Recensione: Arcane Tales

Di Marco Donè - 14 Agosto 2025 - 10:55
Arcane Tales
Genere: Power 
Anno: 2025
Nazione:
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70

A cinque anni esatti dal debutto “Ancient Tales”, i goriziani Crystal Skull tornano alla ribalta. Lo fanno con un disco tutto nuovo, intitolato “Arcane Tales”, che prosegue la narrazione del concept fantasy iniziato con il primo capitolo. Nati come progetto parallelo del polistrumentista Claudio Livera (già attivo, tra gli altri, con Sacro Ordine dei Cavalieri di Parcifal e Animalhouse, n.d.a.), i Crystal Skull sono pian piano diventati una vera e propria band, assumendo l’autorevole ruolo di riferimento per le sonorità più epiche e classiche, all’interno dell’underground del Nord-Est metallico. Un aspetto, quest’ultimo, enfatizzato dal contratto con la leggendaria Underground Symphony, label che ha contribuito a far crescere e sviluppare il metallo pesante nel Bel Paese. Con queste premesse, la curiosità attorno al nuovo “Arcane Tales” è davvero tanta, inutile nasconderlo. Addentriamoci quindi nell’universo fantasy dei Crystal Skull.

Arcane Tales” continua il racconto del reame di Arendal, ora devastato e assoggettato dagli eserciti dell’oscuro signore Am-Aras. La storia ruota attorno ai tre protagonisti – Turok, Regdar ed Erevyn – e alla loro ricerca di un antico potere che possa distruggere lo spietato tiranno. Un concept che sembra uscire direttamente dalla seconda metà degli anni Novanta, quando il fenomeno fantasy irruppe con prepotenza nell’universo metal. Ed è proprio questo l’intento dei Crystal Skull: riportarci a vivere quei gloriosi anni, in cui power e fantasy dominavano la scena. Sì, perché anche dal punto di vista compositivo il combo goriziano è come se avesse attraversato un cerchio di fuoco, un portale spazio-temporale, e fosse stato catapultato dagli anni Novanta ai giorni nostri. Ci troviamo quindi a vivere un disco caratterizzato da atmosfere epiche e imponenti, al tempo stesso graffiante e melodico. I punti di riferimento sono chiari e facilmente riconoscibili: su tutti Running Wild, Blind Guardian, un pizzico di Helloween e i Grave Digger di “The Reaper”. “Arcane Tales” è quindi un concentrato di fede e potenza. È un album caratterizzato da up-tempo avvincenti, pronti a esplodere in ritornelli carichi di enfasi e teatralità, contraddistinti da cori “stradaioli”, davvero trascinanti. Basta ascoltare ‘Stormbreaker (Turok’s Axe)’ per trovare conferma in quanto appena evidenziato e cantare fin dal primo ascolto un chorus che definire killer è quasi riduttivo.

L’album funziona davvero bene, con composizioni curate e ben strutturate, che mettono in risalto il songwriting di Claudio Livera. Ottima la prova dei singoli, in cui spicca la prestazione carica di dinamica di Fabio Tomba, alla batteria. Il musicista veneto è autore di una performance maiuscola, sempre al servizio della struttura dei brani e capace di valorizzare ogni singolo passaggio di “Arcane Tales”. La produzione del disco risulta volutamente rétro, alimentando il richiamo al passato, agli anni Novanta, donando al platter ulteriore magia. Soffermandoci sulla produzione, se proprio volessimo essere puntigliosi, le chitarre avrebbero meritato maggiore luce, visto che in alcuni frangenti vengono messe un po’ in secondo piano. Un peccato veniale che non intacca la potenza e l’energia di un lavoro carico di qualità come “Arcane Tales”.

Come interpretare, quindi, il ritorno dei Crystal Skull? Come un’opera riuscita, senza ombra di dubbio. Un lavoro capace di regalare grandi emozioni agli appassionati del power epico, maestoso e graffiante dei gloriosi anni Novanta. Certo, “Arcane Tales” non spicca per originalità, ma l’intenzione dei Crystal Skull non è certo quella di proporre un lavoro innovativo. “Arcane Tales” è un disco carico di passione, di fede nell’acciaio più puro, dotato di una precisa identità e anima. E in un’epoca in cui le interazioni social contano più della musica, dei contenuti, beh, lavori come “Arcane Tales” sono un’autentica manna dal cielo. I Crystal Skull sono ormai una formazione vera e propria e con “Arcane Tales” manifestano un potenziale enorme, pronto a esplodere nell’immediato futuro. La speranza è che i Crystal Skull possano giocare le proprie carte nel modo migliore possibile e poter così raccogliere quanto gli spetta. L’underground italiano, insomma, potrebbe regalare una nuova sorpresa. Gruppo da tenere d’occhio.

Marco Donè

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