Recensione: Għadam

Sono passati ben sei anni dall’ultimo lavoro dei Beheaded, ovvero da quel “Only Death Can Save You” che costituiva il sesto tassello di una carriera costruita su un brutal death metal feroce, crudo e con spunti tecnici ben orchestrati. Una proposta che si inseriva perfettamente nel panorama di un certo modo di intendere le frange più estreme del death, senza però perdere quel tocco distintivo che ha sempre contraddistinto la band maltese: un mood oscuro e introspettivo, lontano da frivolezze squisitamente ignoranti o impegnate ‘slam-oriented’, con l’obiettivo di mantenere un ‘chaos controllato’ e d’impatto. Ora, qualcosa è cambiato.
L’orecchio più attento coglierà che il nuovo “Għadam” (seconda uscita per Agonia Records) suona decisamente più “moderno”. A partire dalla produzione, più aperta, ariosa, che enfatizza sfumature melodiche e orchestrazioni strumentali capaci di arricchire il suono della band rispetto al passato, rendendolo forse meno impattante, ma sicuramente più godibile e stratificato all’ascolto.
Non manca la ricercatezza compositiva, evidente nella cura degli arrangiamenti e in riff ben caratterizzati. È innegabile che la band si sia leggermente discostata dalle proprie radici: forse per l’ingresso del nuovo chitarrista bergamasco Fabio Marasco (già nei devastanti Maze of Sothoth), oppure semplicemente per una naturale evoluzione del gruppo che ha portato a sedimentare nuove visioni e modalità espressive.
“Għadam” suona come un punto di incontro tra l’approccio strutturato e chirurgico dei Deeds of Flesh e le dissonanze atmosferiche degli Ulcerate… un riferimento utile per chi voglia orientarsi tra i contenuti sonori di questi nove brani.
Il risultato è una proposta certamente interessante, ma che, personalmente, mi ha lasciato un po’ spiazzato rispetto a quanto mi sarei aspettato di ascoltare. Dal punto di vista compositivo è un lavoro evoluto, mentre sul piano dell’impatto diretto forse cede qualcosa… ma qui entriamo già nel territorio delle preferenze personali.
Versioni disponibili: Cd, cd box set in edizione limitata, cassetta anche in edizione limitata e vinile in numero limitato pure lui e disponibile in tre colorazioni. Insomma ce n’è per tutti, soprattutto per i collezionisti incalliti.
Che dire: i Beheaded restano una delle realtà più solide e valide del panorama death metal estremo. Sarà interessante vedere dove li porterà questa nuova direzione. Se “Għadam” è davvero un nuovo punto di partenza, lo scopriremo solo con il prossimo album.