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Notte Delle Chitarre 2003 – Conferenza Stampa

Di - 13 Aprile 2003 - 9:44
Notte Delle Chitarre 2003 – Conferenza Stampa

La notte delle chitarre è un progetto discografico a mio parere perfettamente riuscito che vede partecipi dieci chitarristi di fama nazionale. 

CESAREO, LUCA COLOMBO, FABRIZIO CONSOLI, MAX COTTAFAVI, CHRIS MARAMOTTI, RICKY PORTERA, ALBERTO RADIUS, GIUSEPPE SCARPATO, MARIO SCHILIRO’, MAURIZIO SOLIERI 

Nomi che purtroppo nulla hanno a che vedere con l’Heavy Metal più puro. Gli amanti della musica Rock italiana (che è pur sempre buona musica in quanto Rock) non dovrebbero assolutamente storcere il naso di fronte a tutto ciò.  Il report che segue riassume i fatti più salienti di questa breve ma significativa conferenza stampa. Il tempo stringeva, ragione per cui è stato impossibile soffermarsi su più artisti per ulteriori domande.

Dopo essere stato accompagnato alla conferenza ho fatto conoscenza con i musicisti delle “Custodie Cautelari”, band che durante l’esibizione si è occupata della sezione ritmica; dal backstage sono usciti i dieci chitarristi, pronti a farsi intervistare dai presenti. Il tutto in un clima molto rilassato e informale.  

La parola viene lasciata ad Ettore Diliberto, leader delle “Custodie Cautelari” il quale ha illustrato in maniera molto precisa le finalità del progetto “Notte delle chitarre” oltre ad aver animato per la durata dell’intera serata. 

La notte delle chitarre vuole essere un tributo a 30 anni di musica italiana dal punto di vista chitarristico; di qui l’esigenza di musicisti di un certo rilievo che per fare felici gli spettatori non si sono certo fatti pregare,  dando sul palco l’immagine di un gruppo affiatato. 

I djs hanno sempre avuto la pessima abitudine di tagliare/mixare i brani in studio proprio sugli assoli dei nostri eroi, dando poca considerazione agli stessi. In molti brani è proprio l’assolo che dà un’idea di ciò che si sta ascoltando.  

Durante il concerto i dieci saliranno ogni tanto sul palco per personalizzare la canzone attraverso un assolo. A volte saliranno tutti insieme, a volte salirà il chitarrista coinvolto in quel determinato brano. 

I brani inseriti nel CD, realizzato da Angelo Carrara per la Target music e distribuito da Sonymusic comprende ben 16 canzoni che riassumono in modo eccezionale il Rock nostrano. L’idea sta nel far assumere ad una canzone “cantautoriale“ un’anima puramente Rockettara. 

In Italia alla fine degli anni ’60 Alberto Radius fu un precursore delle sonorità rockeggianti cosi come Nico Di Palo (New Trolls) e Franco Mussida (Premiata Forneria Marconi).

Solieri ricorda la prima volta in cui anche in Italia i chitarristi iniziarono ad utilizzare le testate Marshall e adattavano alla propria musica molte sonorità internazionali di matrice fortemente Rock. 

Dopo essere riuscito a vincere la timidezza (ero forse uno dei più giovani, infatti nelle prime fasi della press conference mi sono sentito a disagio e un po’ intruso) mi sono permesso di porre una domanda a Cesareo in merito a loro come dei “Italian Guitar heroes” in quanto un professionista è sempre illuminante nelle sue argomentazioni e nel fornire delucidazioni. 

Secondo il suo parere e dei suoi illustri colleghi è fondamentale l’uso della tecnica applicata al gusto e alla composizione. Non si può assolutamente fare a meno né  dell’una né dell’altra. Un brano nel quale viene proposta tecnica fine a sé stessa non lascia niente anche dopo migliaia di ascolti.  

Cesareo si appresta a citare mostri sacri della chitarra internazionale quali Blackmore, Hendrix, Van Halen soffermandosi su di essi e sul loro stile: costoro hanno una loro identità e sono riconoscibili alla prima plettrata; basti pensare ad una Smoke on the water o ad una Red House.

Oggigiorno la musica dei guitar heroes stranieri sta perdendo parecchio rispetto agli inizi proprio perché la tecnica ha preso il sopravvento sulla composizione, di conseguenza la proposta musicale pecca di mancanza di freschezza e originalità. Ragione per la quale nessuno dei presenti si reputa “Guitar Hero”. 

Quanto sopra non è un tentativo di screditare gli idoli di molti Metal Guys, è una riflessione personale rispettabile di un professionista che ha analizzato in modo esauriente la situazione Rock e Metal attuale.

Cesareo e Solieri rimarcano la loro posizione in merito all’ascolto di alcuni CD che devono essere assaporati e goduti nota per nota senza mai rimuoverli dallo stereo. Solo in questo caso la musica proposta sarà azzeccata in ogni sua forma perché avrà soddisfatto le esigenze dell’ascoltatore. 

Terminata la conferenza i chitarristi si apprestano a farsi fotografare in gruppo per i reports. Dopo aver scambiato simpaticamente quattro chiacchiere con Cesareo sulla canzone “la visione” ed essermi complimentato con Solieri per la sua carriera i musicisti si allontanano verso il backstage per dare inizio allo spettacolo.