Industrial

Live Report: Rammstein @ Stadio Euganeo, Padova – 01/07/2023

Di Jennifer Carminati - 4 Luglio 2023 - 10:00
Live Report: Rammstein @ Stadio Euganeo, Padova – 01/07/2023

Live Report: Rammstein @ Stadio Euganeo, Padova – 01/07/2023
a cura di Jennifer Carminati

 

 

Sabato 1° luglio 2023, Stadio Euganeo di Padova, questa è la location scelta dai Rammstein per la loro unica data italiana, e come prevedibile l’affluenza è stata numerosissima come accade sempre per le loro rare calate in terra nostrana. Grazie a Vertigo quindi per aver organizzato quello che, da quando sono state aperte le vendite lo scorso anno, si prospettava essere uno dei concerti più attesi e spettacolari del 2023. Il sestetto tedesco sta proseguendo il Rammstein Stadium Tour iniziato nel 2019 a supporto dell’album omonimo pubblicato durante quell’anno, interrottosi come purtroppo sappiamo tutti a causa della pandemia, e proseguito poi nel 2022 per promuovere ‘Zeit’. I Rammstein sono noti per il loro altissimo tasso di spettacolarità, i loro non sono solo concerti a base di musica ma un vero show infuocato ed esplosivo, in tutti i sensi, con fuochi, esplosioni ed effetti pirotecnici, oltre che una scenografia davvero imponente a supporto di tutto questo; tutti elementi che indubbiamente spingono e invogliano ulteriormente le persone ad andare a vederli anche se, come nel mio caso lo ammetto, non li ascolto abitualmente e faccio un po’ fatica ad approcciarmi al genere da loro proposto, ma Live sono una roba fenomenale a cui è impossibile rimanere indifferenti.

Le aspettative, quindi, sono altissime e vi anticipo già che non verranno certo deluse, anzi, ma andiamo con ordine e leggendo il racconto della serata vi farete una vostra opinione, e se avete piacere, condividetela pure nei commenti, ancora meglio se c’eravate pure voi e potete dire la vostra su quanto visto in questo primo sabato di luglio caldo e umido già dal mattino, figuratevi ora di sera con tutte quelle fiamme poi, ma ne è valsa sicuramente la pena tanto sudare.

La setlist che la band proporrà in queste due ore di musica ripercorrerà un po’ tutta la loro carriera decennale che vede solo 8 album all’attivo ma con vendite milionarie; ovviamente saranno presenti i grandi classici e successi che li hanno resi una delle maggiori realtà internazionali con la loro azzeccata miscela di industrial metal ed elettronica, e non mancheranno certo brani più recenti provenienti dagli ultimi due dischi che come detto stanno promuovendo ora in giro negli stadi di tutta Europa.

Appena entrata allo stadio resto subito a bocca aperta e gli occhi che letteralmente mi escono dalle orbite per quanto sto vedendo: si palesa davanti a me un’enorme cattedrale di ferro e ghisa che non so descrivermi meglio che con un aggettivo, mastodontico ed elaborato, con ulteriori quattro torri disposte sul prato a fungere sia da sostegno per gli amplificatori, sia parte integrante dello show, perché proprio da lì vengono spesso sparate potenti fiammate, fuochi d’artificio, fumo e coriandoli.

I megaschermi proiettano il logo della band che si alza in cielo insieme ad una pedana su cui è posto lui, Till Lindemann, a segnare l’inizio del concerto, l’attesa è finalmente finita. Salgono insieme sul palco tutti gli altri componenti della band e si godono per qualche istante l’entusiasmo e l’accoglienza da subito calorosi del pubblico e scoppiano le prime potenti esplosioni e fuochi d’artificio, che da ora non avranno mai fine praticamente.

Opener spetta a “Rammlied”, segue a ruota “Links 2-3-4”, uno dei loro brani più celebri cantato a gran voce da tutto il pubblico, cosa che accadrà assai spesso questa sera, con mio grande stupore visto l’utilizzo della lingua madre dei nostri, ostica, dura, spesso sgradevole e non certo orecchiabile da rimanerti in testa così facilmente. Io mi limito ad ascoltare con le orecchie e vedere con gli occhi tutto quello che mi sta succedendo attorno, e vi garantisco che è già tanta roba. Altra nota sul pubblico, già che ci sono, prevalentemente composto da loro fan, che definirei quasi fanatici nell’accezione positiva del termine e sicuramente la stragrande maggioranza tedeschi; altra cosa che ho notato è il numero elevato di magliette loro, che voi direte beh che c’è di strano, è strano si, difficilmente al concerto di gruppo si indossa la maglietta dello stesso, ma qui vi posso assicurare che 1 su 3 ce l ‘aveva a dimostrazione ulteriore di questo forte senso di appartenenza che i loro fan hanno, ed è bellissimo tutto ciò.

Till Lindemann sul palco è scatenato come sempre, un Frontman a 360° gradi, spesso con trovate eccessive e di cattivo gusto se posso permettermi di dirlo, ma sempre di indubbio effetto, che nonostante il caldo, i pesanti costumi di scena indossati per proteggersi dal calore causato dalle varie trovate sceniche per sparare fiamme che sembrano uscire direttamente dal suo corpo a volte, non si risparmia minimamente, cosa che si può assolutamente direi anche di tutti gli altri membri del combo tedesco: Christian “Doktor Flake” Lorenz nei suoi altrettanto immancabili ed eccentrici costumi suona le tastiere camminando sul tapis roulant (come se non fosse già faticoso un loro concerto) mentre i chitarristi Richard Z. Kruspe e Paul Landers incroceranno spesso e volentieri fiammate sparate direttamente dai loro strumenti, mentre Oliver Riedel al basso e Christoph Schneider alla batteria tirano le fila della pesante base musicale, massiccia, dura e teutonica proprio come loro.

Succedono davvero tantissime cose su quel palco, cercherò di raccontarvi quelli particolarmente rappresentative, almeno a mio parere, e spero vi possa soddisfare la lettura.

“Giftig” (velenoso) è un pezzo molto ballabile, in cui veniamo subito catturati dalle tastiere di Flake e dai bassi ridondanti, ma nasconde un testo cupo e rabbioso in cui la cattiveria umana viene paragonata a una puntura di un insetto, velenoso ovviamente, si ho studiato un po’ in preparazione di oggi.

Ad ogni pezzo proposto l’entusiasmo cresce sempre più e l’aria tra il pubblico diventa incandescente, sotto tutti i punti di vista, letterale e fisico, ma non la sentiamo male questa cosa talmente presi e coinvolti dallo show che stiamo vivendo.

La culla incendiata di “Puppe” è un po’ l’innocenza tradita di tutti noi, con Till a spingerla con un sorriso beffardo e una volta indossata una videocamera sull’occhio che trasmette sui megaschermi, vediamo che nel passeggino c’è un bambino deforme che durante la canzone prenderà fuoco per l’appunto, il tutto mentre mantiene una performance vocale a livelli altissimi, in questo caso particolarmente disperata e sentita, come cavolo faccia non lo so proprio.

Segue a ruota “Angst” (angoscia), dall’ultimo album, il cui tema portante è l’isolamento che noi stessi spesso ci portiamo a vivere a causa della tecnologia e del nascondersi dietro a schermi che siano di tv o smartphone; pezzo parecchio angosciante già su disco che riproposto live è ancora peggio, non ricordo particolari effetti qui ma è davvero molto toccante come canzone che ho voluto menzionarla.

Momento quasi calmo con “Deutschland”, cantata all’unisono mentre il palco è avvolto di luci rosse, ed è solo la calma prima della tempesta, non avete idea del trittico micidiale che sta per arrivare, e neanche noi che eravamo lì ce l’avevamo. Vi garantisco che dopo questi 20 minuti di pura esaltazione visiva e non solo potevano tutti tranquillamente e serenamente andarcene a casa più che appagati da quanto visto.

Il combo tedesco è un indubbio maestro nel rappresentare metaforicamente e in maniera trionfale oltre che sagacemente ironica, la storia passata e recente, nonché i meandri più cupi del Terzo Reich, e un brano che rappresenta appieno questa loro capacità è “Mein Teil”, che parla di un fatto realmente accaduto in Germania, ovvero un uomo che rispondendo a un annuncio ha accettato di farsi mangiare da un altro essere umano, a quale scopo non ci è dato saperlo. Troviamo quindi un Till vestito da macellaio sadico, con microfono a forma di coltello, che si presenta in scena con un pentolone fumante, scoperchiando il quale scopriamo che dentro c’è Flake con tanto di tastiera. Durante il pezzo Till estrae un lanciafiamme e comincia ad arrostire il pentolone con fiammate enormi sempre con Flake dentro, e il tutto si conclude con il carnefice che insegue la vittima (inspiegabilmente illesa) brandendo il coltello tra esplosioni che piovono dall’alto. Una vera e propria pièce teatrale che ti tiene spesso col fiato sospeso, questo è un loro concerto, potrei fermarmi qui, ma vi do qualche altra chicca, così alla prossima occasione son sicura non mancherete anche voi di esserci.

Un altro momento incredibile dello spettacolo si ha con “Du Hast”, quando Till fa partire dei fuochi d’artificio da una specie di arco, dando il via ad una serie di altri fuochi che dal palco raggiungono le torri in mezzo al prato, per poi tornare indietro in un trionfo di fiamme, luci ed esplosioni, insomma, una roba spettacolare che se non la vedi non ci credi che sei a un concerto, ma ti senti quasi dentro un film a vivere un’esperienza multisensoriale, non per nulla il videoclip che accompagnò l’uscita del singolo nell’estate del 1997 è ispirato  al film ‘Le Iene’ di Quentin Tarantino.

Con “Sonne”, che sarà protagonista di altre abbondanti e potenti fiammate dal palco e dalle torri, si conclude la prima parte del concerto, dopo che la band si inchina e lascia il palco.

Dopo qualche momento di pausa vediamo i sei musicisti comparire, insieme al Duo Abélard che aveva suonato all’inizio del loro spettacolo, sul palchetto secondario dove insieme suonano una versione rivisitata di “Engel”, mentre sui mega-schermi scorrono le parole facendo diventare il brano quasi un karaoke che coinvolge immediatamente tutti i presenti, o almeno quelli che un po’ il tedesco lo masticano se non parlano addirittura.

Al termine del pezzo i musicisti ritornano sul palco, ma potevano farlo sobriamente direte voi? Certo che no, e allora vengono posti dei gommoni sul pubblico, e la band torna sullo stage cavalcando l’onda umana dei loro fan che letteralmente li riporta sul palco, pazzesco.

Siamo ormai alla prima delle due encore, e quindi troviamo una concentrazione di classici, insieme alla più recente “Ausländer”, che lo diventerà sicuramente, possiamo certamente dirlo visto l’afflato con cui viene sentita da tutto il pubblico entusiasta che canta all’unisono anche questa.

Dopo “Du riechst so gut”, vera e propria colonna sonora del metal degli anni ’90 che tutti conoscono perfettamente indipendentemente dall’età che uno avesse allora, e “Ohne Dich” la band lascia nuovamente il palco, ma ritorna poco dopo per l’ultimissima parte dello show che inizia con l’immancabile “Rammstein” dove Lindeman indossa una specie di zaino che proietta un ventaglio di fuoco tutto intorno a lui, immagine iconica che sicuramente avreste visto nelle foto scattate in tutti i loro show.

“Ich Will” segna un altro dei momenti di partecipazione più calorosamente alta del pubblico e viene seguita da “Adieu”, giusta conclusione, melodrammatica come nel loro stile, per uno spettacolo durato ben due ore al limite della perfezione assoluta, e sono le 23.15 quando i Rammstein si congedano definitivamente da noi dopo numerosi saluti e inchini per prendersi giustamente il calore umano dell’affetto del loro pubblico. Speriamo che questa canzone scelta per chiudere anche il loro ultimo album sia soltanto un commiato per questo concerto e non sia un avvertimento velato sul futuro della band.

Adieu, Goodbye, Auf Wiedersehen

Arrivederci

den letzten Weg musst du alleine gehen

Il tuo ultimo cammino lo devi percorrere da solo

Ein letzes Lied, ein letzter Kuss

Un’ultima canzone, un ultimo bacio

kein Wunder wird geschehen

Non accadrà nessun miracolo

Adieu, Goodbye, Auf Wiedersehen

Arrivederci

die Zeit mit dir war schön

Il tempo con te è stato bello

Che altro posso dirvi al termine di un concerto del genere?

I Rammstein, diciamocelo chiaramente, musicalmente parlando non sono più nulla di innovativo, né tecnicamente eccelsi, con brani spesso troppo simili l’uno all’altro, ma sanno come stupire e avere successo, hanno capito bene come rimanere impressi nelle menti del pubblico e invogliare ad andare ad un loro concerto, riuscendo di volta in volta, tour dopo tour, a inventarsi nuovi modi e trovate sceniche per rendere sempre più spettacolare un loro show e intrattenere il pubblico come pochi altri al mondo sanno fare. Dalla storia abbiamo tutti imparato che le masse hanno bisogno di leader oltre che di momenti collettivi di condivisione come questo, che noi vogliamo assolutamente solo vedere nell’accezione positiva che tutto questo rappresenta in un concerto, e i Rammstein hanno fatto proprio questo concetto e lo portano in giro per il mondo da oltre 30 anni, senza mai un cedimento nonostante la miriade di accuse e ingiurie ricevute nel tempo. Sono oltraggiosi, disturbanti, provocatori e fanno parlare di sé per mesi ad ogni singolo o video rilasciato e dal vivo, come detto più volte, danno luogo a un qualcosa che va oltre il concetto di concerto. Credo quindi di poter dire a nome di tutti i presenti che dopo una serata del genere, che non dimenticheremo presto, ci si sente senza energie, provati fisicamente ed emotivamente ma altrettanto consapevoli e contenti di aver assistito a uno spettacolo eccezionale e unico a cui tutti dovrebbero partecipare almeno una volta nella vita, e io, dopo oggi, potrò finalmente dire, io c’ero. E voi?

Photo Report: https://www.truemetal.it/heavy-metal-news/photo-report-rammastein-stadio-euganeo-padova-2023-1125480

Setlist
  1. Rammlied
  2. Links 2-3-4
  3. Bestrafe Mich
  4. Giftig
  5. Sehnsucht
  6. Mein Herz Brennt
  7. Puppe
  8. Angst
  9. Zeit
  10. Deutschland
  11. Radio
  12. Mein Teil
  13. Du Hast
  14. Sonne
Encore 1
  1. Engel (versione piano con Duo Abélard)
  2. Ausländer
  3. Du Riechst so Gut
  4. Ohne dich
Encore 2
  1. Rammstein
  2. Ich will
  3. Adieu

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