Heavy Rock

Are You Experienced? – Red Ash (Marco Barile)

Di Andrea Bacigalupo - 29 Agosto 2024 - 16:01
Are You Experienced? – Red Ash (Marco Barile)

Per la rubrica ‘Are You Experienced?’ dedicata al mondo underground questa volta TrueMetal.it si addentra nel territorio Savonese per parlare con Marco dei suoi Red Ash, una band dai tratti oscuri ma decisi che vuole farsi conoscere.

Intervista a cura di Andrea Bacigalupo

Ciao Marco, benvenuto sullepagine di TrueMetal.it e grazie della Tua disponibilità. Allora, vuoi raccontarci come è nata l’idea di dar vita ai Red Ash? Da dove inizia la vostra storia?

Ciao e prima di tutto grazie per lo spazio. La nostra storia nasce da me (Alabarda, batteria) e Gianluca (Jan, chitarra) che, dopo aver suonato insieme per un sacco di tempo nella band savonese Machine Gun Kelly (…non il rapper!!) e dopo la pandemia, ci siamo trovati disoccupati e dopo qualche prova abbiamo tirato giù qualche pezzo con idee che avevamo li da qualche tempo. Da li è nato tutto, la base da cui volevamo partire è un Heavy Rock a tinte Stoner, grezzo e diretto, poi è venuto fuori il nome della band e le tematiche sui cui basare i testi. Subito abbiamo cercato di coinvolgere amici del giro savonese e dopo qualche tempo al basso si è unito Umberto (Manfre, che nei MGK continua a suonare) e in seguito alla voce Fulvio (Hammer, anche lui veterano di altre band della nostra zona). Da li abbiamo cominciato a provare regolarmente, tirare fuori materiale e fare i primi concerti in zona.

Siete in quattro: avete, grosso modo, tutti la stessa radice musicale oppure le culture musicali sono diverse?

Più o meno direi la stessa radice, ognuno di noi ascolta variegati generi o sottogeneri musicali ma nell’ ambito Rock e Metal ci sono alcune cose che ci accomunano e altre no, tipo a tutti piace l’Hard Rock ma non a tutti il Metal estremo… Già per me, a parte qualcuna, tante band Black o Death Metal mi tediano ma a Jan e Hammer piacciono moltissimo. Non è che ci siamo soffermati più di tanto su questo, suoniamo e vediamo quello che viene fuori, sempre restando nel tipo di musica deciso all’inizio.

Mi lascio sempre incuriosire dal monicker delle band, il vostro, “Red Ash”, significa? In particolare le clessidre ai lati del logo sembrano un monito …

Red ash è la cenere rossa, cioè ancora accesa o il colore rosso cenere o il frassino americano rosso, un legno con cui si fanno strumenti musicali… Visto che son fissato coi vecchi film horror l’idea mi è venuta principalmente da quando i vampiri vengono ammazzati e finiscono a volte in un cumulo di cenere rossa o dalla cenere rossa che usano in strani riti in quei film… Ma poi il nostro nome, come ho scritto prima, può avere diversi significati. Le clessidre sono il tempo che passa e al posto della sabbia hanno la cenere rossa, cioè il tempo passa ma la fiamma del Rock è sempre accesa…

A volte appioppare dei generi è sbagliato, ma con il Metal, nel bene e nel male, funziona così. Potete definirvi una band che suona un Dark Sound/Stoner? In quello che ho ascoltato sento una chiara influenza Black Sabbath. Cosa mi dici?

Beh! Assolutamente… I primi Black Sabbath sono tra le nostre influenze base, per forza, per un gruppo che vuole suonare Heavy Rock e parla di film horror/gialli rigorosamente anni settanta… Però non siamo troppo oscuri, cioè doom o sludge, o troppo stoner/psichedelici… la nostra intenzione è essere un gruppo fondamentalmente Rock , bello potente, grezzo e con un sound bilanciato tra i generi sopracitati.

Se non ho capito male il vostro ultimo ingresso è il frontman, Fulvio “Hammer” Perhauz. Il suo stile vocale è, a mio parere, classico con virate verso il Thrash. Che cambiamenti ha apportato questa scelta al vostro Sound?

Hai capito molto bene, Fulvio è arrivato a completare il gruppo e ci fa piacere visto che siamo amici da secoli!!  Non penso ci siano stati problemi o cambiamenti, gli abbiamo fatto sentire alcun pezzi all’inizio e poi si è man mano abituato ad una cosa un pò nuova cercando di “accomodarsi” alle canzoni.

Avete già pronto un po’ di materiale. Che temi affrontano i Red Ash? In particolare parlami di ‘MrsWardh’, che, se ho inteso bene è la Julie interpretata da una giovanissima Edwige Fenech in ‘Lo Strano Vizio della Signora Wardh’ del 1971  e ‘Seven Notes’.

Per ora abbiamo otto pezzi e ogni testo delle nostre canzoni parla di un film horror/giallo/thriller italiano del periodo degli anni ‘70, quindi hai fatto centro! E’ proprio lei! ‘Seven Notes’, invece, riguarda il film ‘Sette note in nero’ il cui tema principale suoniamo come intro dal vivo. Altri testi sono sui film ‘Il plenilunio delle vergini’, ‘Una lucertola dalla pelle di donna’, ‘la corta notte delle bambole di vetro’ e così via, nelle versioni anglofone perché i testi delle canzoni sono in inglese. L’idea è di omaggiare un periodo dal punto di vista musicale e cinematografico molto fiorente, anche se poi quei film erano quasi considerati di serie B a causa dei pochi soldi a disposizione, difatti un’altro nostro pezzo si chiama ‘Shade of the Seventies’ ed il testo è composto tutto da titoli di film dell’epoca.

Come nasce una canzone dei Red Ash? Chi scrive cosa? Si parte prima dalle parole o dalla musica?

Generalmente Jan tira fuori una sequenza di riff su cui poi ognuno inserisce la propria parte, una volta strutturata una bozza di canzone io scrivo il testo (visto che l’invasato di film vecchi sono io, come detto nella risposta precedente) poi si aggiusta tutto per incastrare anche cantato, assoli, arrangiamenti, cori, ecc. e, alla fine, tutto è pronto.

Progetti futuri: avete in programma un album (spererei proprio di sì)? State cercando una label od avete intenzione di autoprodurvi?

Registrare i nostri pezzi è sicuramente un nostro obiettivo futuro, un demo o un album li metteremo sicuramente in cantiere prima o poi. Per ora non abbiamo ancora preso decisioni definitive ma fare tutto da soli è quello che ci piacerebbe fare, Jan ha tutto per registrare, anche se comporta un notevole sbattimento. E’ evidente che se qualche label ci sentisse e decidesse di tirar fuori “la grana” noi saremmo ben felici… ahahaha!

La visibilità mediatica è, nel bene e nel male, essenziale … avete in programma qualche video?

Magari!!! Ad averne la possibilità e le finanze ci piacerebbe molto, eventualmente girato intervallando immagini dai film collegati ai nostri testi con pezzi live… Copyright permettendo! Per ora direi che non ce lo potremmo permettere.

Ancora più importante è, però, la visibilità on stage. Avete programmi live?

Suonare dal vivo è sempre la cosa migliore per farsi conoscere, ma a Savona e dintorni i posti dove esibirsi sono molto pochi, soprattutto per chi fa musica Rock originale. Per ora abbiamo suonato solo qui, ma in futuro si spera di andare il più lontano possibile! Prossimo live un festival rock nell’entroterra di Savona il 7 settembre.

Domanda a rischio: se un’etichetta, od un promoter, cercasse di imporvi una determinata immagine, cosa rispondereste?

che siamo troppo vecchi per queste stronzate!!! (cit).

Ed ancora, se doveste scegliere una cover da includere sull’album che brano scegliereste?

Dal vivo facciamo già qualche cover, sull’ipotetico album potrebbe andare ‘Free country’ dei Witchfinder General, ma visto che non la conosce praticamente nessuno (beh! Insomma … ndr) magari sarebbe meglio mettere ‘Sex Type Thing’ degli Stone Temple Pilots.

Come giudichi la scena Underground della vostra zona? C’è fermento? Soprattutto, si suona dal vivo?

Savona ha uno zoccolo duro di Rockers (inteso come Rock a 360 gradi) di gruppi e di qualche locale che resistono (il Raindogs o lo Chapeau per esempio). Il problema è che le facce nuove latitano un po’ e l’età media è alta, ma, come dicevano gli indimenticati Negazione, “Lo spirito continua”… Anche nella vicina Genova comunque la situazione è simile nonostante sia molto più grande, anche lì i posti sono i soliti e chi si sbatte non è in gran numero, ma diciamo che per fortuna qualcosa si muove sempre nonostante i tempi abbastanza incasinati che stiamo vivendo.

Chiudiamo qui questa breve intervista e ringraziamo Marco per il tempo concesso, lasciando a lui i saluti ai lettori di TrueMetal.it. Grazie.

Mille grazie per lo spazio concesso sperando in futuro di poter inviare materiale sonoro dei Red Ash per relativa recensione… Mi raccomando Stay Rock!! Ciao!