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Epica (Mark Jansen)

Di - 16 Ottobre 2009 - 0:00
Epica (Mark Jansen)

In onore dell’ultimo Design Your Universe degli Epica, già recensito sulle pagine di TrueMetal, ci ha raggiunto telefonicamente il chitarrista Mark Jansen, per darci qualche dritta sulla loro ultima fatica. Buona lettura!

Intervista a cura di Luca Dei Rossi.

Ciao Mark, e benvenuto su TrueMetal.it. Come va?
Molto bene grazie. Tu?

Anche io molto bene, grazie. Parliamo subito della vostra ultima fatica: Design Your Universe. Quando avete iniziato a scriverlo?
Sinceramente abbiamo iniziato a scrivere molto presto. Già durante il tour di The Divine Conspiracy qualcosa era saltato fuori, anche se tutto si è concretizzato finito il tour. Abbiamo inziato a scrivere i pezzi senza primo chitarrista, poi grazie all’entrata di Isaac abbiamo scritto tutta la partitura per chitarra.

So che Design Your Universe è un Concept Album: come avete fatto in Consign To Oblivion siete tornati a parlare, nei vostri testi, dei Maya e della questione 2012. Come mai questa scelta?
In realtà non è totalmente un Concept Album. I testi non trattano tutti unicamente i Maya e i 2012, ma abbiamo comunque continuato in alcune canzoni, come hai detto tu, il concept di Consign To Oblivion. La ragione è che i molti testi combaciavano perfettamente con il concept A New Age Downs. Ecco perché abbiamo deciso di continuare con lo stesso tema iniziato in Consign To Oblivion.

Probabilmente è prematuro chiederlo, ma sapete già se anche il vostro prossimo album avrà dietro di esso un concept?
Possibilmente sì, ma non lo sappiamo ancora con tutta certezza. Ne discuteremo presto quando ci sarà più musica per il prossimo album su cui fare riferimento. Ma siamo stati molto felici di Design Your Universe, abbiamo speso tutte le nostre forze su quest’ultimo album quindi non abbiamo scritto ancora granchè sul prossimo album. Quindi, dato che lo sapremo solo a lavoro inoltrato, ancora non siamo sicuri di nulla.

Capisco. Parliamo quindi della Musica che gli Epica ci propongono in questo full. Come tutti ormai sapranno, Ad ha lasciato la band per ragioni personali. Come avete reagito a questa notizia?
Eh. Ad durante l’ultimo tour si comportava in modo davvero strano. Gli chiedevo spesso cosa ci fosse che non andava, era sempre stanco ed il primo ad andarsene a letto, quando negli altri tour era sempre quello che andava a dormire più tardi! (ride, N.d.R.). Allora gli chiedevo “Cosa c’è che non va?” e lui mi rispondeva sempre:”Niente di che, sono solo molto stanco per tutto il lavoro che stiamo svolgendo, non ti preoccupare, ho solo bisogno di dormire molto”. Ma io avevo la sensazione che qualcosa in realtà non andasse, soprattutto perché mi accorgevo che di questa cosa non ne voleva assolutamente parlare e che faceva di tutto per evitare l’argomento. Durante il tour ci ho pensato parecchio a questa situazione, e quando venne da me e mi disse:”Mark voglio lasciare la band”. Rimasi completamente spiazzato. Da un lato ero completamente incredulo, dall’altro lato mi sentivo sollevato perché finalmente avevo capito cosa lo tormentasse, cosa ci fosse nella sua testa, dato che noi non lo avremmo mai immaginato. Mi ricordo che durante il tour andai dalla band e dissi loro queste parole:”Forse mi sbaglio, ma non sarei sorpreso se Ad decidesse di lasciare la band”, e i ragazzi mi hanno risposto:”Ci stai prendendo in giro vero? Non lascerà certo la band”. Ma io so riconoscere abbastanza bene i sentimenti delle persone e allo stesso modo ho capito che qualcosa non andava. E…avevo ragione. E quando Ad decide qualcosa, molto difficilmente puoi fargli cambiare idea. Quindi se ne andò, ma con noi ha fatto tantissime cose, si è dimostrato un artista professionale e completo. Ha fatto tutto il possibile per riuscire a farci andare avanti musicalmente e come band, e anche dietro alle scene ha fatto molto per noi a livello personale. E’ venuto anche con noi a casa di Isaac per aiutarci a registrare le parti di chitarra. E durante il lavoro ho capito che Isaac era un perfetto chitarrista per gli Epica, un tassello preziosissimo che era venuto a mancare con la dipartita di Ad. Sono molto contento del fatto che non ci siano stati scontri. E’ comunque molto difficile quando qualcuno decide di andarsene dalla band, soprattutto quando si sono condivisi tantissimi momenti come noi abbiamo fatto con Ad. Ma devo dire che Isaac ha anch’egli tantissime qualità. Era davvero il chitarrista che faceva per gli Epica, ha fatto tantissimo per l’ultimo album.

Quindi mi sembra di capire che comunque Ad non abbia partecipato alla stesura dei pezzi per Design Your Universe.
No, infatti. Ha scritto i pezzi con noi sino a The Divine Conspiracy compreso. Dato che non aveva scritto ancora assolutamente niente per Design Your Universe non se la sentiva di entrare in uno studio e registrare parti non scritte da lui. Ha detto che non sarebbe stato un bene stare in una band sulla quale non poteva più dedicarsi al 100%. E io ero effettivamente d’accordo con questo. Quando non si dà più il 100% è inutile rimanere nella band, perché soprattutto i fan si accorgono quando qualcuno non ci mette anima e corpo nel gruppo in cui suona.

 

 

Ascoltando l’album ho notato che il sound è decisamente più Heavy, più rock-oriented e comunque in generale più pesante. E’ stato anche Isaac a portare queste influenze, reduce dall’esperienza musicale nella Death Metal band God Dethroned?
Beh, molte persone me lo chiedono, ahah! No, in realtà ha portato infulenze marginali nella band, in quanto quando si è unito a noi gran parte dei pezzi erano già stati scritti. Certo, probabilmente dopo che Isaac è entrato alcuni riff si sono appesantiti, non lo posso negare ahah! Però come ho detto i pezzi erano già stati scritti prima della sua entrata, anche se comunque Isaac ha lavorato tantissimo negli ultimi due mesi per le parti di chitarra, abbiamo cambiato diversi riff per rendere migliori alcune partiture, infatti Isaac ha contribuito parecchio soprattutto negli assoli di chitarra, che lui ama eseguire. Quindi è stata, lo ribadisco, la persona perfetta anche per aggiungere assoli di chitarra nella nostra musica.

Ed infatti la prossima domanda è proprio sui solo di chitarra. Come hai già detto tu e come gli ascoltatori stessi noteranno, rispetto agli anni passati avete aumentato gli assoli. Perché questa mossa?
Beh noi puntiamo sempre ad aggiungere nuovi elementi nella nostra musica, sia per renderla interessante a noi che la scriviamo sia per coloro che ci ascoltano. Mentre eravamo in tour molte persone vennero da noi e ci dissero:”Siete fantastici, amiamo la vostra musica ma c’è qualcosa che manca”, e alla mia domanda “Che cosa?” tutti risposero:”Assoli di chitarra”. E allora ho promesso loro che nel futuro li avremmo integrati in molte delle nostre canzoni, e adesso con Isaac, beh, lo faremo! (ride N.d.R.)

Ritornando al sound, ho notato, ascoltando Design Your Universe, che ci sono parecchi riff tipici del Death e del Black Metal. Ciò non è inusuale nella musica degli Epica, ma ho notato che comunque sono stati pesantemente aumentati, arrivando quasi a coprire un buon 70% dell’album. Mi sbaglio?
No, hai perfettamente ragione. Avevamo intenzione di rendere più aggressiva la nostra musica, quindi abbiamo deciso di aumentare le parti più veloci e martellanti o comunque tendenti al Death Metal. Noi tutti amiamo la musica veloce e possente, e adesso con questa nuova line-up possiamo fare praticamente di tutto.

Ed è proprio per questa ragione che stanno girando voci insistenti che vogliono che grazie a voi verrà creato il “Symphonic Death Metal”. Cosa ne pensi al riguardo?
Sì, lo ho sentito dire anche io da molte persone. Infatti siamo molto orgogliosi di questo. Abbiamo ricevuto un sacco di opinioni positive riguardo al fatto che finalmente abbiamo una nostra personale identità. Nel passato la gente continuava a comparaci ai Nightwish, ai Within Temptation e così via. Ora invece ci dicono che abbiamo finalmente una nostra musica personale, e che probabilmente inventeremo un nuovo genere. Beh, sono davvero dei bellissimi complimenti per noi.

Per le registrazioni avete usato un’orchestra o è stato solamente, si fa per dire, uno spettacolare lavoro al computer?
L’ultima, l’ultima delle due che hai detto, ahah! Il lavoro che facciamo ogni anno in studio è tantissimo, soprattutto per rendere le orchestrazioni più perfette possibile.

In White Waters Simone Simons si cimenta in un meraviglioso duetto con Tony Kakko dei Sonata Arctica. Come mai la scelta è ricaduta su di lui?
Noi abbiamo fatto tempo fa il tour europeo a supporto dei Sonata Arctica. E’ stato assolutamente fantastico, ci siamo divertiti tantissimo, e Tony ci faceva sempre moltissimi complimenti. Poi un giorno, non ricordo chi, se Simone o io, chiedemmo a Tony se si voleva fare una canzone insieme, o nel nostro album o in quello dei Sonata. Lui rispose che sarebbe stata una fantastica idea. Noi avevamo già scritto White Waters, quindi gli chiedemmo se voleva cantare con Simone in una canzone lenta, dato che quando gli vengono chieste collaborazioni gli chiedono sempre di cantare pezzi veloci. Quindi si dimostrò interessato a cantare in maniera diversa. Dato che comunque c’è amicizia tra gli Epica e Tony è stato molto facile richiedere la sua collaborazione, in quanto quando chiedi di fare qualcosa insieme a persone che non conosci la maggior parte delle volte bisogna spaccarsi in due per riuscire ad ottenere la partecipazione.

Quindi da quello che dici tra Tour con i Sonata e la partecipazione di Tony avete avuto di che divertirvi ed imparare…
Sì assolutamente. E’ stato uno dei tour più belli della nostra carriera. Eravamo sorpresi che il tour avesse fatto un così grande successo. Certo, i Sonata sono comunque una grandissima band, ma abbiamo notato tutti che c’era più pubblico di quello previsto. Non mi dimenticherò mai dello show che abbiamo fatto a Milano con i Sonata Arctica, quando nonostante avessimo finito di suonare la gente gridava:”Epica! Epica!”. E’ stato uno dei momenti più belli dell’intero tour. Abbiamo capito che una buonissima parte del pubblico era lì per i Sonata, ma allo stesso modo tantissima gente urlava il nostro nome, quindi è stata una delle esperienze più appaganti.

Immagino! Ok, per adesso è tutto! Ti ringrazio tantissimo del tempo che mi hai dedicato! A te i saluti finali!
Che dire, siamo impazienti di fare il tour Europeo, che ci vedrà headliner. Suoneremo con gli Amberian Dawn e i Sons Of Seasons, la band di Oliver Palotai dei Kamelot. Siamo sicuri che anche questa volta ci sarà da divertirsi parecchio, ci saranno tantissime cose nuove per i fan. Quindi spero che tutti i nostri fan supportino noi e le band che ci faranno da spalla, e sono sicuro che faremo un altro grande show a Milano!
Grazie a tutti i lettori di Truemetal!

E anche noi siamo sicuri che ci sarà di che divertirsi. Gli Epica da quando sono nati ne hanno fatta tantissima di strada, e questo Design Your Universe è la definitiva consacrazione di una band che sicuramente lascerà un segno nel mondo del Metal. Alla prossima!