Recensione: Madhouse

Di Fabio Vellata - 7 Gennaio 2007 - 0:00
Madhouse
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Genere:
Anno: 2006
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74

Presenti ormai da un decennio, i Mandragora Scream sono una band attiva in territori gothic dark di assoluta qualità e spessore, espressione atipica di una realtà musicale italiana che si rivela in grado di primeggiare anche in ambienti non del tutto consueti ed abitualmente frequentati dai musicisti di casa nostra.

Essenzialmente orbitante attorno alla figura della carismatica singer Morgan Lacroix, responsabile di tutte le parti vocali (eseguite peraltro con un largo uso di differenti tonalità) e dei testi, il gruppo toscano è giunto con ‘Madhouse’ (edito ormai da qualche mese) al terzo capitolo di una carriera in ascesa continua, confermandosi tra le migliori rivelazioni del settore per capacità compositive e profondità, unite al servizio di una proposta davvero intrisa di umori goticheggianti raramente banali e del tutto genuini.
Chiari riferimenti ai Cradle Of Filth sono lo spunto da cui la narrazione suole prendere vita, senza tuttavia ripercorrere in alcun modo le strade affini al black metal, preferendo piuttosto uno stile maggiormente personale e non derivativo che, sebbene non immune da qualche pecca e calo di tensione, ha il grande pregio di rendere riconoscibile ed immediato il trademark del combo tricolore.

Le parti assestate sui canonici tempi medi sono senza dubbio i punti di maggiore forza, come evidente e conclamato in episodi quali ‘Dark Lantern’ , ‘Redeemer’ e ‘Haunted Heart’, pezzi di buona fattura che non lesinano in effetti “speciali” grazie al largo uso di effettistica orrorifica, cori gotico-gregoriani e suoni di contorno atti a ricreare la tipica atmosfera oscura e vampiresca di cui un rispettabile album del genere non può fare a meno.
Sempre dello stesso tenore ma con qualche maggiore concessione all’appeal commerciale sono inoltre ‘Omen Reveries’, ‘Lifeless Haze’ e la bellissima ‘Nightfall’, mentre appare davvero difficile non richiamare alla mente i Dream Theater di ‘Space Dye Vest’ ascoltando ‘Frozen Space’, brano dove una atmosfera rarefatta e statica funge da contorno a spezzoni di dialogo e ad attimi parlati.

Meno convincenti invece le situazioni maggiormente lente e cadenzate. Difficile in questi casi mantenere viva l’attenzione per l’intera durata delle tracce, che spesso si rivelano piuttosto appesantite e del tutto canoniche, pur risultando eseguite in modo encomiabile ed inappuntabile.

Molto ben curata infine la produzione, profonda e definita in modo ottimale ed in grado di rendere brillante, calda e più che accettabile la qualità dei suoni delle varie canzoni presenti in scaletta.

Riassumendo, competenza, idee interessanti, musica credibile e di buonissimo livello sono le qualità tutt’altro che trascurabili in dote a ‘Madhouse’, terza uscita di una band dal sicuro avvenire che non può lasciare indifferenti i tanti appassionati del gothic dark.

Se il genere è di vostro gradimento e se già non avete provveduto a tempo debito, fateci tranquillamente un pensierino.

Tracklist:

01. Vlad
02. Dark Lantern
03. Redeemer
04. Frail Midnight
05. Blight Thrills

06. Frozen Space
07. Haunted Heart
08. Silences
09. Omen Reveries
10. Ghost Of Swan
11. Lifeless Haze
12. Nightfall

Line Up:

Morgan Lacroix – Voce
Terry Horn – Chitarra / Voce / Tastiere
Brian – Batteria
Lena – Basso
Jack – Tastiere

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