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Arch Enemy: Amott, non pensavo a certo giornalismo nel Metal, ma è triste chi legge solo il titolo

Di Orso Comellini - 30 Novembre 2019 - 9:31
Arch Enemy: Amott, non pensavo a certo giornalismo nel Metal, ma è triste chi legge solo il titolo

Intervistato in podcast su “Vox&Hops” con Matt McGachy, il chitarrista degli Arch Enemy, Michael Amott, ha parlato del ruolo dei media e di come i fan recepiscano le informazioni date dalla stampa.

Non pensavo che un certo tipo di giornalismo sarebbe mai entrato nella scena Metal o in quella estrema. Certo, gruppi tipo i Mötley Crüe, che hanno sposato celebrità della TV, sono parte del mainstream, ma mai l’avrei detto che quel tipo di giornalismo sarebbe arrivato nel nostro mondo. Non l’ho neanche visto arrivare, ma adesso è qui e credo che ci rimarrà a lungo. La cosa che però mi spaventa, o meglio, più che spaventare, è triste che le persone si fermino al titolo e non leggano l’articolo per intero. Se scendi a leggere i commenti ti rendi conto facilmente di come la gente commenti solo il titolo, non il contenuto. Si vede che non hanno la pazienza di leggere o non ne sono in grado… A me piace informarmi e conoscere l’intera storia, non amo avere reazioni impulsive e commentare online, nemmeno sulle mie pagine. A volte stavo per farlo, ma mi sono fermato in tempo, perché ho realizzato che è proprio quello che vuole certa gente. Diamine, erano quasi riusciti a prendermi (ride, ndr). Allo stesso tempo ti accorgi che ci sono tante buone band che fanno musica grandiosa con pochissimi follower e quando vengono pubblicate notizie su di loro sui social network delle ‘zine ottengono pochissimi commenti e interazioni.