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Extrema (Paolo Crimi)

Di Riccardo Angelini - 12 Maggio 2006 - 15:35
Extrema (Paolo Crimi)

Intervista a cura di nik76

Salve ragazzi di True Metal, ecco a voi l’intervista a Paolo Crimi, nuovo batterista degli Extrema. Paolo è un batterista dal background Thrash, Death, Grind, Heavy e Punk Rock ed ora faccia a faccia con un sound ed una proposta di difficile catalogazione sebbene improntata fortemente da stilemi Thrash molto modernizzati. La cosa sicura è che il suo ingresso nella band ha definito alcune linee innovative in termini di espressione drumming. Una ventata di proposte ritmiche che definisce una linea compositiva sostanzialmente diversa rispetto il passato, ma di indubbia qualità tecnica. Ma veniamo al diretto interessato…

In questa domanda di riscaldamento ti chiedo di presentarti agli utenti di True Metal come persona ed artista parlando della tua storia più e meno recente dietro le pelli.

Iniziai a suonare giovanissimo, avevo 11 anni… Da subito mi interessai alle sonorità Metal, dal classico al più estremo; nel 1990 formai (dopo alcune bands-sfogo come i Vortex e Sarcastic) la mia prima vera band, i Censura, Death Metal con influenze Tecno Thrash e Grindcore (per dare una idea immaginate uno sperimentale mix tra Suffocation, Morbid Angel e Death).
Nel 1995 passai ad un progetto orientato più sull’hardcore melodico e Punk Rock con i BeerBong, band dove tutt’ora suono. Da fine febbraio 2005, dopo aver fatto un’audizione, suono con gli Extrema dato che Cristiano Dalla Pellegrina lasciò la band.

Prima di inoltrarci nella discussione di questo “Set The World on Fire” prova ad esprimere l’emozione che ha provato la band al Gods of Metal di Bologna di quest’anno a condividere il palco con certi mostri sacri…

E’ stata una sensazione fortissima condividere il palco con bands di quel calibro. Tutti mostri sacri che mi fecero conoscere la musica quand’ero adolescente e che tutt’ora porto nel cuore; davvero un’esperienza incredibile! Ci tengo a fare sapere a tutti che ci hanno confermati anche per quest’anno, esattamente il 2 Giugno, giornata dedicata al Metal Italiano!

“Set the World on Fire” rappresenta una concezione del Trash un pò “Nu Oriented” (passami il termine…), sebbene presenti linee thrash di sicuro impatto a livello di potenza e di espressività, tanti si domandano come mai la scelta di aver orientato il songwriting in questa direzione…

Penso derivi tutto dall’esperienza maturata negli anni dal trio Massara/Perotti/Bigi. In “Set The World on Fire” si possono avvertire le sonorità classiche degli Extrema di “Tension at The Seams” e “Positive Pressure…” per passare a sonorità più cadenzate e compatte degli ultimi lavori, fino ad arrivare a brani sperimentali e nuovi, mai scritti nel passato. A mio parere è un disco molto vario e maturo. Questo salto probabilmente è dovuto dall’utilizzo della doppia cassa in quasi tutti i pezzi, cosa che in precedenza non era solita.

Che ruolo hai avuto tu nella fase di songwriting e che osservazioni ti senti di esprimere confrontandolo con i vostri precedenti?

I brani sono maturati in sala prove da Tommy, GL e Mattia, io ho arrangiato le parti in batteria mettendoci il mio stile, velocizzando il tutto ed aggiungendo la doppia cassa appunto; c’è da dire che subito dopo l’audizione abbiamo instaurato, oltre ad un’ottima amicizia, un feeling incredibile nell’esprimere la musica.

Quali sono state per ora le risposte del pubblico al vostro lavoro? Prevedi possa essere un lavoro apprezzato dal classico ed esigente thrasher-old-style oppure più dalle nuove leve cresciute con la più recente scena metal americana?

A mio parere quest’album racchiude tutto insieme, dal thrash old style alle sonorità più recenti quali Slipknot e Korn per esempio. Il disco è uscito a Novembre e sta andando molto bene, Il feedback che riceviamo ai concerti è ottimo, il supporto è davvero caloroso da parte dei fans. Si, posso dire che sono rimasti molto soddisfatti da “Set The World On Fire”.

Quale è la song del platter che ritieni più compatibile e spontanea col tuo personale modo di suonare e quale ritieni sia invece la più complessa da eseguire?

Per entrambi i motivi sono particolarmente affezionato a “New World Disorder”, “Second Coming” e “Restless Soul”, penso siano quelle che ritengo più vicine al mio modo di suonare, poi è davvero un piacere proporle in ambito live probabilmente per la velocità d’esecuzione.

Cita tre songs della storia della musica (da te amate) di crescente livello di difficoltà che ti sentiresti di consigliare come tappe fondamentali nella crescita tecnica e professionale dei musicisti drummers di True Metal.

Ne ho davvero troppe per la testa…comunque va bene:

Facile – DEFTONES: “Feiticeira” (Un pezzo davvero Groovoso)
Media – DEATH: “Lack Of Comprehension” (Sean Reinert, uno dei migliori drummers che ci siano)
Difficile – CYNIC: “Uroboric Forms” (Sean Reinnert; qui a differenza dai Death, c’è la meticolosa mescola jazz, fusion e death dosata in maniera impeccabile)

Quali sono stati i tuoi maestri ispiratori ed in che maniera hanno influito sulla tua prestazione in “Set the World on Fire”?

Nessuno in particolar modo, ho sempre apprezzato i batteristi con personalità, il caro vecchio Dave Lombardo sopra tutti, i suoi incastri e la sua doppia cassa naturale (senza trigger o effetti particolari) mi hanno sempre lasciato senza fiato, da lui ho imparato tantissimo, senza tralasciare come ho già detto Sean Reinert, uno tra i batteristi più tecnici e veloci degli ultimi anni, ma anche Gene Hoglan, Vinnie Paul, …ce ne sono davvero troppi!!!

Una domanda veloce: Massara non si stanca mai a saltare come un grillo sul palco?

Assolutamente no anzi, ti posso dire che durante le prove, ma anche in studio di registrazione è lo stesso, c’ha davvero energia da vendere…è scatenato!

Il tuo sogno personale: dove e con chi vorresti condividere il palco almeno una volta nella tua vita di artista e perchè?

Penso gli IRON MAIDEN, li ho sfiorati l’anno scorso di un giorno, sono nato con la loro musica e li considero semplicemente i migliori; gli ascolto da quando avevo 8 anni, sono particolarmente affezionato agli album che vanno dal 1979 al 1988 (da Iron maiden a Seventh Son of a Seventh Son per intenderci).

Quali sono i gruppi o artisti metal che stai ascoltando in questo periodo e perché eventualmente ti sentiresti di consigliarli?

Personalmente ascolto di tutto, dal Blues al Jazz, dal Punk più marcio al metal più tecnico, consiglio solo di ascoltare la musica con il cuore.

A questo punto arrivati ti ringrazio per la disponibilità e lascio a te le ultime parole da lasciare agli utenti di True Metal…

Un saluto fiero e potente a tutti gli utenti di True Metal… e mi raccomando, supportiamo insieme il Metallo Italiano, che ne ha bisogno!