Recensione: Unleash The Violence

Di Orso Comellini - 31 Maggio 2011 - 0:00
Unleash The Violence
Band: Injury
Etichetta:
Genere:
Anno: 2011
Nazione:
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75

É sicuramente encomiabile il lavoro di valorizzazione e promozione che le case discografiche nostrane (My Graveyard, Black Widow, Punishment 18, ecc.) stanno compiendo già da alcuni anni in sintonia con le band del panorama metallico tricolore – e in alcuni casi anche internazionale – , esordienti o meno.
Alla base di tutto un’indiscussa passione per ogni sottogenere della musica pesante e una comprovata competenza in materia, volta a far emergere quanto di buono provenga dal suolo dello Stivale.
Ovviamente tutti questi sforzi sarebbero vani senza il talento creativo e l’abnegazione di chi poi la musica la suona e la compone in prima persona: sia che si tratti dei capifila del genere (o attuali realtà affermate), sia per quanto riguarda le nuove e promettenti leve della scena, come nel caso degli italici Injury.

Da non confondere con gli omonimi metaller romagnoli (Ravenna) autori di “Dreams Behind My Mind” del 2006, i thrasher emiliani (Reggio Emilia) Injury sono una band di recente formazione, in grado di far parlare di sé in breve tempo per merito di coinvolgenti esibizioni on stage. Dopo l’EP self-titled autoprodotto dello scorso anno, attirano l’attenzione dell’attivissima Punishment 18 Records (Ancient Dome, Endovein, Ground Control, Urto, …) che li scrittura per dare alle stampe il debutto “Unleash The Violence”.

I Nostri hanno potuto così beneficiare di una produzione professionale, registrando le tracce presso i Block Project Studio di Parma e completando il master al Domination Studio di San Marino. Il risultato è un sound moderno e compatto, dove anche il pulsante basso di Mirco Bennati riesce a ritagliarsi il proprio spazio vitale. In più si sono aggiudicati le prestazioni dell’affermato artista ungaro Peter Sallai (Annihilator, Kreator, Memory Garden, Slayer e non solo) per realizzare l’apocalittica copertina del platter. Tutti elementi di una certa rilevanza e anche se solitamente non sono sufficienti a giustificare l’acquisto del CD a scatola chiusa, possono però influire, in tal senso.

A questo si aggiunge la costatazione, già dopo i primi ascolti, che l’aspetto più convincente di “Unleash The Violence” sia proprio la proposta musicale: nove tracce ‘straight in your face’ create con l’intento di accendere la miccia a esplosivi show dal vivo e per istigare il pubblico al mosh-pit più sfrenato. Brani come “The Execution”, “Violence Unleashed”, “Death Routine” e “Denying My Soul” sono delle autentiche mazzate che si susseguono senza tregua. Merito in buona parte del dirompente drumming di Gianmarco Agosti: preciso con il doppio pedale ed efficace nelle rullate. Non sono da meno anche l’opener “Ignorance”, l’hardcoreggiante “Busy Killing”, l’anthemica “Messiah Of The Undone” e il groove incendiario di “Food For Vultures”. Non aspettatevi ritornelli orecchiabili da parte del buon Renato Sauro o aperture melodiche particolari (se non in occasione dei fluidi soli di Paolo Menozzi), ma ritmiche serrate (talvolta quasi speed nell’articolata “Fear Of Nothing”), per merito di Andrea Artioli, che traggono ispirazione dai grandi nomi della scena a stelle e strisce, attualizzandole: Exodus su tutti (tributati sul precedente EP con la cover di “The Last Act Of Defiance”), ma si potrebbero fare dei paragoni anche con l’attitudine e la carica dei connazionali Hyades.
    
Se il buon giorno si vede dal mattino, sicuramente le prospettive future per gli Injury sono più che rosee. In attesa di una successiva riconferma o meglio ancora di un’ulteriore crescita artistica considerate le potenzialità espresse, senza fare della futile retorica, spetta a tutti noi fare in modo che album come “Unleash The Violence” non passino inosservati, così che contribuiscano alla crescita del movimento thrash del Bel Paese.

Orso “Orso 80” Comellini

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Track-list:
1. Ignorance 3:16
2. The Execution 3:31
3. Busy Killing 4:34
4. Violence Unleashed 4:07
5. Messiah Of The Undone 4:45
6. Food For Vultures 5:28
7. Death Routine 3:56
8. Fear Of Nothing 6:59
9. Denying My Soul 4:01

All tracks 41 min. ca.

Line-up:
Renato G. Sauro – Vocals
Andrea “Artio” Artioli – Guitar
Paolo “Paul” Menozzi – Guitar
Mirco “Mibbe” Bennati – Bass
Gianmarco “Jankill” Agosti – Drums
 

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