è uscito fuori perché lui non voleva niente che fosse in inglese o in portoghese e ha finito per farla in svedese. Quella che si sente nella canzone è proprio la sua voce.

 

Chi sono i ‘Dead Inside’?

Dead Inside’ sono tutti quei lavoratori che arrivano a fine carriera e rimangono senza niente. In effetti sono i senzatetto e tutto ciò è molto reale…

 

La cover dell’album è preoccupante: una semplice bombola d’ossigeno con ai piedi una maschera respiratoria. Cosa rappresenta?

La copertina può avere due significati: il primo è l’ingresso nella band di Luis e Rafael. Hanno portato nuovo ossigeno ad una band che veniva dal mondo dei morti;  il secondo è il problema riscaldamento globale. L’ossigeno è uno degli elementi che assicurano l’esistenza della vita per quasi tutti gli esseri viventi. Senza di esso siamo finiti. Tra l’altro João Godinho ha realizzato tutto l’artwork e Paulo Jorge tutte la parte fotografica. L’artwork è sobrio, diretto e semplice, con l’obiettivo di centrare importanti argomenti.

 

Cosa ci potete dire della scena Metal portoghese?

Da dove veniamo (L’arcipelago delle Azzorre), la scena metal ha avuto giorni migliori. C’erano tante buone bands ma, alcuni anni fa, hanno smesso quasi tutte di suonare. Al giorno d’oggi ce ne sono quattro o cinque in giro. Nella parte continentale del paese penso che le cose siano migliori. Uno dei nostri obiettivi è quello di poterci andare a suonare. Sarebbe molto importante per noi.

 

I vostri progetti per il futuro? Avete in programma delle attività live? Passerete dall’Italia?

Con l’aiuto di Art Gates Records, vorremmo promuovere Oxygen e TrueMetal.it potrebbe aiutarci a trovare qualche data in Italia. Abbiamo un accordo? Hehehe.. (ci impegneremo – ndr).

 

Chiudiamo questa breve intervista ringraziando Ricardo dei Morbid Death della sua disponibilità, lasciando a lui i saluti finali per i lettori di TrueMetal.it. Grazie!

In rappresentanza dei Morbid Death, vorrei ringraziare TrueMetal.it per questa opportunità. E’ bello essere di nuovo parte della partita e se un giorno verremo in Italia a suonare, speriamo di vedervi tutti sotto al palco. Vi auguro il meglio e portate sempre in alto la bandiera del Metal!

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Band: Morbid Death
Genere: Death  Thrash 
Anno: 2020
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