Heavy

Intervista Anvil (Robb Reiner)

Di Stefano Ricetti - 27 Giugno 2005 - 10:08
Intervista Anvil (Robb Reiner)

Nella cornice di quel bellissimo festival che è stato il Tradate Iron Fest ho avuto l’occasione di scambiare alcune impressioni con un disponibilissimo Robb Reiner, storico batterista nonché membro fondatore (insieme a Lips) degli Anvil.
Let’s talk…

Buona lettura,

Steven Rich

 

 

Robb Reiner a Tradate

 

Hi Robb, secondo te qual è l’album più potente e massiccio dell’intera discografia degli Anvil?

Ahia Steven, cominciamo bene… Uhm, un album solo proprio non riesco a dartelo, anche perché, per dirla come fanno altri musicisti miei colleghi: ogni album è concepito in un periodo storico particolare, ha la sua storia etc etc. Ma non voglio svicolare, te ne dico tre, nell’ordine: Forged In Fire, Plenty Of Power e Strenght of Steel

Bene Robb, se tu potessi scegliere con quale band ti piacerebbe dividere il palco all’interno di un tour europeo bello massiccio?

Qui dubbi non ne ho proprio, con una sola band: i Motorhead di Lemmy!

Vi hanno mai proposto di suonare al nostro Gods Of Metal?

No, finora non ci è mai accaduto. Ci piacerebbe poterlo fare in futuro.

Dimmi secondo il tuo gusto qual è la tua band ideale di HM prendendo in considerazione membri di gruppi diversi (qui il buon Robb l’ho messo in crisi… Si è preso una pausa biblica)

Beh, ovviamente il sottoscritto alla batteria (risata di entrambi), Geezer Butler al basso, Rob Halford alla voce e Mark Farner alla chitarra.
       
Quando si parla di “True Metal attitude”, quali band ti vengono in mente?

Qui Steven dubbi zero: Motorhead, Judas Priest, Saxon e Iron Maiden.

 

Dammi un commento stringato sulle seguenti band:

JUDAS PRIEST – qui sfondi una porta aperta: Metal Gods!

EXCITER – grande band, gente vera, poi sono canadesi… Il che non guasta! (risata)

THOR – di lui ti parlo solo dell’aspetto scenico per non trascendere: spettacolare!

RAZOR – hanno portato aria fresca all’inizio della loro carriera all’interno della scena HM canadese: degli innovatori!

BLIND GUARDIAN – qui mi becchi in castagna Steven, non li conosco a sufficienza per potermi esprimere… Mi spiace.

 

In casa Anvil c’è in programma un album dal vivo?

Ci speriamo un po’ tutti all’interno della band ma per ora niente è stato programmato in tal senso.

Qual è stato il periodo più buio nella storia degli Anvil?

Sicuramente intorno al 1993: abbiamo avuto casini a non finire con la nostra etichetta Megaforce, poi il mercato non era più interessato all’HM in stile Anvil. Mi ricordo che nei miei incubi vedevo i Metallica sulle stelle e gli Anvil nelle stalle.       
 
Dimmi il miglior concerto degli Anvil in carriera.

Qui proprio non so cosa risponderti: ce ne sono stati tantissimi, uno in particolare non esiste.

Com’è la situazione riguardo la scena HM in Canada oggi. Fammi un confronto con quella degli anni Ottanta.

Sta crescendo l’interesse per l’heavy metal, questo si, anche se non si può paragonare al fermento che c’era negli eighties. Quello che fa piacere è l’interesse che c’è verso le band della vecchia guardia, tipo noi e gli Exciter.

Gli Anvil non hanno MAI scritto una ballad… capiterà in futuro?

NO! Mai!

 

 

Robb Reiner durante il concerto di Tradate

 

Ti è mai stato proposto di entrare in qualità di batterista in altre band?

Si, in passato mi sono state fatte proposte da parte di big band come Slayer e Iron Maiden, oltre ad altre da parte di gruppi minori, ma non ho mai accettato: la mia priorità rimangono gli Anvil!

Quali sono stati gli album degli Anvil che hanno venduto di più nella storia?

Metal On metal e Forged In Fire

Robb, non sei più uno sbarbato… Quando finiranno gli Anvil?

Solamente quando morirò (risata di entrambi)

In Canada sei considerato una rockstar?

Mmmhhh… Dipende con chi hai a che fare: direi al cinquanta per cento si e al cinquanta per cento no.

Come mai sceglieste un monicker come Anvil?

Ci sembrò fin da subito un buon viatico dal punto di vista del marketing… Poi l’incudine di per sé simboleggia potenza e pesantezza: l’ideale per un band massiccia come noi.

Ritieni che qualche band negli anni abbia ereditato un qualcosa dagli Anvil? Vedi qualche vostro clone nel mercato?

Mah, i Metallica all’inizio hanno sicuramente preso molto da noi… Cloni non ne vedo, il trademark degli Anvil è inimitabile. Molti giovani batteristi però mi hanno confessato di aver preso molto dal mio stile di suonare e la cosa mi fa piacere. 

Hai acquistato qualche Cd HM di altri artisti ultimamente?

Poca roba, ti confesso: l’ultimo Motorhead e l’ultimo Judas Priest. Le nuove tendenze dell’ heavy metal proprio non mi piacciono (nu metal e dintorni): preferisco andare sul sicuro!

Personalmente ritengo che il vostro concerto al Binario Zero di Milano il 31 gennaio del 2000 in compagnia di Domine, Agent Steel e Riot fu devastante. Concordi?

Si, sono d’accordo. Suonare in Italia è sempre una grande soddisfazione per il feedback che si instaura naturalmente fra band e audience. Il pubblico migliore che si possa sperare avere di fronte quando si suona dovrebbe essere un concentrato di tedeschi, italiani e greci!

Possiedi dei ricordi sui Domine in quel tour?

Mah! A essere sincero non ricordo molto di loro. Erano dei ragazzi umili, nonostante sul palco spaccassero di brutto, questo è quel poco che riaffiora nella mia mente. Sai Stefano, non ho più vent’anni (risata), inizio a perdere colpi! 

Farete altri show in Europa a breve?

No

Siete soddisfatti delle vendite de vostro ultimo Cd Back To Basics?

Mah, più o meno si è assestato sui livelli di vendita degli altri ultimi nostri lavori: dalle seimila alle settemila copie in Europa. Certo, i tempi di Metal On Metal sono purtroppo passati!

Avete già pronti i pezzi per il nuovo album?

Si, ne abbiamo pronti sedici: dobbiamo arrivare a tredici, quindi scartarne tre, poi faremo uscire il nuovo Cd. Si intitolerà This Is Thirteen, guarda caso…

Last Question Robb: cosa ne pensi delle domande di questa intervista?

Hey Man, hai dimostrato di conoscere molto bene la storia degli Anvil (risata di tutti e due)… Le tue domande mi sono piaciute perché un po’ fuori dagli schemi usuali.

Grazie Robb.

Grazie a te Steven, di solito concedo poche interviste: sai, a queste cose ci pensa Lips.
 

E’ stato un piacere.           

 

Testo e foto di Stefano “Steven Rich” Ricetti