Hatriot (Steve ‘Zetro’ Souza)
‘La scena è sicuramente cambiata dai giorni della gloria… Allora le band erano molto più affiatate e tutti si sostenevano a vicenda. C’erano spettacoli ogni sera della settimana, era un vero boom!‘
Per chi non lo conoscesse, il cantante thrasher Hatriot è Steve ‘Zetro’ Souza, storico cantante californiano che negli anni Ottanta ha messo a ferro e fuoco i locali della Bay Area. Basti pensare che il personaggio, con i ‘suoi’ Exodus, organizzava i concerti con i vari Slayer, Metallica, Megadeth… assieme, su palci realizzati da pallet, in mezzo a prati o nei retro bottega dei pub. Il personaggio è uno di quelli che la scena l’ha vissuta, ne ha fatto parte, ne è tuttora parte, è proprio parte della storia del thrash metal! Una storia che oggigiorno si dimostra irriconoscente data l’aesclusione dall’evento che avrebbe dovuto chiamarsi Big5… ma questa è un’altra storia!
Sarò sincero… non per questo mi deve però pendere bava alla bocca! Non perché certi nomi tornano in auge mi devo illudere della qualità d’ogni release che annoveri personaggi di un certo calibro, però mi piace riconoscerne il valore… E questo è il caso!
Ed è proprio con un complimento che è iniziata la chiaccherata con il carismatico cantante, un complimento rivolto all’ottimo debutto, “Heroes Of Origin”…
Grazie per il complimento. Siamo molto orgogliosi del disco; abbiamo lavorato duro per ottenere il materiale che ora ascotlate, è quello che volevamo. La storia degli Hatriot è iniziata nel 2010, quando mi sono incontrato con il chitarrista, Kosta Varvatakis durante un loro show. Ci siamo messi al lavoro fin da subito sotto il nome di Hatriot. Abbiamo pubblicato il nostro demo e lanciato il sito web. Nel febbraio del 2011 eravamo pronti con tutti gli strumenti del caso ed abbiamo iniziato. A completare la line-up ecco poi arrivare il chitarrista Miguel Esparza e i miei due figli: Cody Souza al basso e Nick Souza alla batteria.
Infatti, questa è una curiosa peculiarità del tuo gruppo-famiglia. È difficile lavorare con due ragazzi che hanno sperimentato la musica in modo diverso rispetto a voi ‘vecchi’ che avete ben molti più anni di strada sulle spalle?
In realtà è molto più facile di quanto si possa pensare. I miei figli sono cresciuti in studio di registrazione, così come hanno fatto tantissima vita in tour bus. Hanno vissuto gli alti e i bassi del music biz, proprio in prima persona. Quale migliore educazione, ti pare? Sono e sarò sempre loro padre quando avranno bisogno della figura del padre, sono il loro cantante e collega in ambito di lavoro. Per il resto siamo grandi amici e compagni di band. Questo è il nostro rapporto. Entrambi i miei figli stanno lavorando sodo, sono dei seri professionisti. Hanno imparato a suonare molto presto. Per quanto mi riguarda è l’esperienza più bella della mia vita da musicista poter condividere il palco con loro.
Senti, dicci come lavorate in sala prove…
Colgo l’occasione della domanda per dire una cosa: non siamo lì per rilassarci e divertirci. Noi siamo lì per lavorare!
Di solito ci mettiamo al lavoro su tre brani contemporaneamente. Quando il lotto è pronto, proseguiamo su nuovo materiale. Kosta scrive e arrangia tutti i riff e li propone al resto della band. Spende molto tempo affinché tutto funzioni al meglio, affinché tutti comprendano bene il messaggio che il brano vuole trasmettere. Quando invece entriamo in studio in preparazione ad un concerto, allora proviamo la setlist almeno un paio di volte. E poi via…
Sempre per restare in tempa di lavorazioni: puoi dirci qualcosa relativamente alle sessioni di registrazione del disco?
Abbiamo lavorato con Juan Urteaga che s’è occupato della produzione e dei suoni. Ha uno studio qui, nella Bay Area, i Trident Studio. Dato che un sacco di band hanno lavorato con lui, abbiamo deciso di investire in questa direzione. Se band come Testament, Exodus, Vicious Rumors, Machine Head hanno avuto risultati eccellenti, era ovvio che la scelta ricadesse su di lui. Ed infatti abbiamo lavorato in un clima confortevole e questo ha permesso il lavoro brillante che sentite. Siamo molto soddisfatti dei risultati e consiglio Juan a chiunque voglia produrre un disco metal d’alto livello ad un prezzo accessibile.
Entriamo nell’anima dell’album. Che ci dici dei testi che si celano tra le partiture di “Heroes of Origin”?
Scrivo di tutto ciò che mi intriga e nella maggior parte dei casi si tratta di temi sinistri ed oscuri. In questo disco abbiamo trattato di tutto: dai vampiri, al cinema horror, a temi sociali realtivi alle sparatorie tra studenti, fino al suicidio. Si tratta di un disco molto vario a livello di contenuti.
Come siete entrati in contatto con la label tedesca Massacre Records? Siete soddisfatti del loro lavoro promozionale?
Finora Massacre Records ha fatto un buon lavoro, sopratutto a livello di promozione; siamo felici di collaborare con loro. Ci siamo messi in contatto con loro attraverso uno dei nostri manager, che gestisce anche i Lääz Rockit. Massacre ha ripubblicato tutto il loro catalogo e la band ne è rimasta soddisfatta, per cui l’hanno consigliata pure a noi. Certo, abbiamo avuto anche altre offerte. Carte alla mano abbiamo pensato che non ci fosse nulla di meglio per noi là fuori. Finora va tutto alla grande e per questo motivo speriamo di costruire una lunga relazione con l’etichetta.
Come vanno le cose nella scena thrash metal in California al giorno d’oggi? Una volta era il punto di riferimento mondiale assoluto di questo movimento artistico. Esistono ancora i piccoli club per delle serate esplosive? Esistono giovani band vive e con ottime idee in grado di alimentare l’energia che un tempo elettrizzava l’intera baia?
La scena è sicuramente cambiata dai giorni della gloria… Allora le band erano molto più affiatate e tutti si sostenevano a vicenda. C’erano spettacoli ogni sera della settimana, era un vero boom! Ovvio, anche ora ci sono ancora un sacco di gruppi, alcuni validi, ma tutto è più competitivo e non ci sono molti posti per fare concerti. Gli spettacoli sono decisamente limitati al solo fine settimana ed è pure difficile convincere la gente ad uscire di casa, a differenza del passato, tempi in cui era sempre tutto affollato. È un mondo totalmente diverso. Ad esempio in pochi hanno un contratto discografico ed è difficile per qualsiasi band, professionista o no che sia, sopravvivere nell’economia di oggi dove le vendite sono così contenute. È proprio tutto molto diverso da quello che era il panorama di tanti anni fa...
Dicevi comunque che ci sono ancora band valide. Hai qualche nome da proporre ai nostri lettori?
Ci sono un sacco di band interessanti nella Bay Area. Suggerirei i Deadlands. Sono pure loro sotto Massacre Records. C’è inoltre un’altra interessante band che m’ha chiesto di comparire come ospite su un loro brano. Sono gli Angerhead… dateci un ascolto pure a questi. Inoltre, tanto per concludere alla grande, date una chance a una band chiamata Bleed The Freaks. A parte il fatto che sono veri amici e dei gran bravi ragazzi, suonano un metal carico di groove che non vi deluderà.
Lasciamo un attimo da parte il metal. Ascolti per caso qualche band lontana dalla musica estrema? Magari una che ti ispira particolarmente?
Onestamente ascolto solo metal. E ti dirò di più: la mia più grande ispirazione, al momento, è il fatto di condividere una band con entrambi i miei figli. È una sensazione incredibile e voglio lottare per mettere a tacere gli scettici che, non di rado, hanno qualcosa da ridire su questa mia scelta. Anche il fatto di aver sulle spalle una maturità di quarantanove anni gioca a mio favore perché non ho tempo per cazzeggiare. Sono molto serio con tutto ciò che riguarda gli Hatriot e credo sia un grande momento per fare cose importanti, intendo cose importanti per la mia vita. Credimi, sono certo di poter affermare che siamo la band emergente della Bay Area con il miglior potenziale e con un futuro radioso.
Quindi ci stai dicendo che gli Hatriot sono una band pronta a girare il mondo in tour e quindi pronta a garantire introiti pari a quelli di un vero e proprio lavoro nei confronti di tutti i membri coinvolti?
Certamente! Questa è una vera band. Sia ben chiaro! Non è un progetto per passare i weekend fra amici. Il nostro obiettivo è quello di girare il mondo in tour. In questo momento siamo alla ricerca di un buon agente di booking e una volta definito ciò pianificheremo la promozione dell’album. Il mio obiettivo è rendere gli Hatriot grandi come lo sono state le altre band della mia carriera. A questo punto arrivati non siamo interessati al cazzeggio, vogliamo lavorare bene. Trasforemermo gli Hatriot in una macchina heavy metal senza pari.
Ottimo. Una curiosità… se potessi scegliere un gruppo con cui andare in tour, chi sceglieresti? E se potessi tornare indietro nel tempo, con chi avresti desiderato condividere il palco?
Beh, ho condiviso lo stage con quasi tutti i miei eroi musicali. Se potessi scegliere una band da supportare e con cui condividere un palco, mi piacerebbe fossero gli Slayer, in quanto, a mio parere, sono quelli che più incarnano il concetto di thrash metal. Forse ce ne sarebbero anche altre dei miei tempi che vorrei al mio fianco, ma alla fine scelgo gli Slayer!
Se invece potessi tornare indietro nel tempo, vorrei condividere un palco con Ronnie Dio, con gli AC / DC di Bon Scott e con gli Ozzy Osbourne di Randy Rhoads alla chitarra.
Il tempo è tiranno, starei ancora qui per ore a parlare con te, ma è giunto il momento dei saluti… Ti auguro il successo che attendi e ti ringrazio per la splendida chiaccherata. Come da rito, lascio a te gli ultimi saluti ai nostri lettori di TrueMetal.it…
Grazie per il vostro supporto. Zetro è tornato con i suoi nuovi Hatriot e vi promette che non resterete insoddisfatti. Allora, prendetevi “Heroes Of Origin” e venite a vederci in tour! Ciao ragazzi! ZETRO