Recensione: Camping The Vein

Di Andrea Pinazzi - 8 Maggio 2012 - 0:00
Camping The Vein
Band: Sofisticator
Etichetta:
Genere:
Anno: 2012
Nazione:
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75

Il Thrash sta vivendo una seconda giovinezza. Dopo un decennio, quello degli anni ’90, tenuto in piedi solo da poche uscite di spessore dei grandi gruppi del passato, oggi molte band emergenti stanno letteralmente “spuntando come funghi”, approfittando del momento propizio per poter tentare la fortuna. Una lama a doppio taglio: se da una parte sono nate band di un certo valore e piene di ottimi propositi per il futuro, dall’altra troviamo un miscuglio non ben identificato di cloni e scopiazzatori. Il risultato è che abbiamo molto materiale da poter ascoltare (una manna per il fruitore di musica) ma inevitabilmente molte proposte finiscono nel “calderone del già sentito”, senza spiccare per originalità o innovazione.

Dopo questa premessa, andiamo ad esaminare Camping the Vein, full length di debutto dei nostrani Sofisticator.

I cinque ragazzi di Firenze esordiscono con un album che è una chiara dichiarazione d’intenti a partire dalla copertina. Artwork fumettoso e ricco di tutti quegli elementi che al primo colpo d’occhio ci fanno dire “si, è sicuramente un gruppo Thrash!”.

Il nome del gruppo, Sofisticator, potrebbe trarre in inganno. Con un monicker simile è facile pensare a qualcosa di sofisticato e ricercato. Sbagliato: la proposta dei Nostri è decisamente diretta ed in your face, come si suole dire. Nessun orpello, niente fronzoli: l’assalto sonoro è immediato. Dopo la breve intro Blasphemous Arrival, infatti, la title-track Camping the Vein ci accoglie come un treno lanciato a folle velocità proveniente direttamente dagli eighties.

Già dalle prime note, è doveroso sottolineare l’eccellente produzione del disco. Il sound è pulito, preciso e chiaro senza però avere quel timbro “plasticoso” che affligge molti lavori odierni. Ogni strumento viene messo in risalto in modo corretto, con un’anima ben definita.

Ecco quindi che la doppia cassa parte a mille parallelamente ad un urlo in stile Angel of Death, con le dovute proporzioni. La voce di Disossator è sporca, roca, quasi disturbante. Perfetta però nel contesto, dove trova la sua dimensione ideale.

Che questi ragazzi non amino prendersi troppo sul serio è evidente sin dai titoli delle canzoni (per citarne qualcuna, Total Flautolence War, I Wa’ Sborr’ to Rock’n Roll, Thrash & Clean…) o dagli pseudonimi scelti dai membri del gruppo (come Disossator, appunto). Eppure la proposta musicale è tutto tranne che poco seria: sezione ritmica granitica come poche altre e lavoro solista sicuramente da sottolineare (è obbligatorio citare l’assolo di Burger Hell che si conclude con uno shred notevolissimo).

Come già detto, il mixaggio (effettuato a Lucca nei Putrido Records Recording Studio) è da manuale della musica. Per tutta la durata del disco potremo godere di un basso ben udibile ma mai invasivo, di una batteria solida, di chitarre con un volume a regola d’arte, il tutto accompagnato da una voce “sgraziata” e aggressiva, perfetta per lo scopo.

Risulta piuttosto complicato effettuare una disamina track-by-track in quanto l’album fa della compattezza uno dei suoi punti forti. Attimi di tregua? Non parliamone nemmeno: una dopo l’altra scorrono nello stereo bordate di Thrash Metal che provocheranno irrefrenabili headbang!

Senza nulla togliere alle altre canzoni, mi preme citare Burn the Steaks on the Fire, con il suo incedere terremotante, Holidays in Hell (difficile trovare le parole per descrivere questo orgasmo sonoro) o Thrash & Clean, con i suoi stop and go che spezzano il fiato. Personalmente, questa traccia mi aveva conquistato già dal titolo prima ancora dell’ascolto, ma è un’altra storia…

Per concludere, come giudicare questo Camping the Vein? Chiariamolo subito: se cerchiamo innovazione, soluzioni tecniche d’avanguardia e melodie intricate, scappiamo a gambe levate. Non è il disco che fa per noi. Errore dei Sofisticator? Assolutamente no, errore nostro! Questo disco è terreno fertile per tutti gli amanti del vecchio, burbero, sporco Thrash Metal. Per chi ha voglia di divertirsi e di scatenare un pogo feroce. Per chi, di certe sonorità, fa il proprio pane quotidiano e la propria ragione di vita.

I cinque ragazzi non hanno inventato nulla di nuovo e probabilmente non era nemmeno loro intenzione. Abbiamo tra le mani un tributo alla Bay Area e un ringraziamento ai grandi del passato che hanno reso possibile tutto questo. Thrash Metal suonato in modo esemplare: attitudine, cuore e passione. Ma anche la capacità di scrivere canzoni che non finiscono assolutamente nel “calderone” citato ad inizio recensione.

I Sofisticator mi hanno davvero conquistato e invito tutti a dare una possibilità a questi simpaticoni: difficile rimanerne delusi!

Andrea “Blitz” Pinazzi

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Tracklist:

1. Blasphemous Arrival 0:20
2. Camping the Vein 3:00
3. Burger Hell 3:14
4. Total Flautolence War 3:34
5. Burn the Steaks on the Fire 4:16
6. Ivo the Woodman 2:44
7. Holidays in Hell 3:30
8. I Wa’ Sborr’ to Rock’n’Roll 5:08
9. Sofisticator 2:46
10. Thrash & Clean 3:56
11. Mantas (The Thrashmaker) 0:38

Line-up:

Disossator – Vocals
Popi – Lead Guitars
Baron Roccio – Lead Guitars
Atomik Bahnhof – Bass
The Ripper – Drums

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