Recensione: Triumph of True Metal of Steel

Di Claudio Casero - 2 Ottobre 2003 - 0:00
Triumph of True Metal of Steel
Band: Nanowar
Etichetta:
Genere:
Anno: 2003
Nazione:
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Quando mi sono trovato tra le mani questo promo “Triumph Of True Metal Of Steel” dei Nanowar, credevo di avere a che fare con un gruppo italiano di metal demenziale sulla falsa riga dei ben più famosi Atroci e Trombe Di Falloppio. La mia attesa è stata decisamente disillusa, dal momento che questi Nanowar sono decisamente assai più scadenti dei sopraccitati gruppi sia dal punto di vista strumentistico che di liriche.
Passi la confezione del demo con copertina fotocopiata, testi praticamente illeggibili e cd masterizzato, ma la mancanza di una qualsiasi informazione sul gruppo è un sintomo di scarsa professionalità che da subito una brutta impressione della band. Ma passiamo alla cosa più importanti, le canzoni.

Il demo si apre con “The Metal Of Steel” che inizia con un dialogo che dovrebbe ironizzare le presentazioni dei Manowar nonché “The Warriors Prayer” ma l’unica cosa che mi può ricordare è il vecchio cartone animato “Carletto il principe dei mostri”!!. I suoni del brano sono alquanto scarsi, il basso ha volumi decisamente troppo elevati rispetto agli altri strumenti e copre tutto, i cori più che cori metal sembrano cori da oratorio per canzoni da chiesa. Il testo banale e per niente divertente continua a ripetere le solite quattro frasi e gli assoli, per nulla originali, sono banali e mal suonati.

La seguente “Metal” è chiaramente un presa per i fondelli dei testi delle canzoni dei Manowar, soprattutto per quanto riguarda l’uso di “Steel” nei loro brani. Anche questo brano è ben poco accattivante e divertente, i suoni della batteria sono alquanto scadenti (per intenderci sembra che il batterista suoni sul fustino del Dixan!!!), l’unica cosa accettabile sono i cori decisamente migliori e più heavy rispetto alla precedente canzone. La voce del cantante è molto scarsa soprattutto quando cerca di fare gli acuti e chicca finale, la registrazione del brano termina con le voci dei componenti che parlano tranquillamente come se niente fosse.

“The Forest Of The Only True Metal And The Other Heavy Minerals” potrebbe essere considerato il “lento” del cd ma le chitarre hanno suoni troppo distorti e fastidiosi per essere apprezzate e il cantato stenta a stare a tempo con il suonato non fosse altro per una metrica inesistente e urla fastidiose senza significato.

“Our Metal Is So Strong Cos Our Dick Is So Long” oltre ad avere un titolo di pessimo gusto, è forse la canzone meno brutta di tutto il lavoro se non fosse per i cori che si sentono pochissimo essendo sovrastati da chitarre fastidiose, poco potenti e per nulla convincenti. L’assolo è forse l’unica cosa che si può salvare pur essendo infinitamente banale e già sentito.

Il demo prosegue con “Master Of Pizza”, un brano che dovrebbe essere una cover demenziale di “Master Of Puppets” dei Metallica. Il brano comincia con un “O Sole Mio” completamente stonato per poi partire con la canzone vera e propria; il testo non è che sia granchè divertente e, a mio parere, alquanto offensivo nei riguardo dei napoletani dal momento che li cataloga come camorristi che non pagano le tasse e senza una ragione di vita. L’esecuzione della cover è tutto sommato accettabile ma in qualsiasi caso si trova ad anni luce dall’originale.

La seconda cover presente nel cd è “Emerald Fork” cover di “Emerald Sword” dei Rhapsody; le parti di tastiera sembrano suonati con la pianoletta dei bambini (avete presente quella della Bontempi ?!?!?!?), il testo che credo parli della difficoltà di digestione del cibo di Mac Donald’s e della ricerca di un cibo migliore come può essere una bistecca. Sinceramente è l’unico brano che mi ha strappato un sorriso, ma il testo in inglese con parole inesistenti nella lingua anglosassone parti in italiano e una metrica che farebbe rabbrividire il miglior Elio la rendono insopportabile dopo meno di un minuto.

Il cd si chiude con “Poser” che tutto sommato parte bene con una voce abbastanza intonata e calda, ma la speranza che continui così fino alla fine è solo una mera illusione dal momento che dopo pochissimo tempo iniziano a susseguirsi stonature che non credo siano volute e la solita problematica della metrica. Unico lato positivo del brano è il fatto che, essendo suonato tutto con una chitarra acustica, non infastidisce particolarmente le orecchie.

Il promo contiene anche una bonus track (Wow, ci mancava solo questa!!!) intitolata “Vai Gatto Panceri”, una canzone composta solo da un “coro” e da un piano, che mi ricorda tanto le canzoni che si cantano tutti insieme, completamente stonati, dopo una serata immolata al dio Bacco, giusto prima di collassare esanimi sul pavimento.

In conclusione, credo che sia uno tra i demo peggiori che abbia mai ascoltato, sotto tutti gli aspetti; per fare musica demenziale non basta trovarsi un pomeriggio nella cantina del vicino e mettere giù quattro note stonate farcite con testi insignificanti che non strapperebbero una risata nemmeno al più gentile degli ascoltatori. Spero vivamente sia solo una bravata di quattro ragazzi che volevano sapere cosa si prova ad incidere un cd e che non sia una cosa seria. Un piacere che chiedo credo a nome di tutti gli amanti della buona musica: la prossima volta certe cose fatele sentire solo ai vostri amici per fare quattro risate dopo una serata alcolica. Scusate ma fare ironia con la musica è tutt’altra cosa e, cosa basilare, bisogna prima avere delle basi e saper suonare.

TRACKLIST:
1. True Metal Of Steel
2. Metal
3. The True Forest Of The Only True Metal And The Other Heavy Minerals
4. Our Metal Is So Strong Cos Our Dick Is So Long
5. Master Of Pizza
6. Emerald Fork
7. Poser
8. Vai Gatto Panceri (Bonus track)

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