Recensione: Gust Of Rage

Di Fabio Vellata - 30 Dicembre 2008 - 0:00
Gust Of Rage
Band: S-Core
Etichetta:
Genere:
Anno: 2008
Nazione:
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65

Potenti, massicci e prevedibili.

Non servono molti altri aggettivi per descrivere la proposta degli S-Core, band transalpina che con “Gust Of Rage”, bissa l’esordio discografico avvenuto nel 2003.

Prevedibili anzitutto.
Il genere d’affiliazione prescelto è dichiarato sin dal moniker e non lascia spazio a sorprese.
La parolina “core”, infatti, indirizza senza possibilità d’errore verso quelli che sono i numi tutelari del quintetto. Machine Head, Pantera, Pro Pain (compagni in un recente tour) e Hatebreed (ed in parte anche i Testament del periodo “Demonic”), sono nomi che non appaiono assolutamente fuori luogo nell’inquadrare le coordinate stilistiche, presto definite in una scena ormai di punta come quella del metalcore.

Potenti e massicci, in ogni caso.
Il carico di ruvida e compatta pesantezza messo in bella mostra ad ogni piè sospinto è, ad ogni modo, un ottimo biglietto da visita e fonte di sicura attrattiva per i moltissimi adepti, da questo senz’altro invogliati all’ascolto.
Chitarre “grasse” e poderose, stoppate al limite del granitico, doppia cassa, voce imbestialita e quel sottilissimo ed immancabile gusto per le armonie, rappresentano una serie di fattori scolpiti nel più classico dei bignami, elementi irrinunciabili e codificati come essenziali.
Gli S-Core, non sembrano voler contraddire i maestri, inserendo idee rivoluzionarie all’interno dei loro brani.
“Requiem For A Dying Rave”, “Me And The World”, “Buried”, “Worst Of All” e ”Rising Terror”, cinque pezzi ben indicativi ed assunti come esempio, definiscono alla perfezione quanto appena sottolineato. Molta furia, grande aggressività, ritmi esagitati e suoni prodotti alla grande (avere alle spalle una major come la Sony ha molti vantaggi), incorniciati però, da quella persistente sensazione di “già visto”, “già sentito”, “già frequentato più e più volte”.

Irreprensibile a livello tecnico e di suoni, il quintetto francese presta il fianco alle fatali critiche imputabili ai tantissimi mestieranti presenti in circolazione. Tanta grinta e molta voglia di spaccare tutto, zero personalità e forza propositiva.
La classica macchina da guerra cromata e tirata e lucido insomma che, tuttavia, non si presenta dotata di alcuna “arma segreta”. Il tipico pugile – se volete – con pugno devastante e niente cervello.

Nulla di male, se stilemi un po’ triti sono sempre e comunque in grado di eccitarvi e darvi la botta di adrenalina che cercate. Un po’ meno, se insieme alle scariche di potenza, non deve mai mancare quel qualcosa in più, quella scintilla del tutto personale ed un po’ fuori dagli schemi, capace di distinguere in modo univoco ciò che state ascoltando.

Gli S-Core ci danno dentro e sanno suonare. Ma la definizione non si sposta dai tre aggettivi adottati in partenza.

Potenti, massicci e prevedibili.

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Tracklist:

01. Greaser One
02. Gust Of Rage
03. Requiem For A Dying Race
04. It Takes…
05. Misanthropie and Mean
06. Me and The World
07. …A Whole Life…
08. Buried
09. Rising Terror
10. …To Become A Man
11. In Memoriam
12. Worst Of All
13. Pangenesis

Line Up:

Jean Cristophe Ketterer – Voce
Thomas Ketterer – Chitarra
Bertrand Champredonde – Chitarra
Christian Mouilleron – Basso
Matthieu Lienhard – Batteria

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