Recensione: Lucky Dog

Di Fabio Vellata - 11 Luglio 2018 - 17:00
Lucky Dog
Band: Clif Magness
Etichetta:
Genere: AOR 
Anno: 2018
Nazione:
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80

Un caso evidente di copertina che dichiara, sin dal primo impatto, quello che sarà il genere proposto al suo interno. Le atmosfere, lo stile, l’aria di cui è intriso.
Non bastasse, ovviamente, il nome scolpito e ben evidente su di uno sfondo blu di chiara ispirazione californiana.

Clif Magness“.
Un artista che probabilmente non susciterà particolari sussulti alla gran parte dei lettori di questo sito ma che, a quella dozzina rimasta di amanti dell’AOR più puro, qualcosa ricorderà di certo. Forse non per i successi maturati in collaborazione con Avril Lavigne, Quincy Jones, Wilson Phillips, Jessica Simpson, Kelly Clarkson e Cèline Dion, tutta roba “mainstream” che da queste parti difficilmente può aver risalto.
Ma con buona certezza per la produzione solista che, seppur esigua, ha saputo dare alla luce un piccolo gioiello come “Solo“, album datato 1994: in un’epoca arida e disastrata per le sorti del melodic rock, una specie di raggio di luce in un cielo cupo e tenebroso.

Lucky Dog” è una sorta di ritorno alle origini per il compositore–musicista–produttore americano: un inno alla westcoast che va a pescare nell’immaginario tipico del genere a partire dall’iconografia, proseguendo con i suoni per finire con i riferimenti stilistici veri e propri. Tutto allineato a creare un’atmosfera estiva ed assolata, di quelle che ben si adattano all’ascolto di un disco orecchiabile e ricco di melodie estremamente ammiccanti ed “amichevoli”. Gli americani le chiamerebbero, con arguzia e prontezza, “radio friendly“.
Proprio la copertina di cui accennavamo all’inizio, da il polso di quanto si ascolterà nelle undici tracce: un’ambientazione tipicamente vacanziera, palme sullo sfondo, cielo terso. In primo piano un classico fuoristrada decappottabile, perfetto per scorrazzare sulle spiagge di Santa Monica, guidato da un simpatico e “fortunato” personaggio dalle fattezze canine (supponiamo sia una sorta di caricatura dello stesso Clif Magness). Manca solo la tavola da surf ancorata sul retro della Jeep, ed il quadro sarebbe completo.
Il resto vien da se: produzione scintillante, pulita e brillante. Non ultimo, immani riferimenti ai grandi esponenti del genere AOR / westcoast: Michael Thompson, Journey, Toto, Chicago, Mark Spiro, David Foster. Nomi che incanalano in modo univoco la direzione presa dal cd.

Non ci si annoia e, a dispetto di quanto si potrebbe pensare, non ci sono solo ballad ad infarcire in lungo ed in largo un disco adornato di sentimenti positivi e vibrazioni gradevoli.
Basta assaporare l’opener “Ain’t No Way” per farsene un’idea istantanea. Il tiro non è certamente dimesso o moscio al punto da provocare sbadigli e sonnolenza, anzi: le chitarre viaggiano intessendo melodie gagliarde che non saranno domiciliate nei generi estremi, ma si rifanno ad un bel hard rock, corposo ed arcigno.
È però proprio bello ascoltare, in una giornata di pieno sole, canzoni come “Don’t Look Now“, “Nobody But You”, “Shout” e “All Over My Mind“, brani ora frizzanti, ora ariosi, sempre carichi di melodie orecchiabili.
La “batteria” di ballatone è, come di consueto, immancabile. Dalla bellissima “Unbroken” – chiaro omaggio alla grandeur dei Chicago – alla delicata e suggestiva “My Heart” (che avremmo visto parecchio bene quale colonna sonora di in un episodio di Miami Vice), si incontrano via, via, la notturne “Maybe” e la sentita “Rain“, situazioni in cui il profilo cantautoriale di Magness emerge e si rende più palese del solito.
È tuttavia con due pezzi in particolare che il musicista statunitense supera se stesso: la freschissima “Like You” (si stampa in testa al primo ascolto ed ha il potere di mettere di buon umore… roba che se fossimo negli anni ottanta…!) e la poderosa “Love Needs a Heart”, interpretata in coppia con la celebre lady del rock Robin Beck per un duetto di voci amalgamate alla perfezione.

C’è proprio tutto, insomma, per soddisfare quella dozzina o poco più di lettori ancora affezionati all’AOR di cui sopra.
Atmosfere solari ed eleganti, buona produzione, esecuzioni impeccabili e belle canzoni.
Cosa manca?

Le vacanze in un posto di mare.
La musica la porta Clif Magness, il resto tocca a voi!

 

 

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