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Axel Rudi Pell

Di Stefano Ricetti - 26 Luglio 2006 - 11:00
Axel Rudi Pell

Intervista con Axel Rudi Pell, maestro di coerenza musicale proveniente da Bochum, in Germania. Personaggio benvoluto soprattutto nella terra dei crauti, è attivo sulle scene fin dal 1981 quando iniziò la sua carriera negli Steeler. Nel 1989 nasce la sua band personale, dal nome Axel Rudi Pell e il resto lo scoprirete leggendo. La conversazione, come mi aspettavo, è scivolata da subito su toni familiari, tipico degli scambi di opinioni fra chi ama lo stesso genere: l’heavy metal, anche nella sua versione melodica, come nel caso di Herr Pell e il sottoscritto.
Buona lettura.

Stefano “Steven Rich” Ricetti

Nella foto: l’attuale line-up            

Axel, se non vado errato sei stato intervistato poche volte dai magazine HM specializzati italiani. Come mai?

Mmmhhhh… lo trovo vero magari in passato… oggi non è più così: ho fatto numerose interviste per riviste italiane. In affetti tempo fa la mia proposta era principalmente indirizzata verso la Germania, forse è per questo che non avevo molti contati in Italia. Se poi ti riferisci al periodo Steeler… beh, hai pienamente ragione… non destammo particolare interesse nei media… ah,ah,ah!

Personalmente ritengo il vostro concerto al Tradate Iron Fest del 2005 il migliore di tutta la rassegna, e non lo dico adesso che ti sto intervistando, tutti i miei conoscenti e amici sanno che lo penso davvero. Visto il successo dell’anno scorso mi chiedo come mai quello sia stato l’unico vostro gig qui da noi?

E’ semplice: non abbiamo mai avuto nessuna proposta soddisfacente da parte dei promoter italiani. Come Axel Rudi Pell band assolutamente non abbiamo mai avuto nessun tipo di preclusione. Gli organizzatori evidentemente non pensavano di riuscire a coprire le spese pensando che non fossimo in grado di radunare un numero sufficiente di spettatori. Quest’anno abbiamo mandato una e-mail ai responsabili del Gods of Metal ma purtroppo manco ci hanno risposto!

Quale pensi sia stato il più bel concerto della tua carriera, sempre che ne esista uno in particolare? Sei d’accordo con me che quello di Tradate fu magnifico, grazie anche a un impianto veramente ben calibrato?

Ho fatto tantissimi begli show, così come ho fatto tantissimi show di m….  ah,ah,ah! A essere onesto adesso non me ne viene in mente nessuno in particolare. Concordo con te per Tradate: ottimo show e gran sound, un feeling palpabile fra noi e il pubblico.

E quello al Bang Your Head da dove è stata estratta la canzone Fool Fool per il Dvd ufficiale?

Ahia, quello è venuto proprio male, non eravamo particolarmente in forma anche perché abbiamo dovuto suonare sullo stage bagnato: appena prima aveva piovuto alla grande!

Quando hai iniziato a suonare avresti mai pensato un giorno di potere calcare i palchi dei più grandi meeting musicali del mondo?

Quando iniziai con band minori, fino poi ad arrivare agli Steeler non mi ponevo nemmeno il problema: eravamo così intenti a suonare che il resto proprio non ci interessava. Dopo il periodo Steeler e l’uscita dei primi due dischi targati Axel Rudi Pell, che andarono sorprendentemente molto bene, mi stupii di me stesso e qualche pensierino da rockstar lo feci… ah,ah,ah! Il successo e il fatto di diventare famoso comunque dipende solo da i fan, colgo quindi l’occasione per ringraziarli per il fatto di permettermi di continuare ad alimentare il mio sogno: suonare la musica che mi piace. 

Come divenisti un metallaro?

La folgorazione l’ebbi la prima volta che vidi i Deep Purple alla televisione, era il 1971. Poi da lì iniziai a interessarmi di hard rock e fu sempre un crescendo fino a oggi.

Il tuo stile chitarristico è molto semplice da identificare: lo riconosco al volo anche solo dopo due note… 

Anch’io mi riconosco al volo! Ah,ah,ah!

Bella battuta Axel!
Certa critica accusa la Axel Rudi Pell band dicendo che ogni album è uguale al precedente e così via. Io questo tipo di atteggiamento invece lo chiamo coerenza. Band come Saxon, Running Wild e Grave Digger proprio sulla coerenza hanno costruito la loro carriera. Cosa rispondi a queste accuse?

Chi la pensa così può andare tranquillamente a fare in  c..o!  La musica che faccio mi fuoriesce direttamente dal cuore, queste critiche non mi toccano assolutamente, me ne sbatto altamente! Quando i miei fan comprano un mio disco a scatola chiusa sanno esattamente cosa li aspetta a lo pretendono anche. Ho il mio stile e ne sono fiero. Oltre alle band che tu hai giustamente citato, trovo che anche gli Iron Maiden, i Motley Crue piuttosto che gli Whitesnake hanno un marchio identificativo nella musica che propongono ben preciso… Cosa direbbe il mio pubblico se facessi di colpo un disco di nu metal?

Ti sei sposato da poco… è cambiata la tua vita?

No, E’ esattamente la stessa di prima! Ah,ah,ah!

Hai avuto il piacere di poter suonare con alcuni dei migliori singer in ambito HM melodico, un pensiero su ognuno di loro…

Charlie Huhn (presente su Wild Obsession, primo disco di Axel, 1989 – ndr) – cantante di ottima fattura che però nel lungo termine scoprii che non si adattava in modo particolare al mio genere musicale. Era più Ac/Dc oriented… non per niente era un grande  fan di Bon Scott. 

Rob Rock (presente su Nasty Reputation, secondo disco di Axel, 1991 – ndr)  –  grande screamer, di talento. Sicuramente più a suo agio all’interno della mia musica rispetto al suo predecessore Charlie. La nostra collaborazione durò poco per suoi impegni pregressi.

Jeff  Scott Soto (presente da Eternal Prisoner del 1992 fino a Magic del 1997 – ndr)  – Probabilmente quello che più si è amalgamato con il sound di Axel Rudi Pell. D’altronde uno come lui non si discute. Adesso è nei Journey.

Nella foto: Axel Rudi Pell

Come hai conosciuto Johnny Gioeli, l’attuale singer nonché in forza degli Axel Rudi Pell dal 1998 (Oceans of Time)?

Il contatto me lo procurò Jeff Scott Soto in persona nel momento in cui decise di non portare più avanti la nostra collaborazione a causa dei suoi numerosi impegni. Ritengo Johnny un ottimo cantante e un grande performer sulle assi di un palco, davvero! Iniziammo a conoscerci per e-mail, poi la cosa si sviluppò in modo assolutamente naturale.

Considero Fool Fool uno di tuoi pezzi migliori, non a caso lo proponi sempre in ogni situazione dal vivo. Raccontami qualche retroscena, qualche aneddoto dietro questa canzone.

Ahia Steven, ti deludo alla grande! Sono passati ormai più di undici anni da quando composi quella canzone (uscì l’anno dopo, nel 1996, all’interno dell’album Black Moon Pyramid – ndr) e non mi viene in mente niente di interessante al momento… mi spiace. Forse sto iniziando a perdere colpi… ah,ah,ah!

Ok Axel, kein problem! Dammi ora le tue impressioni sulle seguenti HM band:

WHITESNAKE – Uno dei gruppi da me preferiti, very cool. Mi facevano impazzire nella loro formazione iniziale, quella che vedeva Bernie Marsden e Mickey Moody alle due chitarre, oltre naturalmente a David Coverdale. La fase centrale della loro carriera non mi ha entusiasmato più di tanto ma attualmente, con l’ingresso di Rab Beach e Doug Aldrich, mi stanno coinvolgendo di nuovo. Spero esca un loro disco nuovo a breve. 

MICHAEL SCHENKER GROUP (MSG) – Michael sta fortunatamente risalendo la china dopo qualche anno che l’ha visto coinvolto in problemi personali e familiari. Lo ritengo un gran chitarrista ed è stato uno dei miei riferimenti assoluti negli anni settanta. E’ un peccato che sia così sottovalutato da certa critica…

VIRGIN STEELE – Ahia, mi becchi in castagna! Non me la sento di dare un giudizio globale, di loro ho sentito solo un paio di canzoni… So che il loro singer si chiama David mmmhhh…… something…..  (si chiama David DeFeis, Axel! – ndr) – si, DeFeis, esatto! Good singer!

RUNNING WILD – Ah, un pezzo di storia del metallo Tedesco… bravi ragazzi ma non è il tipo di HM che preferisco

SAXON – Grande band davvero! Sono cresciuto con la loro musica e il loro acciaio e ancora attualmente picchiano davvero duro. Jorg Michael, il mio ex batterista, ha suonato con loro per un paio d’anni e non ha fatto altro che parlarmene bene. Ripeto: ottimo gruppo con pezzi che hanno fatto la storia dell’HM.

SCORPIONS – Dei grandi, sia come musicisti che come persone: ci siamo frequentati molto in occasione di un festival in Bulgaria pochissimo tempo fa. Gruppo storico dell’HM made in Germany: un’altra mia grossa influenza. 

GOTTHARD – Abbiamo suonato con loro l’anno scorso a Tradate, come tu ben sai e abbiamo familiarizzato subito. Penso che abbiano un gran tiro live,  inoltre il loro singer è molto dotato. Si erano persi un po’ per strada qualche anno fa ma con l’ultimo disco hanno recuperato le posizioni perdute con gli interessi.

DEF LEPPARD – Ottima band e agli inizi mi piacevano un casino: il loro stile attuale invece non mi aggrada affatto. Ho amato tantissimo il disco High and Dry del 1981. Da qualche tempo hanno sterzato verso il pop voltando le spalle al rock. E’ un peccato perché l’ex Dio Vivian Campbell è un ottimo chitarrista… un ottimo chitarrista che però suona pop music! Ah,ah,ah! 

Conosci qualche band italiana?

Rhapsody naturalmente e poi…mmmhhhhh…. Rhapsody! Praticamente ne conosco due!

Nella foto: Axel Rudi Pell e Steven Rich nel backstage del Tradate 2005  

Parliamo ora un po’ del nuovo Cd Mystica, che uscirà alla fine di agosto. Ho notato che la line-up è la stessa da Masquerade Ball, quindi dal 2000.  Si può dire che questa sia line-up definitiva di Axel Rudi Pell?

Si, siamo amici, poi ci divertiamo a stare insieme e ancor di più a suonare e condividere il palco. Ti sembrerà una frase di circostanza ma questa è la verità: non per niente questa è la line-up più  stabile nella storia della band.

Il bassista Volker Krawczak è con te sin dai tempi degli Steeler. Lo consideri più musicista o più amico?   

Tutte e due le cose! Volker è un grande musicista e un bravo bassista. Siamo cresciuti assieme, eravamo vicini di casa già tanti anni fa. Abbiamo condiviso e continuiamo a condividere la gioia di suonare fianco a fianco.

Come consideri Mystica nei confronti degli album precedenti?

In quest’ultimo lavoro sono riuscito ancor di più a esprimermi come chitarrista, anche se una frase del genere può far sorridere se detta dal leader della propria band ma è veramente così. I riff mi sono riusciti più ficcanti che in passato e sono soddisfatto praticamente di ogni pezzo.

La ballad No Chance to Live è molto coinvolgente e riuscita, come la maggior parte dei tuoi brani d’atmosfera. Hai un segreto per scrivere questa tipologia di pezzi?  

Segreti? Nooooo! ah,ah,ah! A parte gli scherzi, le cose mi vengono fuori proprio in maniera assolutamente naturale, acchiappo la melodia al volo, magari quando sto vedendo la televisione piuttosto che mentre sto riassettando qualcosa in casa. Non ho segreti particolari , catturo il pensiero che si muove nell’aria intorno a me e lo registro subito… poi da lì nasce la fase di sviluppo. Il tutto comunque, come ti dicevo prima, in modo assolutamente congenito, senza forzature o riti strani.

Trovo che soprattutto nel pezzo Mystica (la title track), Johnny Gioeli sia superlativo. Sei d’accordo?

Ah yeah! Ha fatto un ottimo lavoro su tutti i brani, probabilmente sei rimasto più colpito da  Mystica perché è uno dei brani dove osa di più.

Ho notato sul tuo sito ufficiale che non suonerete ancora in Italia… 

La prima parte del tour europeo è già schedulata e non toccherà l’Italia. Nei primi tre mesi dell’anno prossimo porteremo avanti la seconda parte e mi auguro che provengano proposte interessanti che dal tuo paese. Comunque, se non dovessimo ancora riuscire a suonare a inizio 2007 chissà che non sia la volta buona per il Gods of Metal…

Probabilmente tornerà anche il Tradate…

Ah si? Sarebbe fantastico risuonarci!

Qual è il più grande errore commesso da Axel Rudi Pell nella carriera?

Non lo so… forse l’aver fatto alcuni dischi di m…a nel periodo Steeler.
Si, direi questo! ah,ah,ah!

Grazie Axel.

Grazie a te e ti giuro che ci rivedremo in Italia, prima o poi!

Stefano “Steven Rich” Ricetti