Hard Rock

Recensione libro: I 100 Migliori Dischi Hard Rock 1980-2015

Di Stefano Ricetti - 6 Gennaio 2019 - 0:17
Recensione libro: I 100 Migliori Dischi Hard Rock 1980-2015

I 100 MIGLIORI DISCHI HARD ROCK (VOL. 2)

1980-2015 – Gli Anni di Bronzo

di Gianni della Cioppa

Tsunami Edizioni

I Tifoni 15

168 pagine – copertine a colori – 15×21

ISBN 978-88-94859-18-8

18 Euro

 

 

Nel momento in cui ci si cimenta nella scrittura di un libro della serie “I Migliori 100” il rischio che facciano più rumore dei presenti gli esclusi eccellenti è sempre dietro l’angolo, in perenne agguato. Gianni Della Cioppa è un’altra vecchia triglia dell’Hard e dell’Heavy italiano, uno che di vissuto all’interno della guerra dei watt ne ha accumulato parecchio sul groppone e che non fa parte della schiera dei nostalgici tout court in servizio permanente effettivo, per i quali qualsiasi cosa esca al giorno d’oggi “Una volta era meglio”. Dotato di un’apertura mentale e un’esperienza musicale di alto lignaggio, il Nostro può senza dubbio avventurarsi nel difficile percorso di selezione atto a concentrare in sole cento uscite il meglio dell’Hard Rock dal 1980 al 2015. Ben venticinque anni di storia, mica noccioline…    

Avendo maturato le stimmate necessarie successivamente alla precedente uscita a tema, sempre per mano della Tsunami Edizioni (I 100 Migliori Dischi Hard Rock. 1968-1979, L’Epoca D’oro) s’è ardentemente tuffato nella declinazione de Gli Anni di Bronzo, passando al setaccio disconi immortali quali Blackout degli Scorpions, Hey Stoopid di Alice Cooper, Perfect Strangers dei Deep Purple, Electric dei The Cult e Slippery When Wet di Bon Jovi, tanto per citarne solamente cinque fra il resto della centuria.

La forza di opere di questa portata risiede nel fatto di esercitare su qualunque appassionato che si accinge alla lettura un excursus automatico personale lungo il periodo trattato dall’autore, andando a riscoprire dischi magari accantonati dei quali manco ci si ricorda degli altri pezzi accanto alla big hit di turno e altri che fatalmente mancano all’appello. O addirittura band delle quali si ignorava totalmente l’esistenza. Alcuni nomi? The Tea Party, Sister Whiskey… La curiosità che sa stimolare Della Cioppa nelle sue recensioni, stilate secondo la consueta sagacia, rende l’idea di cosa possa restituire in termini di emozioni emanate un album e può essere poi la molla decisiva per far scattare l’acquisto, magari alla prima occasione utile in un mercato o a una fiera dell’usato, cercando la prima edizione in vinile, ovviamente quando esistente.  

Il libro si compone di centosessantotto pagine con tutte le copertine dei dischi trattati a colori, mutuando la tecnica utilizzata nel Vol.1, particolare non da poco che rende giustizia a capolavori grafici quali Laughing On Judgment Day dei Thunder oppure Every Dog Has Its Day dei Salty Dog. Accanto a mostri sacri imprescindibili quali Ac/Dc, Van Halen, Whitesnake, Kiss, Europe, Aerosmith, Queen la pattuglia italiana paga pesante dazio, con i soli W.I.N.D. di Fabio Drusin e i piacentini Wicked Minds a tenere alta la bandiera dell’hard rock tricolore, che nella storia ha saputo fornire autentiche corazzate quali Elektradrive e Danger Zone, che immagino per scelte sanguinose ma inevitabili non possono però rispondere forte e chiaro “presente”, all’appello redatto da quest’ultimo libro Tsunami.  

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti

 

 

I 100 MIGLIORI DISCHI HARD ROCK ANNI DI BRONZO