Heavy

Intervista Touch Of Devil (Frank Kalabro e Alberto Lorenzi)

Di Stefano Ricetti - 7 Febbraio 2023 - 7:49
Intervista Touch Of Devil (Frank Kalabro e Alberto Lorenzi)

Nati nel 1980 in provincia di Bergamo, i Touch Of Devil lasciano il segno negli eighties dell’heavy metal italiano per i tramite del loro valido Demon Steel, un demotape su musicassetta che nel giro di poco tempo venderà duemila copie in tutto il mondo. Il loro è un HM di stampo tradizionale e tradizionalista, così come il look adottato, sulla scia di Saxon, Tyrant e Judas Priest. E’ il 1987 l’anno nel quale raccolgono le più sostanziose soddisfazioni: incisione a Ibiza presso gli studi di Dave Holland dei Judas Priest del pezzo “Metal Power” e concerto nell’Hammersmith Odeon a Londra, in compagnia di altre band tricolori. Poi, due anni dopo, avviene lo scioglimento. L’occasione per tornare a parlare del combo bergamasco la fornisce il concerto della loro reunion che si svolgerà fra le mura del Druso di Ranica (BG), domenica 12 febbraio 2023: il Druso Metal Fest 2023, che sancirà il ritorno ufficiale sulle scene dei Touch Of Devil, headliner della serata che prevede, prima di loro, i concerti di Sharada, Lifebreath e Crisalide. Qui di seguito il resoconto della chiacchierata con gli storici Frank Kalabro (Chitarra) e Alberto Lorenzi (voce).

Buona lettura

Steven Rich

 

 

Quali le vostre influenze agli inizi? 

I gruppi che più hanno influenzato i nostri esordi erano e sono la storia del metal: dai Black Sabbath ai Judas Priest, da Ronnie James Dio ai Queensryche.

Come nacquero i Touch Of Devil? 

Il gruppo è nato grazie a Beppe Abati, il nostro storico drummer e a Rex Resmini, l’altra storica chitarra, all’inizio del 1980. Successivamente è entrato Frank Kalabro come chitarrista ritmico e il compianto Roby Stracquadaini, al basso. Risale al 1982 l’ingresso di Alberto Lorenzi alla voce e Paolo Reggio al basso a completare la line-up.

 

Touch Of Devil, 1982

 

Da dove saltò fuori il nome? 

Da un’ idea di Rex Resmini: c’era una serie TV di culto all’epoca, “The Evil Touch” (1974) che parlava di occulto e di storie legate a omicidi e una sera se ne venne fuori con: “Perché non ci chiamiamo Touch Of Devil?”

Come definireste Demon Steel, oggi? 

La ricerca della nostra identità musicale. I brani sono così diversi fra loro perché non ci siamo posti sin da subito dei limiti alla creazione. Sonorità a volte più speed, a volte più doom, a volte più power, fino alla ballad “Dreaming”.

 

Demon Steel, 1985

 

A proposito, quale fu la genesi proprio di quel pezzo, “Dreaming”? 

Una sera Rex arrivò alle prove con in testa questa melodia, ci piacque sin da subito e dopo aver messo in discussione alcune parti e arrangiate altre è nata una ballad che ancora oggi ci emoziona: una canzone introspettiva, personale, su un amore impossibile.

 

Raccontate della vostra incisione della canzone “Metal Power” a Ibiza.

Tutto è nato dopo aver spedito il demotape ad un’etichetta indipendente che aveva indetto un concorso nazionale, su oltre mille partecipanti noi e altre nove band siamo state scelte per partecipare alla compilation “The Italian Rock Invasion”. Da lì siamo volati a Ibizia negli Studios Mediterraneo di proprietà di Dave Holland e KK Downing dei Judas Priest. Il brano è stato registrato con la collaborazione di personaggi e ingegneri del suono del calibro di Dennis Herman (Scorpions) e Nick Griffiths (The Wall – Pink Floyd) con la supervisione di Guy Bidmead (Produttore dei Motorhead). Ci sentimmo catapultati nell’Olimpo dell’heavy metal in compagnia di professionisti unici. Avremmo da scrivere un libro di aneddoti…  un’esperienza trascendentale!

 

Alberto Lorenzi, 1982

 

Nello stesso anno, il 1987, vi esibiste anche all’Hammersmith Odeon di Londra.  

Ci chiesero se ce la fossimo sentita di aprire quella rassegna live. Ovviamente accettammo subito, incoscienti come sempre! Attaccammo con “Metal Power”, che fu travolgente, seguita da “Falling Stars”, che però col senno di poi si rivelò un errore, avremmo dovuto optare su un pezzo più rock e meno ricercato. La registrazione della nostra esibizione venne passata anche in televisione, all’interno di Rock a Mezzanotte, su Italia 1. Altro non si può dire, saremmo passibili di denuncia e scomunica ahahahahahah!

Nel 1988 firmaste con la label americana New Renaissance Records con la prospettiva di incidere un album ma poi nel 1989 vi scioglieste…   

Quando firmi un contratto le aspettative sono alte, dopo la visita di Nick Griffiths in Italia per la scelta dei pezzi da mettere nel disco la casa discografica si prese del tempo per valutare l’investimento. Alcune major erano interessate, ma i tempi si allungarono a dismisura. La pressione mediatica fu tale che noi, da giovani e inesperti, non riuscimmo a gestire la situazione.

 

Frank Kalabro, 1982

 

Niente album ufficiale, quindi. 

A volte le logiche dello show business sono incomprensibili: avevamo un contratto con la Dischi Noi, delle major interessate, i pezzi pronti, ma la cose non si incastrarono per il verso giusto.

 

Che fine ha fatto Beppe Abati, il biondone che si notava all’interno della vostra line-up negli anni Ottanta? 

E’ a lui che si deve la reunion! Abbiamo provato per un periodo ma poi per impedimenti lavorativi (è un affermato preparatore atletico) si è reso conto di non riuscire a conciliare i vari impegni e, a malincuore, ha preso la decisione di non continuare con il progetto. Domenica 12 febbraio 2023 comunque ci sarà, ovviamente, e si cimenterà alla batteria su qualche nostro pezzo dal vivo. E’ e resterà per sempre una parte fondamentale dei Touch Of Devil.

 

Touch Of Devil, 2022

 

La gente bergamasca è coriacea, pragmatica e legata ai valori di una volta. Idealmente perfetta per l’heavy metal. Vi siete mai chiesti perché, al di là di voi e Drunkards la vostra provincia abbia dato così poco in termini di band heavy/hard/thrash (ma anche di seguito, inteso come numero di metallari) alla scena?   

Bella domanda… c’è un numero abbastanza importante di band bergamasche in giro, ma manca loro la visibilità, i locali negli anni hanno optato per far suonare sempre più spesso cover band, è dura emergere. Per quanto riguarda la situazione storica non ti sapremmo proprio dire, quello che dici è sacrosanto, anche se l’interesse intorno al mondo dell’heavy metal nella bergamasca esiste, ma probabilmente è latente.

 

Quali i motivi del vostro attuale ritorno.

Per anni non abbiamo espresso il nostro potenziale, con l’entrata nel gruppo di nuovi membri abbiamo ritrovato l’energia e la voglia di rimetterci in gioco.

 

Alberto Lorenzi, 2022

 

Presentate l’attuale band.

Alberto Lorenzi: voce

Frank Kalabro: chitarra

Billo Haivest: chitarra

Manuel “Pisti” Schiavone : basso

Mattia Santoro: batteria

E per finire un amico, il poeta e scrittore Davide Bordoni, che collabora con Alberto nella stesura dei testi e altro.

 

 

Come siete approdati a Irukandji Booking Live Promotion? 

Nel panorama musicale attuale l’agenzia gode di un’ottima reputazione, dopo averli contattati abbiamo deciso di iniziare una collaborazione entrando nel loro roster.

 

Druso Metal Fest 2023, la locandina

 

Pensieri e parole su:

Death SS – Gruppo storico nel panorama metal italiano, unici 

 Skanners – Dal vivo impressionanti, grandi! Band con la quale abbiamo condiviso il palco negli anni ’80 al festival di Sorisole

 Fil di Ferro – Amici, con loro abbiamo vissuto un’esperienza bellissima a Londra dove abbiamo condiviso il palco dell’Hammersmith Odeon

Strana Officina – La storia!

Sabotage – Un muro di metallo, con la voce inconfondibile di Morby

Drunkards – Amici, compaesani e orgoglio del metal bergamasco

Crying Steel – Fantastici, dal vivo ti spazzolano i capelli, maledetti! Ah,ah,ah! Con loro abbiamo condiviso gli esordi

Crossbones – Altra band con la quale abbiamo diviso il palco dell’Hammersmith, alfieri del metal italiano.

 

Frank Kalabro, 2022

 

Maggior soddisfazione e maggior delusione sinora. 

Aver collaborato con grandi professionisti a livello mondiale nei due eventi di Ibiza e Londra, poi i concerti in tutta Italia e soprattutto poter respirare il calore del nostro pubblico. La maggior delusione non essere riusciti a esprimere tutto il nostro potenziale e non aver realizzato un disco ufficiale.

 

Arriverà un giorno nel quale inciderete ex novo Demon Steel? 

Sicuramente è un progetto a cui noi teniamo…

 

La vostra definizione di: 

Saxon – Pionieri nell’heavy metal

Judas Priest – L’heavy metal!

Motorhead – Artefici e innovatori a cui l’ heavy metal deve molto. Fra l’ altro abbiamo avuto l’onore, nella nostra trasferta londinese, di essere invitati a fare le prove nella loro sala prove usando i loro strumenti.

Accept – Idoli indiscussi del metal

 

Touch Of Devil, 2022

 

Dischi in arrivo? 

Stiamo lavorando al nuovo progetto, un nuovo album che poi sarebbe il primo ufficiale. Al momento siamo in studio a registrare.

 

Prossime mosse in casa Touch Of Devil? 

Produzione e successiva promozione dell’album.

 

Spazio a disposizione, chiudete come meglio credete l’intervista. 

Ragazzacci, a presto! Se sarete dei nostri domenica 12 febbraio 2023 al Druso ci farebbe piacere. Poi un grazie speciale a te, Steven, grande professionista e amico.

Stefano “Steven Rich” Ricetti