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Devin Townsend: ‘penso che a causa del Covid l’industria musicale cambierà per sempre, ma non tutto il male vien per nuocere’

Di Orso Comellini - 21 Ottobre 2020 - 11:05
Devin Townsend: ‘penso che a causa del Covid l’industria musicale cambierà per sempre, ma non tutto il male vien per nuocere’

Intervistato su Audio Ink Radio, Devin Townsend ha parlato della situazione attuale del music business e non solo. La sua intervistatrice, Anne Erickson, gli ha chiesto se pensa che la pandemia avrà un effetto permanente sull’industria musicale. Questa la sua risposta:

Sì, penso che tutto cambierà per sempre. Non riesco a immaginare un qualcosa che non venga coinvolto. Non dico che sarà necessariamente un cambiamento solo negativo, ma… L’altra notte ho fatto due separati sogni sul fatto di trovarmi in mezzo alla folla. Due anni fa feci due interessanti viaggi, in Cina e in India. Entrambi i Paesi hanno una densità di popolazione pazzesca. Nei sogni, mi ritrovavo sommerso dalle persone in entrambi i posti e mi ritrovai nel panico. Come potevo fare a trovare un modo per agire con questo ammasso di persone? Comunque, immagino che ognuno di noi abbia una visione interiore diversa dello scenario a seconda di quanto si ritenga il nostro ambiente un posto sicuro per viverci. Se ci siano anche aspetti positivi? Sì, sto provando a immaginarmeli. La mia reazione impulsiva è quella di rispondere di sì, ma non so bene perché. Credo che sia necessario spendere qualche parola circa la necessaria tenacia necessaria per mantenere una certa positività mentale, circa un ambiente di inesorabile negatività, che può darci benefici in quanto umanità e come artisti. In questo scenario ritengo che ci siano tre strade percorribili. Puoi comunque andare avanti con la tua vita e continuare a cercare di creare qualcosa oppure puoi opporre un certo tipo di resistenza e farti dominare dalla paura e finire, chi lo sa, per vittimizzarti. Infine ci può essere chi ne viene spazzato via e quella può essere la tua fine, professionalmente o in altro modo. Penso che tutto questo dia l’opportunità all’industria di pensare seriamente a tutto quello che può essere fatto per fronteggiare la situazione. Alla fine, almeno per me, non mi ero reso conto di tutte le cose che ero capace di fare prima di tutto questo. Una cosa che beneficerà sicuramente in futuro chi sarà in grado di abbracciare questo punto di vista. Perché tutto a un tratto, ci siamo ritrovati a usare OBS, Twitch, podcast, streaming, concerti ecc. Per me è stato un po’ come avere figli. Prima non pensavo che sarei stato capace di fare il padre, poi mi sono reso conto che spesso non si dà sufficiente credito alle cose che in realtà saremmo capaci di fare. Spesso si devono affrontare delle avversità, per rendercene conto. Finché le cose vanno bene, non sentiamo il bisogno di metterci in gioco. Invece, gli ostacoli, creano la necessità di trovare delle soluzioni e spesso, quelle soluzioni, sono interessanti.