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Megadeth (Chris Broderick)

Di Lorenzo Bacega - 31 Luglio 2010 - 10:00
Megadeth (Chris Broderick)

A poco più di un anno di distanza dalla pubblicazione di Endgame, dodicesimo full length targato Megadeth dato alle stampe nel corso del 2009 da Roadrunner Records, abbiamo approfittato della tappa bolognese dell’Endgame Tour per raggiungere il chitarrista Chris Broderick e scambiare quattro chiacchiere a proposito di quest’ultimo lavoro, del passato e del futuro della band statunitense. Buona lettura!


 

 

Ciao Chris e benvenuto sulle pagine di Truemetal.it. Come prima cosa, puoi dirci come sta andando il tour fino ad ora?

Sta andando molto bene, jet lag a parte! (ndr ride) Ormai abbiamo girato così tanti paesi che non riesco a capire in quale fuso orario ci troviamo in questo momento, ma ciò nonostante devo dire che il tour sta procedendo davvero alla grande, stiamo facendo degli ottimi spettacoli e il pubblico sta rispondendo molto bene.

Che tipo di reazione state ricevendo dal pubblico?

Il pubblico è semplicemente fantastico, c’è sempre un casino assurdo ai piedi del palco durante il nostro spettacolo, e mentre suoniamo è pieno di gente che canta a squarciagola tutti i nostri pezzi. A volte facciamo anche fatica a sentirci, a causa di tutto il rumore che fanno i presenti!

Che differenza c’è, a tuo parere, tra suonare dal vivo con i Nevermore e farlo invece con i Megadeth?

C’è senza dubbio una grande differenza a livello di produzione dello spettacolo. Mi riferisco soprattutto all’impianto di illuminazione ad esempio, oppure alla scenografia che utilizziamo sul palco: sia chiaro, anche con i Nevermore avevo a che fare con queste cose, ma certamente non in queste dimensioni! Inoltre qui con i Megadeth dobbiamo stare attenti ad ogni minimo particolare, controllare bene come ci posizioniamo sul palco, coordinare per quanto possibile i nostri movimenti… è praticamente tutto un altro mondo.

 

 

Molti fan dei Megadeth ti vedono, almeno per quanto riguarda un profilo prettamente esecutivo, come una specie di nuovo Marty Friedman. Questo paragone ti inorgoglisce o in un qualche modo ti spaventa?

Wow, grazie, questo sì che è un complimento! E’ sicuramente una cosa che mi inorgoglisce, non so davvero cosa dire! Devo confessarti che durante i vari concerti ho avuto modo di confrontarmi con alcuni fan del gruppo e mi è capitato spesso di sentirmi dire “wow, tu riesci a rifare gli assoli di Marty alla perfezione!”, però alla fine mi sembra una cosa piuttosto normale dal mio punto di vista. Voglio dire, Marty Friedman è da sempre un mio grande idolo, e io voglio solamente rendergli giustizia interpretando la sua musica nel miglior modo possibile.

Come vanno i rapporti con Dave Mustaine e con gli altri ragazzi del gruppo?

Siamo tutti in ottimi rapporti, passiamo molto tempo insieme per suonare e ci troviamo a meraviglia. Il rapporto è davvero molto buono.

A tuo parere, pensi che sia cambiato qualcosa nell’economia della band in seguito al ritorno di un bassista come David Ellefson?

Beh, ogni musicista ha un proprio di suonare, per cui è inevitabile, in questo senso, che con il ritorno di David qualcosa sia effettivamente cambiato all’interno della band. Trovo che ora, con Ellefson di nuovo nel gruppo, il sound dei Megadeth sia diventato un po’ più “old school” che in precedenza. Considerato anche il fatto che in questo tour stiamo riproponendo tutto Rust in Peace per intero, credo che il suo ritorno in seno alla band sia un’ottima cosa. David in fin dei conti ha preso parte alle registrazioni del disco, merita di partecipare a questo tour.

Parliamo un attimo di te: come mai qualche anno fa hai deciso di lasciare i Jag Panzer per diventare un membro live dei Nevermore?

Sai, a dire il vero in quel periodo facevo ancora parte a tutti gli effetti dei Jag Panzer, anche se facevo il turnista on stage con i Nevermore. Infatti quando ho ricevuto quest’offerta da parte di Dave Mustaine per entrare a tempo pieno nei Megadeth, ho contattato prima Mark e Rikard (ndr, Mark Briody e Rikard Stjernquist, rispettivamente chitarrista e batterista dei Jag Panzer) e poi Jeff Loomis e Warrel Dane. Tutti e quattro mi hanno risposto praticamente alla stessa maniera, dicendomi che era un’occasione grandissima per me e che sarei stato un pazzo a non accettare. (ndr ride)

 

 

In questo tour state suonando tutto Rust in Peace per intero. Qual è il tuo giudizio a proposito di quest’album?

Penso che sia un album incredibile, assolutamente fantastico. Devo confessarti che Rust in Peace è stato il disco con cui anni fa ho conosciuto i Megadeth. Sai, all’epoca ero un grande fan di Marty Friedman, soprattutto per quanto aveva fatto nei Cacophony a fianco di Jason Becker: una volta venuto a sapere che Marty aveva accettato di entrare a tempo pieno nei Megadeth ero rimasto leggermente perplesso, in quanto non conoscevo affatto questa band. Appena Rust in Peace è uscito nei negozi poi, mi sono precipitato a dare un ascolto al disco, e ricordo che da subito ne sono rimasto completamente affascinato. E’ un capolavoro, c’è poco altro da dire.

Cosa rispondi invece ai fan dei Megadeth che si lamentano del fatto che in Endgame ci sarebbero, a detta loro, troppi assoli?

Rispondo che… avete torto! (ndr ride) Sicuramente io vedo questa cosa da chitarrista, e il fatto di scrivere degli assoli mi esalta non poco, ma allo stesso tempo mi rendo conto che, per far presa su un ascoltatore, siano necessarie anche delle melodie vocali efficaci, e penso che queste non manchino affatto su Endgame. Per quanto riguarda invece i troppi assoli, beh, la cosa vale anche per un disco come Rust In Peace, anche se in questo caso credo che nessuno si faccia particolari problemi. Alla fine quello che conta maggiormente è la qualità della musica, e penso che quella contenuta in Endgame sia ottima.

Per le tre date organizzate in suolo italiano, nell’ordine Bologna, Roma e Milano, accanto ai Megadeth troviamo due ottime band di casa nostra, vale a dire Sadist e Labyrinth. Conoscevi già questi due gruppi?

Ad essere sincero i Sadist non li conoscevo proprio, li sentirò per la prima volta questa sera durante il loro spettacolo. Per quanto riguarda i Labyrinth invece, se la memoria non mi tradisce, mi pare di aver già suonato con loro in un concerto qualche anno fa. Non vorrei però sbagliarmi e confonderli con un altro gruppo.

Ok, questa era la mia ultima domanda. Grazie per il tempo che ci hai concesso Chris, a te un’ultima battuta per salutare i fan italiani.

Grazie a te, è stato un piacere. Un saluto a tutti i nostri fan italiani!

 

 

Lorenzo “KaiHansen85” Bacega