Recensione: The final battle

I WarWolf sono un gruppo tedesco attivo dal 1994, inizialmente con nome di Wolfen (con cui avevano realizzato ben 6 LP), per poi adottare nel 2021 l’attuale monicker con cui a gennaio 2025 hanno rilasciato il terzo full-length, intitolato “The final battle”, edito dalla tedesca Metalapolis Records. Come per i precedenti dischi, l’idolatria verso gli Iron Maiden è estremamente evidente, tanto che il sound è sostanzialmente clonato da Steve Harris & C.; se siete quindi alla ricerca di originalità, innovazione e personalità, potete già terminare qui la lettura di questa recensione, perché questi sono concetti del tutto ignorati dal gruppo tedesco, il loro sound è ancorato all’heavy metal più classico che ha gli Irons tra gli inventori e da lì non si sposta di un millimetro!
Aggiungete che il singer Andreas von Lipinski è una sorta di mix tra Bruce Dickinson (di cui imita totalmente lo stile) e Blaze Bayley (a cui assomiglia per i limiti dell’ugola), mentre le due chitarre di Frank Noras e Peter Müller seguono pedissequamente la lezione di Dave Murray & C. e capirete che qui siamo sul limite del plagio. Le differenze le possiamo trovare nel basso di Florian Abegg che è meno protagonista di quanto da sempre è Steve Harris e nella batteria di Holger Bloempott che è più potente e veloce di quanto abbiano mai fatto Clive Burr prima e Nicko McBrain poi.
Ciò nonostante, devo dire che la musica di questi WarWolf si lascia ascoltare davvero piacevolmente, forse i pezzi, proprio come accade ai Maidens da un po’ di dischi a questa parte, hanno un minutaggio a volte esagerato (“Fight the invaders” è emblematica in tal senso, dato che sarebbe stata più accattivante ed efficace con un paio di minuti in meno!) ed il disco avrebbe avuto un risultato più lusinghiero con qualche sforbiciata qua e là, ma si tratta comunque di pignoleria del sottoscritto che ama i brani più concisi. Come detto, qui l’heavy metal nella sua forma più classica la fa da padrone ed ascoltare canzoni come “The Lycan empire”, con le sue splendide parti soliste di chitarra, o la veloce opener “Eye of the storm”, come anche la cavalcata “A new hope”, ci riempie di energia ed intrattiene piacevolmente, cosa che poi in fin dei conti è sempre l’obiettivo finale della musica, qualsiasi essa sia.
Tirando le somme, i nostri WarWolf continuano imperterriti sulla loro strada, suonando la musica che amano ed omaggiando il gruppo che adorano, fregandosene altamente di mode ed originalità! Amate anche voi queste sonorità old-style? Questo “The final battle” allora può andare incontro ai vostri gusti; in caso contrario, meglio un preliminare ascolto al fine di capire se l’investimento della vostra pecunia può essere, o meno, conveniente.