Recensione: Thrashing Damnation Thru Compilation

Di Orso Comellini - 18 Settembre 2012 - 0:00
Thrashing Damnation Thru Compilation
Band: AA.VV.
Etichetta:
Genere:
Anno: 2012
Nazione:
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66

Che il thrash metal stia vivendo una seconda giovinezza ormai è innegabile. Difficile dire quanto durerà, tuttavia dobbiamo costatare in pochi anni una quantità – cui, purtroppo, non sempre corrisponde altrettanta qualità – smodata di nuovi gruppi o cult band ritornate dal passato. Molte nuove realtà, dicevamo, provenienti poi dalle nazionalità più disparate. Del resto la tecnologia e i costi per realizzare un prodotto quasi professionale, ormai sono alla portata di tutti. Recentemente, per esempio, siamo stati spettatori di un’invasione di materiale di ogni genere proveniente dai paesi dell’est europeo (Russia e Ucraina in primis), tra i quali segnaliamo in questa sede la Polonia.

“Thrashing Damnation Thru Compilation”, infatti, non è altro che una raccolta di dieci tra le più promettenti band debuttanti (o poco più) polacche, dedite al più ignorante, marcio e violento thrash degli eighties: niente sperimentazioni, contaminazioni o modernismi di alcun genere. Non saranno tutte dotate di reale talento – e forse è anche presto per dirlo – ma alcune di queste potrebbero in futuro riservarci qualche sorpresa e farci passare qualche oretta spensierata all’insegna di un sano headbanging. Andiamo, quindi, a scoprire cosa ha da offrirci una nazione che, comunque, ha già saputo affermarsi in altri generi, quali il death.

Il compito di iniziare l’offensiva all’arma bianca spetta ai Fortress, trio proveniente da Cracovia. La band, attiva già da qualche anno e forte di due demo e un full-length, appare già piuttosto quadrata e preparata. Due sono i brani in scaletta, entrambi piuttosto validi, dai quali traspare un’evidente passione per i lavori targati Destruction (sia per quanto riguarda le ritmiche, sia per il cantato) e primi Slayer: un’interessante mistura, perciò, tra sound teutonico e statunitense. C’è da dire che, pur non proponendo niente che si discosti dagli stilemi consolidati, così come per gran parte delle altre band presenti sulla raccolta, le composizioni hanno una certa carica e non sanno di stantio. Si passa poi a due gruppi ancora alle prime armi (un demo pubblicato, ciascuno): Intoxicated e Metaliator. I primi non se la cavano male, presentando composizioni leggermente più articolate, sostanzialmente thrash, ma con una forte componente speed, ancora un po’ da sgrezzare. I secondi, invece, puntano su un grezzo attacco dall’attitudine hardcore e quindi molto sull’impatto. Apprezzabile la scelta della cantante, Mila, di usare la propria lingua madre (in questo modo sembra potersi esprimere più liberamente e costruire linee vocali più ficcanti) e valido il lavoro al basso, sempre ben in evidenza. È il turno poi dei Soul Collector, i quali, possono vantare una maggiore esperienza, come nel caso dei Fortress e un songwriting più complesso e maturo, ispirato in primis alla scena a stelle e strisce. Sono veramente forti, infatti, i richiami agli Hades e più in particolare alle personalissime ritmiche di Dan Lorenzo. In più la voce del singer somiglia molto a quella di un certo Steve “Zetro” Sousa, solo più sguaiata e molto meno carismatica. Non saranno poi molti i gruppi a proporre qualcosa del genere, tuttavia quello che manca per il momento è una maggiore personalità.

Il giro di boa è affidato ai due gruppi maggiormente debitori all’hardcore primordiale dei vari Discharge, Black Flag et similia e cioè Swiniopas e Terrordome. La prova degli Swiniopas non convince del tutto e non è neanche facile da giudicare, poiché due canzoni su tre sono estratti live con suoni non proprio nitidi. Emergono degli spunti interessanti e sicuramente è apprezzabile il loro spirito autoironico, ma per un giudizio più veritiero sarebbe stato meglio poter ascoltare qualche brano in più preso dal loro primo e unico full-length “Eat Pizza Or Die” (2010). Differente invece la valutazione sui Terrordome, i quali oltre a suoni professionali possono contare su un songwriting piuttosto dirompente e abbastanza personale, e buone capacità tecniche. Sentire, per credere, la muraglia sonora eretta dal batterista Mekong Minetour o le schegge impazzite ritmiche dei due chitarristi. Gruppo da tenere d’occhio.

La seconda metà della raccolta offre probabilmente gli spunti più interessanti, iniziando dai War-Saw (gioco di parole che rivela quella che è la loro città natale) e il loro thrash quadrato che dispensa equamente parti veloci e potenti mid-tempo. Gli Psychopath hanno già alle spalle la pubblicazione di due LP e ci offrono i due brani più maturi (ma non meno assassini) del lotto, grazie a composizioni curate e una personalità che non stenta a emergere. Oltre a questi ultimi, i ‘vincitori’ della raccolta, sono senz’altro Thermit e Traktor, sebbene entrambi abbiano prodotto al momento solo alcuni demo ed EP. Molto catchy le tracce dei Thermit e valida la prova del singer (nonostante uno stile ancora da raffinare) che riesce finalmente a distinguersi da tutti gli altri – senza nulla togliere alla brava Mila dei Metaliator – con un cantato ‘semi-sporco’. Vedremo se saranno in grado di confermarsi in occasione del primo lavoro sulla lunga distanza. Per il momento il loro thrash dinamitardo con qualche sprazzo di heavy metal classico promette bene. Infine i Traktor, terzetto di Cracovia, nei quali ritroviamo l’abile batterista dei Terrordome. Anche in questo caso non è la personalità a farla da padrona, richiamando alla mente il debutto dei teutonici Deathrow o i primissimi lavori di Anthrax, Exodus e Dark Angel, ma sembrano in grado di accendere la miccia, specie – suppongo – in sede live.

Tanta carne al fuoco, quindi, tra alti e bassi, in un’ora e un quarto di thrash violento e marcio fin nel midollo, che vi provocherà – nel bene e nel male – un ronzio di fondo agli orecchi, come se aveste lavorato buona parte della giornata nei pressi di una sega circolare. Al di là di mere supposizioni, è difficile stabilire senza altri elementi quali dei gruppi presenti abbiano la stoffa per lasciare il segno, ma per alcuni di essi, le premesse sono abbastanza ottimistiche. Considerate perciò il voto come una valutazione di massima, che perde di significato andando ad analizzare i singoli casi.

Orso “Orso80” Comellini

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Tracce:
1. Fortress – I Like To Watch 3:13
2. Fortress – Justice Denied 3:37
3. Intoxicated – Night Assassin 3:02
4. Intoxicated – The Choice Is Yours 4:27
5. Metaliator – Jeden z Milionów 3:52
6. Metaliator – Pocisk 4:11
7. Soul Collector – I Saw 5:18
8. Soul Collector – Pure Fucking Evil 4:21
9. Swiniopas – Tony Hawk 1:38
10. Swiniopas – Reprezentuje JP (Live) 3:31
11. Swiniopas – Nuklearna Pizza (Live) 2:27
12. Terrordome – Silence (While The Violence Is On) 1:55
13. Terrordome – Chemicals Of Death 1:52
14. Terrordome – Goddamn Asskicking Well 2:57
15. War-Saw – Burn! 4:19
16. War-Saw – Nuclear Nightmare 4:38
17. Psychopath – Hate 3:09
18. Psychopath – Kings Shall Be Kings 4:26
19. Thermit – Hatred 3:50
20. Thermit – Thrash 3:06
21. Traktor – I’ll Laugh Last 3:09
22. Traktor – Angel Of Booze 3:39

Durata 76 min. ca.

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