Thrash

Bulldozer – Parma capta est

Di Stefano Ricetti - 9 Luglio 2017 - 18:00
Bulldozer – Parma capta est

Alle 23.30 precise prendono corpo gli headliner del Truemetal Festival 4: i Bulldozer di AC Wild ed Andy “Bull” Panigada violentano l’impianto di amplificiazione ottimamente coaudiuvati dagli altri tre “bulldozer sonori” che da qualche anno hanno permesso alle living legend meneghine di tornare a calcare i palchi di tutto il mondo. Ghiulz Borroni all’ascia, Manu alla batteria e Pozza al basso. “Dice” la sua anche G.C. alle tastiere, per quanto il massacro sonoro dei Bulldozer lo permetta, nelle poche occasioni utili. L’esibizione dei sei musicisti rappresenta un unicum a livello italiano per questo 2017 e onora una kermesse come la nostra che appunto in esclusiva può permettere a tutti i presenti di godere delle mazzate dispensate da AC Wild e soci a partire da “Neurodeliri”, posta in apertura del concerto.

E’ tutto uno sgorgare di classiconi: “Ilona the very Best“, “The Derby” in formato amarcord dedicato a Pietro Paolo Virdis mentre causticamente “Impotence” va ai giornalisti di Kerrang! che stroncarono IX per via dei testi non proprio per educande… Scorrono poi altre legnate in mezzo ai denti rispondenti ai nomi di “Minkions“, “Cut Throat” e “Whisky Time“.

Il carismatico AC Wild regala qualche aneddoto nel momento in cui spiega la genesi di “The Great Deceiver” così come quella di “Don’t Trust the Saint“, con un Papa di mezzo…  “We Are Fuckin’ Italian” va a un grande che se n’è andato da poco, ispiratore spesso dei testi della band: Paolo Villaggio. Chiusura, di default, sulle note di “Willful Death” in onore di Dario Carria, fondatore di Bulldozer e morto suicida nel 1988.

Truemetal  Festival 4: una kermesse che ha saputo regalare momenti di magica emozione, sia in versione “classica” che estrema, un’ulteriore tacca sulla “stecca” da segnare a memoria imperitura.

Alla prossima, HAIL!  

 

 

 

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