Merrimack (Perversifier)
In occasione dell’uscita del nuovo “The Acausal Mass”, abbiamo raggiunto i Merrimack nella persona del veterano Perversifier. Una chiacchierata lungo i sentieri del Black di oggi e di ieri.
Buona lettura.
Siete arrivati alla pubblicazione del quarto album, “The Acausal Mass” dopo diciasette anni di onorata carriera perlopiù spesa nel florido underground. Quale è stato il filo conduttore, lo stimolo, l’ispirazione creativa che vi ha condotto dal “Prologo/Act1” a questo nuovo lavoro?
È passato molto tempo dalla pubblicazione dei nostri primi demo nel 1995. Ora, 17 anni dopo, la nostra musica è totalmente cambiata e la band è difficilmente riconoscibile attraverso quelle tracce. Spero si tratti di una naturale Ev(i)luzione.
Avevo 18 anni all’epoca, ora ne ho 35, quasi il doppio. Tutto è accaduto attraverso un processo molto naturale: abbiamo continuato a fare quello che volevamo fare, senza compromessi; con innumerevoli sacrifici e con la stessa dedizione di sempre.
Sono cambiati invece i nostri gusti musicali, come anche le nostre influenze, le nostre abilità tecniche come musicisti sono migliorate e comunque, è da dire, tutto il genere Black Metal è passato attraverso una grande rivoluzione.
Come ti sentiresti di descrivere questo “The Acausal Mass” alle persone che hanno aspettato la pubblicazione di questo nuovo album, a tre anni di distanza da “Grey Rigorism”?
È il logico passo successivo della cosa. Credo resti la stessa vena dei nostri due precedenti album, ma con maggiori maturità ed omogeneità. Siamo molto orgogliosi di questo nuovo album, ci piacciono ogni sua singola nota ed ogni singola parola. Lo considero il miglior lavoro dei Merrimack di sempre.
Credi che i recenti cambi di line-up abbiano influito in qualche maniera sul suono della band? Il processo di songwriting è cambiato, o l’attitutine compositiva è rimasta sempre immutata?
I cambiamenti di Line-up hanno sempre un grosso impatto sul sound di una band. Specialmente quando a cambiare sono il batterista ed il cantante. Le voci sono una componente importante dell’identità di una band, ed anche lo stile di batteria è molto importante. Ogni volta che c’è stato un cambio di line-up nella nostra storia, la band ha fatto un passaggio verso un livello superiore, tecnicamente ed artisticamente. E’ una buona occasione per fare qualche passo in avanti, per provare ad includere e fare proprie le influenze dei nuovi membri, con idee fresche, ma non è così semplice farle sempre combaciare con lo stile Merrimack. Io e Daethorn siamo qui per essere i garanti di questa coesione ed unità. Il processo compositivo non è cambiato: partecipiamo tutti alla scrittura delle canzoni, è un punto di forza della band, ognuno ha messo le sue pietre in questo nuovo edificio.
Saresti capace di descrivere il nuovo album con un solo aggettivo, capace magari di differenziarlo dagli altri lavori?
Non voglio limitarmi a ridurre 3 anni di lavoro ed investimento in una sola parola, scusate.
La scena black francese è sempre stata un subbuglio infernale di band, progetti e collaborazioni di grandissimo spessore. Quale è stata secondo te la componente fondamentale che ha reso al Francia un punto di riferimento imprescindibile nel panorama black mondiale?
Sinceramente non ne ho idea. Abbiamo così tante band qui in Francia, ma non considero la scena locale come migliore di qualsiasi altro posto. C’è una forte pubblicizzazione di alcune band di questi tempi, ma scomparirà nonappena qualcosa di più “cool” comparirà da qualche altra parte del mondo. Le mode compaiono e scompaiono in fretta.
Avete la possibilità di inserire in un’ipotetica scatola del tempo due dischi black che dovranno aiutare i posteri a capire cosa è stato, in linea generale, il Black Metal. Potete mettere un disco dei Merrimack, in modo da farvi conoscere come gruppo, e un altro disco a vostra scelta. Cosa scegliete e perché?
Ancora una volta, è difficile ridurre un genere musicale così ricco e diversificato in soli due album. Nessuno di loro darebbe un immagine equa di cosa il Black Metal rappresenta ai miei occhi.
I Merrimack sono una band molto aprezzata nel panorama black francese: come giudicate il momento musicale del vostro paese?
Credo che il Black Metal francese sia molto migliorato negli ultimi anni. Molte band hanno scelto di esplorare nuove direzioni, suonando cose sperimentali, altri hanno preferito tuffarsi nel BM più tradizionale, ma tutti fanno il loro genere molto bene. Le band deboli sono scomparse, facendo si che rimanessero solo i migliori. Alcune nuove formazioni pure sono interessanti, e meritano un occhio di riguardo da parte nostra. Non sono molto interessato alla scena francese ad essere onesto. Ascolto un buon disco quando lo trovo, indipendentemente dal suo paese di provenienza. Non sento alcun orgoglio patriottico francese, o qualsivoglia superiorità francese quando si parla di BM (o di qualsiasi altra cosa). “Gli Stati” non hanno significato per me, ci sono individui interessanti in ogni nazione, e gli altri meritano di morire in agonia.
Dopo il giudizio sul presente, uno sguardo doveroso sul passato. Se uno te lo chiedesse oggi, nel 2012, cos’è stata la LLN e cosa ha rappresentato, che valori ha trasmesso e quale influenza ha avuto sul Black Metal odierno, cosa gli diresti?
Non significa assolutamente niente al momento. Eravamo solo poche persone ad essere a conoscenza delle Black Legions, la moda è apparsa solo tempo dopo, negli anni 2000. Ora la gente comprerebbe qualsiasi disco da loro per quantitativi assurdi di denaro, mentre nel 1995 nessuno li voleva. Personalmente amo Mutilation “Vampyres of Black Imperial Blood” (che comprai ad un prezzo normalissimo all’epoca) e qualcosa di Vlad Tepes, il resto suona come schifezze alle mie orecchie. Non spenderei un euro per tutte le loro altre pubblicazioni. Per quanto riguarda le influenze sulle band di oggi, credo sia per la parte peggiore. Ha portato a centinaia di schifose “band da camera da letto” senza alcuna capacità o ispirazione, che tentano di copiare l’aura di quell’organizzazione, ma non ha più senso al giorno d’oggi. Non si può cercare di far tornare il passato. Se hai 17 anni, avresti solo dovuto nascere 15 anni prima, butta giù il rospo, e vai avanti.
Attraverso i miti, più o meno romanzati, di Inner Circle e LLN, com’è cambiato il mondo del Black da Bathory ad oggi e, più in generale, come è cambiato il mondo della musica?
Tutte quelle persone che erano solo adolescenti all’epoca erano attive in quelle organizzazioni. Ora la maggior parte dei musicisti Black Metal degli anni 90 hanno 30 o 40 anni, sono cresciuti, e solo i nuovi arrivati sono impressionati da quelle vecchie storie. Ci sono storie estreme in ogni genere musicale, sia questo hip-hop, rock, o metal. Sono solo alcuni individui, che fanno cose inusuali, affascinando migliaia di ragazzini. Al giorno d’oggi ci sono così tante band che cercano di compensare la loro carenza di talento con comportamenti estremi, ma le persone intelligenti capiscono facilmente se sono onesti o meno. I gruppi non possono più far impazzire i fan. Solo i gruppi più puri ed affezionati possono avere un pubblico recettivo. E questa è la cosa migliore.
Indubbiamente il Bm è un genere particolare, molto intimistico e profondo anche nei risvolti psicologici della persona.Un genere che va vissuto in toto, spesso accompagnato da sentimenti e comportamenti apertamenti ostili verso ogni forma di pensiero che non si allinea ad esso. Come vivi nella tua quotidianità, non solo di musicista, un mondo e un modo di pensare e rapportarsi così estremo?
Beh, non vivo in una caverna oscura, con il trucco da cadavere ogni giorno. Abbiamo lavori, accade di andare a feste, bere liquori, ecc… Credo siamo persone più educate della media umana, ed abbiamo interessi concernenti le religioni, la filosofia, l’esoterismo, la storia, ecc…E non ci accontentiamo di vivere la nostra noiosa vita quotidiana.
Cerchiamo di raggiungere mete più elevate, tramite la nostra arte, tramite le persone con cui usciamo, i libri che leggiamo, la musica che ascoltiamo, ecc..Non abbiamo veramente quella che si chiama una “vita tipo” come ogni fan del Metal (non solo del BM). I nostri interessi musicali rappresentano molto per noi, e divora il nostro tempo. Suoniamo ai concerti, lavoriamo sodo per comporre la nostra arte, facendo prove, componendo, scrivendo, ecc. Il nostro mondo è incentrato su tutto questo. Ma non è una novità.
Quando si affronta un genere come il black metal, è impossibile prescindere dall’immaginativo, dalle atmosfere e dal credo del movimento che ha dettato canoni e comandamenti del genere: chiunque abbia intrapreso il percorso del black metal si è appassionato, ha studiato, conosciuto e “scelto l’arma, il colore e la bandiera”, per citare Bathory, da seguire.
Qual è la tua opinione attuale e il tuo rapporto con le ideologie e con i comandamenti del black metal norvegese degli anni ’90, e da cosa ti sei allontanato per segnare il tuo sentiero personale?
Ho ascoltato molto BM norvegese nei primi anni 90. Nessuno può negare fosse un gran periodo con band veramente sensazionali.
Devo però ammettere che al giorno d’oggi non ascolto granché di quella musica. Come hai giustamente detto, l’intero genere è cambiato, e credo sia migliorato. Alcuni dei vecchi album sono un po’ dozzinali, o se permettete, un po’ troppo melodici per i miei gusti attuali. Non ascolto gruppi che utilizzano tastiere, e odio qualsiasi cosa che suoni anche solo vagamente “pagano”, non me ne frega niente di montagne e foreste, ne di Vichinghi e medioevo. Gli anni 90 sono stati un decennio importante nella storia del Black Metal, senza di essi questa musica non sarebbe ciò che è oggi. Ma è cambiata, ed a mio avviso, è migliorata. Alcune band attuali hanno spinto il genere ad un nuovo livello.
Riguardo il mio interesse verso questo genere, confesso che anch’essi sono molto cambiati nel corso degli anni.
Quand’ero un teenager avevo interessi in alcune mitologie, e la mia visione del satanismo era differente. Poi sono cresciuto, i miei gusti sono cambiati, la mia conoscenza ha avuto modo di espandersi, ed ora ho interessi concernenti argomenti totalmente differenti.
Il Satanismo ha segnato in modo indelebile l’origine e il destino del black metal. Venne adottato nei primi anni ’90 da molte band seminali come rifiuto del cristianesimo in quanto invasore straniero e rivalutazione delle radici pagane della Scandinavia e dell’Europa. Tuttavia, il satanismo è un prodotto diretto del cristianesimo. Nei tuoi album si fa cenno al satanismo: qual è il fine del “tuo” satanismo? Ha un senso per te combattere il cristianesimo con il cristianesimo? Qual è realmente il tuo rapporto con le ideologie sataniste, e che reazioni ti suscita il pensiero che il tuo stesso genere ha usato come spada la stessa religione che intendeva combattere?
Siamo persone religiose. Non siamo contro la Cristianità, effettivamente, ci sentiamo anche abbastanza vicini ad essa. Crediamo in Satana come al vero Dio, veneriamo il Diavolo come i Cristiani adorano il loro Dio. Immagino sia ciò che la gente al giorno d’oggi chiama una “dottrina ortodossa”, ma per me, si tratta solo di un satanismo religioso, l’unico. Non credo nella dualità tra bene e male, ne alla contrapposizione Dio/Satana. Per me c’è un solo vero dio, ed quello che io chiamo Satana, è lo stesso identico che gli altri chiamerebbero Dio, o Allah. E’ solo una differente interpretazione.
Guardandoti alle spalle, all’inizio, come credi sia cambiato il mondo del Black Metal e, in oggettivamente, come credi di essere cambiato tu nel corso degli anni? Moda, business, pressapochismo, emulazione? quali i mali inconfessabili del movimento e quali, di riflesso, i punti di forza che continuano a rendere così affascinante questo genere musicale?
Trovo il panorama Black abbastanza noioso. Non ci sono molte band che puoi etichettare come sensazionali, la scena è satura di band mediocri e senza ispirazione. Ci sono giusto 2 o 3 dischi ogni anno che veramente spaccano i culi. Attribuisco questa carenza all’esplosione delle nuove tecnologie, come internet, ed il fatto che questo tipo di musica è diventata una moda molto velocemente.
Ci sono veramente poche persone che si accontentano di essere semplici ascoltatori, semplici appassionati di musica. Sono tutti parte di una band, o un progetto. E tutti di progetti ne hanno molti e differenti. Quindi, ci sono legioni di piccole etichette indipendenti che pubblicano ogni tipo di schifezza, senza talento o creatività. Produrre un disco è molto economico al giorno d’oggi, e ognuno può farlo con pochi spicci. Poi internet ha aiutato a spargere il BM in tutto il mondo, in ogni casa, in ogni paese. Un accesso così semplice alle informazioni ha portato la gente a scoprire nuove e nuove band, navigando pagine a caso. In passato, dovevi pagarti una fanzine, e questo era possibile esclusivamente mettendo del denaro ben nascosto in una busta, e mandarlo ad un fan duro a morire, dall’altra parte del mondo. Prima dovevi venire a conoscenza di questa fanzine, e ci scambiavamo flyers via posta ordinaria, per tenerci aggiornati a riguardo. Solo le migliori band avevano il vantaggio della propaganda via passaparola, ed era un’impresa in primis trovare il CD, e in seconda battuta il comprarlo.
Era necessario possedere almeno un registratore analogico 4 tracce per fare un demo (ed essere in grado di registrare le canzoni in un unico take), e spendere molto tempo e dedizione sul processo. Oggi chiunque ha un Cubase o Logic sul suo computer e può creare BM nella sua stanza ogni volta gli salta in testa un riff. I ragazzini lanciano un myspace o una pagina facebook, mettono foto di se stessi “corpse painted“, disengano un logo carino, prima di aver composto una singola canzone.
E’ una cosa triste oltre che disgustosa. Dall’altra parte, ci sono così tante band, che se vuoi emergere da questa montagna di merda, devi fare molti sforzi per fare un album veramente buono. In questo modo, i gruppi che fanno musica di qualità, sono spesso veramente eccellenti.
Grazie, a te lo spazio per concludere.
ASMG.