Recensione libro: Stagione, fumetto di Guido Brualdi

Di Stefano Ricetti - 13 Giugno 2021 - 12:30
Recensione libro: Stagione, fumetto di Guido Brualdi

Stagione

di Guido Brualdi

ISBN 9788834906460

Pagine 176

Formato 15×21 brossurato

13,00 €

Edizioni BD

 

La classica avventura amorosa di un’estate fra un ragazzo e una ragazza di oggi viene tratteggiata dall’autore e cantautore pesarese Guido Brualdi, all’interno di Stagione, recente parto letterario di Edizioni BD, casa editrice che ha dato molto, al Metallo declinato su sette note e scritto in lingua italiana, sinora.

Basti pensare a (sotto ogni tittolo citato vi è il link alla rispettiva recensione): Iron Maiden Le Origini del Mito, Motörhead – Live to Win, Guns N’ Roses, Reckless Road, la Genesi di Appetite for Destruction, Enter Night (La Storia dei Metallica), Ac/Dc, L’inferno non è così male, Kiss, i Primi Anni, One! Two! Three! Four! Ramones, Guns N’ Roses, Tutta la Storia a Fumetti, Figli delle tenebre. Burzum, Mayhem e l’anima nera del metal, Perkeros – Diabolus In Musica

Il fumetto griffato Brualdi si snoda lungo 176 pagine, senza grandissimi scossoni a livello di trama, invero, ma riesce comunque a fare breccia grazie a quel retrogusto sognatore che sovviene quando certuni brani, evocati fra una nuvoletta e l’altra, sprigionano la leggerezza dell’essere. Il protagonista, non a caso (presumo) con lo stesso nome dell’autore, è un giovanotto che vive appieno il proprio tempo, fra amici, chitarra, musica, giochini un po’ sfigatelli e la scuola all’orizzonte. Le varianti sono impersonate da due figure enigmatiche, rappresentazioni viventi di due tipologie di disagio. Tornando a Guido, le sue aspettative nei confronti dell’altro sesso sono le stesse degli altri suoi coetanei negli anni Ottanta, Novanta e anche dei lustri successivi. Cambiano solo, di poco, i modi e (di tanto) gli ambienti. Ma l’humus è lo stesso.

Ad accompagnare la storia quel sottobosco più o meno rock che fa sempre bene all’anima e al cuore. Da uno proveniente da Pesaro (Death SS, Paul Chain, Violet Theatre, Boohoos, Revenge, Run After To) era il minimo che ci si potesse immaginare…

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti