Recensione: Forged in Fire

Di Ninni Cangiano - 26 Luglio 2025 - 18:34
Forged in Fire
Band: Iron Echo
Etichetta: Metalapolis
Genere: Power 
Anno: 2025
Nazione:
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60

Quando ho visto la copertina di questo “Forged in Fire”, debut album dei tedeschi Iron Echo, mi sono subito chiesto se per caso non avessero copiato l’artwork da uno qualsiasi dei primi dischi dei Primal Fear, in particolare da “Jaws of death”, visto che sempre un rapace a caccia ne è il protagonista; cambiano i colori, c’è qualche teschio (assente nei Primal Fear) ma l’idea è sostanzialmente identica. Poi mi sono messo all’ascolto e, dopo la solita inutilissima intro (skippate pure e non gettate via preziosi secondi della vostra vita!), l’opener “Final Embrace” mi ha definitivamente convinto: i Primal Fear sono la principale fonte d’ispirazione degli Iron Echo! Il sound è praticamente identico (siamo sul limite pericoloso del plagio!), la voce di Johnny Vox è molto, ma molto simile a quella del mitico Ralf Scheepers, il produttore è il medesimo (Achim Köhler) e praticamente tutto qui richiama alla mente la band di Mat Sinner (e qualcuno potrà quindi andare anche a scomodare i maestri Judas Priest…). Sia chiaro, personalmente adoro i Primal Fear, quindi questa somiglianza non può che farmi piacere ma, come detto, qui siamo davvero vicini alla clonazione. Se quindi entrassimo nelle sabbie mobili di discorsi su originalità e personalità, dovremmo affossare questo disco e questa band. Ma evitiamo pure di farlo, anche solo per una questione di rispetto verso quella che è una evidentissima passione da parte di questi cinque musicisti che non credo assolutamente pretendano di innovare l’heavy metal, ma che suonano solo e soltanto la musica che amano e poco gliene importa se assomiglia terribilmente a quanto fatto da altri!

L’album è composto da 9 canzoni, per una durata totale di poco superiore ai 38 minuti; ho ascoltato e riascoltato sempre volentieri tutti i pezzi e non ho trovato fillers o tracce di livello qualitativo scadente; posso anzi affermare che, da fan di queste sonorità, la musica degli Iron Echo mi è piaciuta. Se dovessi segnalare qualche brano che mi ha colpito più di altri, direi sicuramente l’orecchiabile “Death Dealer” ed anche l’ottima “Downfall” anche se, tutto sommato, è proprio il disco che non dispiace per compattezza, energia e ritmo. Tutto questo discorso, sempre a patto di sorvolare sulla totale mancanza di originalità! Se vi piacciono i Primal Fear, credo che anche questo “Forged in Fire” possa piacervi; da evitare se invece siete alla ricerca di novità o personalità. Ecco, chiudo con un suggerimento per il futuro alla band, magari si cerchi di evitare copertine così pacchianamente simili ad altre e si tenti una strada con un pizzico in più di personalità.

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