Recensione: Eternal Nightfall (REISSUE)

Di Marco Giono - 21 Dicembre 2015 - 0:30
Eternal Nightfall (REISSUE)
Etichetta:
Genere: Thrash 
Anno: 2015
Nazione:
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75

 

[bonus 666.1] Il vincitore è…

 

Fuochi zampillanti interrompono le trasmissioni. Si materializza la scritta VideoDrones production. Sagome nere, alla stregua di ninja danzano leggiadre. In una frazione di secondo retrocedono verso lo sfondo lasciando lo spazio ad un orsacchiotto travestito da Elvis che emette scintille verdi. Ancheggia. Si tocca la patta. – Le trasmissioni riprenderanno il più presto possibile –
…l’indomani il giornale nazionale così descriverà l’accaduto
  “Durante la diretta del programma X-Matton, talent musicale di alto profilo sociale in onda a reti unificate, qualcosa di imprevedibile è accaduto. Verso le 23.30, dopo un crescendo rossiniano di emozioni, il noto conduttore DeGustibus stava per dichiarare il vincitore della serata, ma strane immagini e loschi figuri hanno preso il posto al canico proseguio del programma. I Gendarmi dell’etere sono intervenuti oscurando il segnale pirata ed in queste ore stanno indagando sull’accaduto. Sia DeGustibus, i concorrenti che il pubblico hanno potuto concludere la trasmissione indenni. Ricordiamo inoltre che il vincitore è…

 

…multiforme è la via verso il male… 

 

Nel 2003 gli In Malice’s Wake si manifestano sotto forma di demo.  Le scosse ingenerate dalla nuova creatura dei fratelli Farruggia oscurano il continente l’Australe. Il loro thrash classico ibridato con venature di death confluisce prima in un EP intitolato “Blackened Skies” del 2005 per poi essere battezzato nel loro primo album intitolato “Eternal Nightfall” del 2008.  Nel 2011 gli In Malice’s Wake danno vita ad un ottimo seguito intitolato “The Thrashening” che oltre a non cedere di un millimetro in impatto diventa più aggressivo, qui il thrash sembra dominare incontrastato.
 Trascorrono alcuni anni e la milanese Punishment 18 Records li mette sotto contratto. L’incontro di due realtà affini viene suggellato dalla ristampa dell’album d’esordio che includerà anche i brani dell’ep “Blackened Skies”. La ristampa in realtà è preludio all’ormai avvenuta pubblicazione, ai nostri giorni, del nuovo album intitolato “Light Upon the Wicked”
Per noi è tempo però di discendere negli antri oscuri delle loro remote terre australiane…

And they watched in terror as the skies above
bore clouds to bring the end.
The end of sorrow, the end of days, with doom upon us…
Eternal Nightfall

 

I testi degli In Malice’s Wake si muovono in cieli neri di colmi di nubi minacciose in una lotta contro il male senza confini. Ho provato a materializzare quella lotta nella mia intro (e a chiuderla nella mia outro) che probabilmente però ha deviato lontano il colpo dal bersaglio. Torniamo agli In Malice’s Wake e ad osservare quella copertina dalle linee tese che disegna in chiaro e scuro un figuro demoniaco alle prese con quella massa dannata probabilmente sulle rive di un fiume. Immagini dantesche attualizzate ad un passo dall’essere stilizzate dominano la scena. 
Intro di voci infernali e battiti di un gigante innominabile che balla selvaggio nel vuoto siderale. L’incipit poi è efferato. Riff volteggiano malefici. La batteria di Mark Farrugia si dimena epica. In breve ti trovi ad attraversare cerchie di dannati che tentano di afferrarti. La prima traccia intitolata “Pay the Price” prende così avvio per poi danzare in scosse di trash e la tua testa si muove posseduta da quel ritmo.  Chiude con una scossa elettrica, segno che la tempesta è in divenire. Così si materializza la title track in un riff ossessivo che si fa largo in una ritmica d’assalto. Stacco e poi si corre in cieli oscuri. 
Gli In Malice’s Wake però non vanno narrati, ma come un film violento ben diretto andrebbe riammirato più volte, è necessario ascoltarli con attenzione e ripetutamente per poter percorrere gli antri più oscuri delle loro partiture costruite su improvvisi cambi di tempo, interpuntati da passaggi acustici e vocalizzi ad un passo dal death (a volte la voce Shaun Farrugia ricorda quella di Chuk Billy dei Testament) che rispondo a ritmiche thrash. C’è del classico nella loro musica, gli echi di gruppi quali Testament, Overkill oppure Exodus si combinano a passaggi di heavy classico che rimandano agli Iron Maiden o ai Metal Church più oscuri.  Così tornando a “Eternal Nightfall” non mi resta che rimandarvi all’epica da combattimento di “The Path Less Travelled” che prende avvio in passaggi acustici per poi tornare a picchiare.  Ricordano in qualche modo i Testament di “Practice what You Preach”, e chiudono con un passaggio classicheggiante in un duetto tra chitarra in pulito ed un elettrico che è a dir poco prezioso. Abbiamo saltato in maniera brutale la sesta traccia intitolata “Man-Made Death” e lei brutalmente ci punisce perché in fondo ricorda gli At the Gates di “Slaughter of The Soul”, pur conservando i tratti distintivi degli Eternal Nightfall. Posso solo immaginare un pogo vigorosamente annichilente se fosse eseguita dal vivo. Un altro brano da segnalare è la strumentale “Where Silence Hides” che riafferma quanto la tecnica individuale sia sempre di alto livello e venga messa al servizio della musica perché il brano veleggia epico nello disvelarsi cruento di quelle anime confinate nell’oscurità. 

 

[666.2]…VideoDrones ancheggia

 

Video Rimosso da Youtube –  Elvis avanza radiottivo e indisponente. Il pubblico si compone per lo più di scheletri danzanti. Qualcuno canta anche, ma in realtà si sentono solo ossa scricchiolanti, quando poi la musica cala e il nostro orsacchiotto rockettaro annuncia “il vincitore di X-Matton sono i The Atonts…”. Sul pubblico cala un silenzio costernato. Dopo una breve pausa ad effetto orsacchiotto Elvis riprende la parola “non si può più nemmeno scherzare…il vincitore sono Io”. Ora gli scheletri si lanciano sul palco a pogare con i ninja in un baluginare di entusiasmo. Schizzano ossa ovunque…
Il video rimosso da youtube dai gendarmi del digitale dopo che nei primi minuti in cui era stato reso pubblico ed aveva superato i 300 milioni di visualizzazioni. Ora viaggia per il Deep Web come oggetto di culto. 
Dopo un paio mesi di silenzio i VideoDrones sono riapparsi a infestare (liberare) i programmi tv di tutto il mondo. 

 

…il risveglio del male (non è sempre per forza un male)

 

Questa recensione ha avuto una genesi travagliata. Più volte ho iniziato a scrivere di “Eternal Nightfall” e ho dovuto ricominciare da zero per una serie di problemi al pc: cose tipo l’hard disk che si rompe, trojan letali e alla fine non si può recuperare nulla. Da lì alla mia intro il passo è stato breve. Le forze del male all’opera, ma l’avere più tempo è stato positivo stavolta. E’ facile essere indotti dopo pochi ascolti a pensare che in fondo sia un album senza singoloni o comunque legato in modo sterile ai canoni. Certo alcuni brani come “To Run With The Darkness” e “Weak in Numbers” che appartengono alle origini degli In Malice’s Wake dell’EP intitolato “Blackened Skyes” del 2005, pur essendo riregistrati, sono acerbi anche se ben suonati (gran brano invece “As Dusk Cover Day”).  La ristampa in nostro possesso offre inoltre come bonus le canzoni originali di quello stesso EP, dai suoni ovviamente grezzi che sono semplice testimonianza della loro genesi. 
A mio modo di vedere “Eternal Nightfall” alterna brani che denotano originalità e una buona dose di personalità ben al di sopra della media ad altri più standard anche se sempre ben suonati e con alcune buone idee (i due inediti “Bittter Demise” e “Mental Disarray”). 
In ultima analisi è un album più che buono che ha di certo meritato ogni attenzione e critica positiva ricevuta dalla critica e dal pubblico. “Eternal Nightfall” contiene brani che possono piacere anche chi è legato alla tradizione trash e death, ma che allo stesso tempo cerca una proposta che non segua pedissequamente i canoni elevandosi per personalità ed originalità. 

 

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