Rock

Recensione libro: Jim Morrison, Ultimi Giorni a Parigi

Di Stefano Ricetti - 24 Ottobre 2023 - 9:34
Recensione libro: Jim Morrison, Ultimi Giorni a Parigi

Jim Morrison

Ultimi giorni a Parigi

di Hervè Muller

Ean13: 9788827603925

Pagine: 160

19 Euro

Il Castello Editore

 

 

 

Provocatoriamente, la parte più intrigante di Jim Morrison, Ultimi Giorni a Parigi, è l’introduzione scritta da Federico Traversa, il direttore della Collana Chinaski Edizioni, che da circa tre anni ha avviato le proprie pubblicazioni sotto l’egida de Il Castello Editore.

In sole cinque pagine condensa al meglio l’essenza del libro ma soprattutto regala un momento di magia, sul finale, quando rivela che gli astri o chi dall’alto ci guarda e osserva, nel momento in cui percepiscono una fortissima passione, riescono talvolta a realizzare il sogno di una vita, esagerando un po’.

Jim Morrison, Ultimi Giorni a Parigi è la traduzione di Jim Morrison, Derniers Jours a Paris di Hervè Muller, un tomo uscito per la prima volta nel 1973, quindi due anni dopo la dipartita del leader dei The Doors, che poi Muller aggiornò nel 1991.

Hervè Muller, nato nel 1949 e mancato nel 2021 a 72 anni, è stato senza ombra di dubbio quello che si dice in gergo “un personaggio”. Critico rock parigino di razza, giornalista, editorialista di illustri testate quali Best, Rock & Folk, Actuel, Libé e Le Matin de Paris ma soprattutto un buon amico di Jim Morrison, tanto da divenire l’autore delle traduzioni delle sue poesie per il mercato francese ma anche molto altro: ha prodotto – grandissimo, Hervè! – il primo album dei Trust, “Trust”, quello con la mano sporca in copertina, per poi trasferirsi misteriosamente a New York facendo perdere le tracce si sé. Tornato in Francia e sofferente di varie sindromi venne internato e, una volta fuori, si trasformò in accumulatore seriale compulsivo, in perenne contrasto con la sorella Sylvie. É stata proprio lei a permettere la riedizione del libro in lingua francese, successivamente alla sua morte, altrimenti esaurita da tempo.

Il Re Lucertola, la rockstar, il sex symbol Jim Morrison venne seppellito presso il cimitero di Pére-Lachaise a Parigi il 7 luglio 1971 alle ore 8.30 circa, avvolto in una bara in legno di quelle a buon mercato, senza nessuno sfarzo e men che meno accompagnato da ‘sti grandi discorsoni. La cosa si risolse molto velocemente, in maniera quasi sbrigativa, di fronte a una platea ridottissima: oltre al personale addetto, presenziarono la fidanzata di Jim Pamela Courson, la regista Agnes Varda, l’amico Alain Ronay, il manager dei The Doors Bill Siddons e Robin Werite, la segretaria di Morrison a Parigi.

Il tutto durò non più di dieci minuti, ma il mito di Jim Morrison resiste nel tempo, così come il mistero che ne avvolge la dipartita, tanto che la sua tomba è il quarto sito più visitato di Parigi dopo la Tour Eiffel, Notre Dame e il Centro Pompidou. La sua morte nella vasca da bagno dell’appartamento posto al terzo piano, direzione destra, dell’abitazione di Rue De Beautreillis 17, nel quartiere Marais, venne messa in discussione proprio da Hervé Muller che teorizzò tutt’altro scenario, come esplicitato nel libro che al suo interno contiene anche l’ultimo autoscatto di Jim Morrison, poche ora prima del decesso.

Ovviamente non servono 160 pagine per raccontare gli ultimi giorni del Re Lucertola in quel della Ville Lumière, i primi capitoli sono dedicati alla storia di Jim intrecciata a quella dei The Doors, l’inserto fotografico di sedici facciate invece raffigura Morrison durante il soggiorno parigino, al tavolo dell’Alexandre e a casa di Hervè Muller, principalmente.

Negli anni sui The Doors e Jim Morrison è uscita l’iradiddio in termini letterari, spesso pubblicazioni assolutamente inutili scritte da gente che non c’era e non c’è mai stata ma si sa, quando si ha a che fare con un nome altisonante, in grado di trainare le vendite, sono cose che possono accadere. A livello nazionale mancava l’ultimo tassello, senza dubbio uno dei più stuzzicanti, ossia la versione italiana del libro di Hervè Muller. Mancanza colmata da Il Castello Editore per il tramite di Jim Morrison, Ultimi Giorni a Parigi. Prefazione di Gilles Yéprémian.

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti