Progressive

Intervista Parallel Minds (Grégory Giraudo e Stéphane Fradet)

Di Andrea Bacigalupo - 23 Settembre 2022 - 15:14
Intervista Parallel Minds (Grégory Giraudo e Stéphane Fradet)

Incontriamo oggi Grégory Giraudo e Stéphane Fradet, rispettivamente voce e chitarra dei Parallel Minds, band francese dedita a un prog metal dai connotati ambiziosi e raffinati.

Intervista a cura di Matteo Bevilacqua

Ciao ragazzi e benvenuti su Truemetal.it

Greg: Grazie per questa intervista e per la splendida recensione! (che potete leggere quindr ).

Steph: Forza Italia!

Lasciatemi partire con i complimenti. Il vostro ultimo album mi ha letteralmente folgorato. È stata davvero una bella scoperta.

Greg: Sono davvero contento che ti sia piaciuto così tanto!

Nella recensione che abbiamo pubblicato ad agosto su truemetal.it si esordisce con: “La risposta francese ai Symphony X? La band in grado di colmare il vuoto lasciato dai compianti Nevermore? Se immaginassimo di mescolare i connotati dei citati mostri sacri, togliendo dall’equazione l’eccessivo tecnicismo dei primi e la claustrofobia compositiva dei secondi, questa parrebbe una ricetta vincente. Ebbene, questi sono i Parallel Minds e questo è il loro ‘Echoes From Afar’ “. Come vi fa sentire? Trovate che i rimandi siano calzanti o si tratta di un’affermazione riduttiva?

Greg: I Symphony X e i Nevermore hanno influenzato molto la nostra musica, per cui è un onore essere associati a queste band. Grazie per il paragone! Abbiamo una lunga lista di influenze e ispirazioni, ma loro sono sicuramente in cima alla classifica.

Steph: Possiamo aggiungere i Blind Guardian o i Savatage nella classifica, ma dato che in realtà ascoltiamo di tutto, dai Mr. Big ai Death, hai riassunto abbastanza bene la nostra musica

Parlateci del processo creativo che ha dato alla luce ‘Echoes From Afar’

Greg: come sempre, Steph ed io ci siamo occupati delle composizioni e dei testi. Questa volta siamo partiti da un tema generale e abbiamo costruito le canzoni sulla base di quel tema. Abbiamo utilizzato la fantascienza come filone portante e abbiamo scelto diverse storie (tratte da libri o film) di cui volevamo scrivere. Abbiamo composto la musica in modo che si adattasse bene all’atmosfera di ogni storia. È stato quasi come scrivere una colonna sonora di un film, ecco perché le canzoni sono così orchestrate, complesse e d’atmosfera.

Steph: È stato un lavoro interattivo. Greg manda quasi sempre dei demo finiti. Io mando normalmente materiale più grezzo con linee vocali e pattern di batteria di base, solo per spiegare quello che ho in mente. Alla fine, Greg riesce a capire e a migliorare il materiale che inviato.

Quali sono gli argomenti trattati? Vogliamo prendere qualche esempio da alcune delle vostre canzoni?

Greg: La prima metà dell’album è basata a temi provenienti da ‘Guerre Stellari’, ‘Terminator’, ‘Alita’, ‘L’Esercito Delle 12 Scimmie’ e ‘Interstellar’. La seconda metà è un mini-concept album basato sui libri ‘Endymion’ e ‘Rise of Endymion’ di Dan Simmons. Come ho detto, sono tutte opere di fantascienza, ma con sapori e atmosfere molto diverse; quindi, abbiamo scritto la musica e i testi per adattarli il più possibile ai vari scenari.

Siete ormai arrivati al terzo full length. Tornando indietro a ‘Headlong Disaster’, vostro album di debutto del 2015, quanto pensate che il vostro approccio sia cambiato / evoluto da allora?

Greg: Cerchiamo di non rifare sempre lo stesso album. Ogni album ha la sua identità e la sua atmosfera.

‘Headlong Disaster’ è stato un ottimo inizio per noi, perché ha stabilito il nostro sound caratteristico, per così dire. ‘Echoes From Afar’ mostra un suono più prog e atmosferico, ma gli elementi fondamentali sono ancora lì, solo in una forma diversa. Cerchiamo di evolverci e di sfidare noi stessi a livello di songwriting.

Steph: Sembra un cliché, ma cerchiamo sempre di fare del nostro meglio per ogni album. Come dice Greg, ‘Headlong Disaster’ è stato un buon inizio e l’album giusto che volevamo fare in quel momento della nostra vita.

Parlateci delle vostre influenze: svelateci i “top 2 albums” per ciascuno dei membri della band.

Greg: È molto difficile sceglierne solo 2, ma forse ‘The Divine Wings of Tragedy’ dei Symphony X e ‘Burn the Sun’ degli ARK.

Steph: Veramente difficile … diciamo “Imaginations from the Other Side” dei Blind Guardian e un grande classico come “World Wide Live” degli Scorpions o “The Number of the beast”, “Master of Puppets”, qualcosa di seminale per me.

La Francia sta sfornando delle ottime realtà nel campo progressive. Come giudicate la scena locale? Avete avuto difficoltà ad affermarvi sul territorio?

Greg: C’è sicuramente molto talento, ma la Francia è un mercato difficile per il metal e ancor più per il prog metal. I media principali ignorano completamente questo genere, quindi è difficile ottenere una vera esposizione. Le band di settore come noi fanno fatica anche solo a suonare dal vivo in condizioni decenti. Il pubblico c’è, ma non è facile raggiungerlo.

Steph: La Francia non ha una cultura del rock n roll, semplicemente.

Cosa è previsto per il futuro della band?

Greg: Stiamo già pianificando il nostro nuovo album. Ci vorrà un po’ di tempo prima di poter rilasciare qualche informazione in più ma per ora speriamo che alla gente piaccia ‘Echoes From Afar’ e che scopra anche la nostra intera discografia.

Steph: Abbiamo alcuni concerti in arrivo e un sacco di idee per un nuovo album che anticipiamo sarà molto ambizioso.

Grazie abbiamo finito. Vi ringrazio per il vostro tempo e vi lascio ai saluti ai lettori di Truemetal.it

Greg: Grazie per averci dato un po’ di visibilità e per le vostre gentili parole sulla nostra musica. Grazie a quelli di voi che hanno letto questa intervista e spero che ci darete una possibilità.

Steph: Date un’occhiata al nostro materiale su youtube o spotify. È gratis, quindi avrete perso solo dieci minuti del vostro tempo nel caso non vi piacesse.

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