Recensione: Beware The Blade – Classic, Rare & Unreleased 1983 – 2025
Come scrissi su queste stesse pagine truemetallare a febbraio, in occasione della recensione di Time Is The Fire, l’ultimo album in studio dei veterani del Metallo inglese Tokyo Blade, difficilmente altre band sarebbero riuscite a superarlo, in termini di qualità e riuscita, nel corso del 2025.
Affermazione che confermo in questo dicembre.
Tornare ad occuparsi del gruppo di Salisbury (Wiltshire) è giustificato dall’uscita di Beware The Blade – Classic, Rare & Unreleased 1983 – 2025, 4CD Box Set, un recente cofanetto pubblicato dalla Dissonance Productions, una sussidiaria della Cherry Red Records.
I primi due dischetti ottici racchiudono vari pezzi di varie ere dei Tokyo Blade, una vera a e propria compilation, quindi, che passa dall’esordio omonimo del 1983 sino al recente Time Is The Fire. Il terzo Cd ricomprende l’intero concerto dal vivo della band all’Earthquake Festival, in Olanda, del 1984. In chiusura, il quarto CD presenta ben 14 canzoni rimaste sinora inedite.
A impreziosire, al solito, le uscite di questa tipologia griffate Cherry Red Records un interessante libretto di 16 pagine con molte foto della band sia in posa che dal vivo, copertine, locandine, biglietti di concerti e un testo redatto da John Tucker con la storia della band innervata da due recenti interviste con il leader e chitarrista del gruppo Andy Boulton e il cantante Alan Marsh. Intrigante ritrovare dentro il booklet il manifesto originale del Breaking Sound Festival tenutosi all’aeroporto Le Bourget di Parigi il 29 e 30 agosto 1984. Evento divenuto famoso, oltre che per la partecipazione di colossi quali Metallica, Dio, Ozzy Osbourne, Motley Crue e Accept, per la presenza in cartellone dei Virgin Steele che però NON erano i Virgin Steele che la gente si aspettava ma una band – notevolissima, sia chiaro – messa insieme da Jack Starr, chitarrista per l’appunto dei Virgin Steele sino al 1983 che si esibì in quell’occasione con il grandissimo Rhett Forrester (ex Riot) alla voce e alcuni membri dei Rods agli altri strumenti. I Tokyo Blade suonarono in quella stessa giornata, che cadeva di giovedì.
Tornando alla musica proposta da questo box set la “piena” del gruppo inglese è assicurata. Dal primo estratto si ergono nettamente sul resto del lotto “Warrior of the Rising Sun”, “Night of the Blade” e “If Heaven is Hell” così come sul secondo, quello riguardante le loro parentesi più recenti le varie “Friend in Need”, “Dark Revolution”, “Story of a Nobody” e “Moth to the Fire”. Se l’album dal vivo incarna una testimonianza e nulla più, come si è usi refertare in questi casi il quarto e ultimo dischetto ottico, Unreleased Tracks, quello che sulla carta ricopriva il ruolo del tipico riempitivo, si rivela come un inaspettato valore aggiunto del prodotto. A confermare il periodo di particolare vena dei ‘Blades vi sono pezzi quali “Serenade in Black”, “Shout at the Dark” e “Midnight Sun” che, se opportunamente rifiniti, avrebbero poi trovato posto fra i titolari del 90% dei gruppi heavy metal in circolazione.
Nonostante la qualità media indiscutibile dei loro lavori i Tokyo Blade sono sempre rimasti nelle retrovie, rispetto ai coevi che poi raggiunsero il successo. Probabilmente l’alternanza nel ruolo del cantante ha pagato dazio, così come il fatto di non presenziare agli happening che contavano nei momenti buoni per il genere.
In generale dentro questo box set si respirano a pieni polmoni l’atmosfera e gli stilemi prevalenti nel periodo della Nwobhm, caratteristica che non ha mai abbandonato del tutto i Tokyo, anche quelli più recenti. La loro lezione da sempre si è basata su bastone e carota, quindi sane e possenti mazzolate alternate o frammiste a cose più melodiche, tanto da far ricordare Whitesnake, Waysted e Def Leppard in più di un passaggio.
Beware The Blade – Classic, Rare & Unreleased 1983 – 2025 non fa altro che fornire una vasta panoramica della loro traiettoria artistica sino a questo momento.
Stefano “Steven Rich” Ricetti



