Give Em Blood (Matthias)
Dall’Austria una nuova band di metalcore: i Give Em Blood. Autori di un full-length appena uscito, “Seven Sins”, uniscono ferocia e melodiosità con una naturalezza sorprendente. Ne abbiamo discusso con Matthias, il cantante…
Siete giovani e, come voi, anche i Give Em Blood sono giovani. Come fate a essere così bravi? “Seven Sins” ha, infatti, un suono maturo e professionale, come se fosse stato realizzato da gente navigata, invece che da giovani ragazzi…
Hahaha… non siamo più dei ragazzi giovani. Il più giovane di noi ha ventun anni e il più vecchio ventotto: non credo che ci si possa ancora definire dei ‘ragazzi’. Per rispondere alla tua domanda e per essere anche onesti, “Seven Sins” è stato scritto molto velocemente. C’è voluto un mese e mezzo per scrivere il tutto, però ci siamo presi un lungo periodo di tempo per registrarlo. Noi tutti veniamo da band diverse, e forse è per questo che siamo così ‘ispirati’.
Il vostro metalcore è carico di melodia. Vi viene spontaneo trovare le armonie che poi inserite nella vostra musica, oppure è un fatto che deriva dalla… moda?
Il nostro processo di scrittura è del tutto spontaneo, e credo che sia per questo che l’album sia stato composto velocemente. Inoltre, abbiamo cercato di non inserire nessun elemento ‘alla moda’. La gente, penso, possa ascoltare tutti ciò.
A proposito, siete d’accordo con chi, come me, così classifica la vostra musica?
Sì: è qualcosa tra metal e hardcore, e quindi metalcore ci può stare. Ma se qualcuno mi avesse chiesto di definire la nostra musica non avrei voluto trovare una risposta, perché ciascuno di noi porta sulla carta le proprie personali influenze, diverse fra loro.
A parte le melodie, c’è da dire che il sound dei Give Em Blood è possente e rabbioso. Anzi, molto rabbioso. Da dove viene fuori, tutta questa rabbia?
Perché siamo una band molto incazzata, ahahah! No, a parte gli scherzi penso che siamo sempre cortesi e gentili con chiunque, a meno che qualcuno ci dia motivo di fare gli stronzi! In generale, però, l’intera società ci fa ammalare, e io mi sveglio sempre odiando tutti.
“Seven Sins” è un concept-album sulle relazioni umane e, in particolare, tratta dei sette peccati capitali. Ci potete dire qualcosa di più?
Sì, “Seven Sins” tratta di una relazione dall’inizio alla fine. Sette canzoni per ciascun peccato capitale. L’idea di un concept album c’era già prima che iniziassimo a scrivere il disco per cui abbiamo pensato di unire i due concetti. Però, non voglio parlare dei testi: li leggerà chi avrà “Seven Sins”. In ogni caso ho messo un sacco di cuore, in essi.
Com’è nata la vostra band? Avete deciso subito di fare metalcore oppure le vostre idee di partenza erano altre?
Uhm, è una domanda difficile, ahahah! Dal momento che proveniamo tutti dall’hardcore, è stato naturale proseguire sulla stessa strada. Siamo tutti cresciuti con lo ‘straight edge metalcore’, nei primi anni del 2000, quindi per noi è stato naturale fare qualcosa di simile.
Qual è il significato di una song strumentale come “Interlude”, che sembra essere davvero molto dark?
“Seven Sins” è tutto basato su storie e liriche. In “Lifeless”, infatti, si racconta di una persona molto depressa nello scoprire di non essere in grado di amare e di non volere la vita. “Interlude”, nei nostri intenti, dovrebbe esprimere i suoi sentimenti. Spero sia così…
A proposito, che significato nasconde la copertina del disco?
Eheheheh… anche in questo caso c’è una storia, alla base. È davvero necessario ‘entrare’ in quest’album, per comprenderlo completamente. C’è una ragazza che corre nel bosco, in fuga dalla vita e dall’amore.
Passati ormai due mesi dall’uscita di “Seven Sins”, che bilancio potete tracciare, in merito?
A proposito di dati di vendita non sono in grado di dire più di tanto. Durante gli spettacoli, però, il disco si vende abbastanza bene. Inoltre, le recensioni sono da buono a ok. Nel complesso siamo piuttosto soddisfatti di come stiano andando le cose, poiché “Seven Sins” è il nostro album di debutto.
Quali sono i vostri piani in materia di esibizioni live?
Cavolo accadranno troppe cose, in futuro! Mi spiace, però, che non ti possa dire nulla poiché si tratta ancora di un segreto. In ogni caso, sembra che le cose girino per il verso giusto, attorno a noi.
La chiusura dell’intervista è di rito: due parole da rivolgere ai lettori di Truemetal.it…
Grazie a tutti quelli che ci hanno supportato e che hanno ordinato “Seven Sins”. Se non l’avete ancora fatto, fatelo! Grazie a te per l’intervista e ciao a tutti!
Intervista a cura di Daniele “dani66” D’Adamo