Intervista Shores of Null (Emiliano Cantiano)

Gli Shores Of Null hanno pubblicato a maggio il loro secondo live album, intitolato “Beauty Over Europe”. Abbiamo approfittato dell’occasione per raggiungere il batterista Emiliano Cantiano e approfondire con lui i contenuti del disco, registrato nel corso del tour in supporto di “The Loss Of Beauty” con Swallow The Sun, Draconian e Avatarium. Buona lettura!
Ciao ragazzi, bentornati su TrueMetal! Siete attivi da più di dieci anni e spesso siete apparsi tra le nostre pagine. Vorrei però iniziare questa conversazione ripercorrendo la storia del Vostro gruppo, a beneficio dei Lettori che non hanno ancora avuto modo di conoscere la Vostra band. Come, dove, quando e perché nascono gli Shores of Null?
Gli Shores Of Null nascono a Roma. Tutto nasce qualche anno prima della formazione ufficiale, Gabbo e Raffaele si conoscevano già da tempo e avevano già le proprie band, rispettivamente The Orange Man Theory e Mens Phrenetica, che suonavano generi piuttosto distanti dalla strada poi intrapresa con gli Shores. Raffaele aveva dei riff che si discostavano un po’ da quello che faceva con la sua band dell’epoca, così fece ascoltare dei pezzi a Gabbo che ne rimase colpito e da lì iniziarono a comporre i brani che sarebbero diventati poi il nostro album di debutto “Quiescence”. In questa fase, nella ricerca di un cantante, Gabbo ha pensato di contattare Davide Straccione, già cantante degli Zippo, con cui era stato diverse volte in tour negli anni precedenti, e che sapeva avrebbe potuto accettare di far parte di un progetto del genere. Una volta coinvolto Davide, Gabbo ha contattato me e poi Matteo che all’epoca suonava ne Il Grande Scisma D’Oriente. Io e Gabbo ci conosciamo dall’alba dei tempi, sono stato session drummer dei The Orange Man Theory oltre ad aver suonato insieme in una cover band degli Iron Maiden in gioventù. Questa è più o meno la genesi della band, che ha alla base amicizie consolidate nel tempo.
Pubblichiamo questa intervista poco dopo l’uscita di “Beauty Over Europe”, il secondo live album nella Vostra discografia. Perché avete deciso di dare un successore a “Quiet Whispers (Unplugged at Traffic Garden)” del 2021?
Entrambe le release nascono in due momenti storici decisamente differenti l’uno dall’altro.
“Quiet Whispers” è stato un modo per tornare ad incontrare fan e amici al di fuori delle mura di casa durante la prima riapertura nell’estate 2021, quando il Covid bloccava ancora la maggior parte delle attività live. “Beauty Over Europe” invece è un ricordo di una delle nostre esperienze più belle, il tour europeo con Swallow The Sun, Draconian e Avatarium che poi è stato il nostro tour più lungo in assoluto, 35 shows in 36 giorni.
La copertina di “Beauty Over Europe” sembra comunicare una sensazione di fugacità, come se si stesse osservando un evento unico e irripetibile. Cosa ammiriamo nell’artwork del disco?
La copertina è sempre di Sabrina Caramanico, artista con cui avevamo già avuto modo di collaborare per “Beyond The Shores” e “The Loss Of Beauty”. La foto utilizzata in “Beauty Over Europe” non risulterà nuova agli occhi più attenti, perché l’abbiamo già utilizzata nel booklet di “The Loss Of Beauty” e ci sembrava naturale utilizzare una foto di quel ciclo per descrivere questo live. L’intero layout contiene una serie di foto live prese appunto dal tour di cui sopra, l’idea è quella di portare l’ascoltatore con noi su quei palchi per rivivere insieme le emozioni vissute in quelle meravigliose settimane.
Ho notato che l’album, pur raccogliendo brani da tre dei Vostri full-length, contiene una maggioranza di tracce provenienti dall’ultimo “The Loss of Beauty”. Inoltre, leggendo i titoli dell’album e delle canzoni, si può facilmente intuire come la tracklist abbia il compito di raccontare le Vostre gesta in molte città europee. Quali riflessioni hanno guidato la costruzione della scaletta di “Beauty Over Europe”?
Ovviamente il tour era focalizzato sulla promozione di “The Loss Of Beauty” uscito pochi giorni prima della partenza, quindi l’idea era quella di spingere sul prodotto che maggiormente necessitava di maggiore promozione in quel momento. La tracklist invece replica esattamente la setlist del tour dalla prima all’ultima canzone, catturate in città diverse (Lipsia, Monaco di Baviera, Aschaffenburg, Budapest, Belfast).
Il vostro penultimo full-length del 2020, “Beyond the Shores (on Death and Dying)”, è in realtà un unico brano che si inserisce a pieno titolo nel ‘sentiero dorato’ tracciato da opere come lo storico “Crimson” degli Edge of Sanity o “The Man Behind the Sun” dei recenti e nostrani Sedna. Nel vostro primo live album, il succitato “Quiet Whispers (Unplugged at Traffic Garden)“, è possibile ascoltare un estratto di questa monumentale canzone. Avete già suonato dal vivo questo brano nella sua interezza, o avete mai pensato di provarci? Quali difficoltà incontrereste, oltre al reperimento dei molti musicisti esterni alla band che hanno ‘prestato servizio’ nel disco?
Abbiamo portato “Beyond The Shores” dal vivo nella sua interezza tra 2021 e il 2022 con alcune date in Italia, tra cui un tour con gli Impure Wilhelmina e più avanti in una serie di date estive tra cui il Metal Days, il Metal Gate Czech Death Fest e Rottura del Silenzio. L’abbiamo anche riproposto nel doppio set che abbiamo portato al 70000 Tons Of Metal nel 2024 e al Church Of Crow Fest di Pinerolo dello stesso anno, all’interno di una suggestiva chiesa sconsacrata. Per riprodurre l’album live ci siamo limitati ad utilizzare delle sequenze per le parti di violino e pianoforte, le varie parti vocali invece sono state riprodotte da Davide e Gabriele. L’esibizione era inoltre accompagnata da nostre luci e il video realizzato da Sanda Movies alle nostre spalle.
Ci sono dei brani nel Vostro repertorio che amate particolarmente portare sui palchi? In altre parole: quali sono le canzoni che non possono assolutamente mancare nelle Vostre setlist?
Sicuramente “Quiescent” non può mai mancare, a detta di alcuni quel brano ‘è gli Shores Of Null’, ma anche “Ruins Alive” e “Black Drapes For Tomorrow” sono sempre presenti nelle nostre setlist.
Quali brani invece esercitano, dal Vostro punto di vista privilegiato, una maggior ‘presa’ sul pubblico?
Sicuramente gli stessi citati nella domanda precedente per quanto riguarda i vecchi album, ai quali però vanno sicuramente aggiunte “Souls Of The Abyss” e “House Of Cries”.
Da “The Loss Of Beauty” invece “The Last Flower”, “My Darkest Years”, “Destination Woe” e “A New Death Is Born”.
L’ascolto di “Beauty over Europe”, inutile dirlo, mette nell’ascoltatore una gran voglia di vedere un Vostro spettacolo dal vivo. Avete in programma qualche apparizione live in Italia nei prossimi mesi?
L’ultima apparizione live per gli amici nostrani è stata a giugno in compagnia di In Flames e Lacuna Coil, a fine agosto saremo invece in UK per un mini tour. Sicuramente da settembre in poi, qualcosina in Italia uscirà, rimanete sintonizzati.
Questa piacevole conversazione finisce qui. Se avete piacere di mandare un saluto ai Lettori che sono arrivati sino a qui potete approfittare di quest’ultimo spazio vuoto, che ormai tradizionalmente lascio a disposizione degli artisti. Grazie per il tempo che ci avete dedicato e a presto!
Grazie a voi per lo spazio e per l’ottimo lavoro che svolgete ormai da anni!
Ma soprattutto grazie ai lettori che dedicheranno attenzione a questa chiacchierata e a tutti coloro che ci supportano giorno dopo giorno.