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Persuader (Emil Norberg)

Di - 19 Maggio 2007 - 0:00
Persuader (Emil Norberg)

Di seguito potete leggere l’intervista ad Emil Norberg, chitarrista della promettentissima band svedese Persuader (con “The hunter“, “Evolution purgatory” e “When Eden burns“, tre ottimi album, all’attivo) e membro dei Savage Circus, band fondata dall’ex-bardo Thomen Stauch. In questa lunga chiacchierata, il giovane Emil si è mostrato molto disponibile a parlare della storia della band, alternando momenti divertenti a riflessioni serie. Dopo alcuni tentativi andati a vuoto, dall’altra parte del filo sento finalmente risuonare la sua voce profonda…

Intervista a cura di Luca “nikeboyz” Palmieri.

 

Luca – Ciao Emil!
Emil – Salve a te, Luca!”

LP – Prima di tutto, volevo sapere come comportarmi col “Young Metal God”. Non so, una preghiera, un sacrificio…
EN – (ride divertito, ndL) Cominciamo bene!

LP – Ok, torniamo seri… Come ci sente ad esser chiamati in questo modo?
EN – Ovviamente non è male essere un dio (Ride di nuovo, ndL), certo non prendiamo questa roba troppo sul serio. E’ stato comunque un ottimo contest e un’ottima occasione per noi.

LP – Ci presenti i componenti della band?
EN – Certo, siamo più o meno tutti coetanei, tra i 25 e i 28 anni. Viviamo in una città nel nord della Svezia, chiamata Umeå. Efraim è il batterista, Fredrik il bassista, Daniel suona la chitarra e Jens è la voce. Bravi ragazzi!

LP – E poi ci sei tu.
EN – Ah, certo! Che sbadato! Ciao a tutti, sono Emil, il chitarrista dei Persuader!

LP – Fin dall’inizio della vostra carriera, siete stati immediatamente etichettati come i cloni dei Blind Guardian. Personalmente, non la penso così, ma molti critici hanno scritto così nelle proprie recensioni.
EN – Ed è ancora così… Ma non mi interessa più di tanto, sai, ognuno ha il diritto di esprimere la propria opinione, non c’è nessun problema.

LP – Come descriveresti la musica dei Persuader? Credo che il punto di forza sia la perfetta alchimìa di diverse sfaccettature del metal.
EN – Hai perfettamente ragione. Abbiamo una sezione ritmica molto speed, io e Daniel scriviamo riff che vanno dal power al thrash, e Jens con la sua voce così ruvida… Beh, completa il tutto.

LP – Quali sono le vostre maggiori influenze?
EN – Tutti nella band hanno un vasto bagaglio musicale. Nei nostri lettori mp3 puoi trovare di tutto, dal black al death, al jazz e anche al pop.

LP – Anche il pop?
EN – Certo. Credo che sia utile avere una mentalità davvero aperta, soprattutto nella musica. Sai, la maggior parte della volte è solo l’arrangiamento che separa una canzone metal da una mainstream pop.

LP – Sarei curioso di sentire un arrangiamento metal di “Toxic” di Britney Spear…
EN – Già! (ride, ndL) Potrebbe essere molto… Come dire… Tossico!

(Qui l’intervista si ferma per gli scimmiottamenti di Emil che fischietta divertito il motivo di “Toxic”)

LP – Tornando a noi, i Persuader hanno pubblicato, prima del tuo inserimento nella band, l’album “The Hunter”. Cosa ne pensi?
EN – Ha avuto il suo momento. Quando l’ascoltai pensai subito che c’era un ottimo potenziale nella band… E’ per questo che mi sono unito a loro, no?! Comunque, la title-track spacca.

LP – E dopo “The Hunter”, la band decise di separarsi da Pekka Kiviaho, e così arrivi tu a sostituirlo. Puoi dirci come è successo?
EN – Guarda, su Pekka non so dirti nulla con precisione… Posso dirti che conoscevo Jens dai tempi del liceo, avevamo una cover-band, e un giorno mi chiamò per dirmi che cercava un chitarrista per la band.

LP – E tu, ovviamente…
EN – Ed io ho accettato! Come vedi, poi, ho fatto una buona scelta!

LP – Certo. E così arriviamo al contest, che voi avete vinto insieme ad altre due band (Dyecrest e Beyond Surface, ndL). Il premio consisteva nella registrazione di un album con la collaborazione di un pezzo grosso del panorama metal, Piet Sielck.
EN – Già. E’ davvero un bravo ragazzo, forse un pò troppo vecchio e troppo innamorato dei Judas Priest! (ride, ndL) Ma comunque ha tantissima esperienza ed è un cantante e corista eccezionale. Non posso dire di essere un grande fan delle sue produzioni, ma è questione di gusti. Un ottimo musicista col quale scrivere canzoni, riesce sempre a trovare dei riff molto potenti.

LP – “Evolution Purgatory” è stato il frutto di questa collaborazione. Risultato: un vero pugno in faccia! Aggressività, velocità, rabbia e un così bel gusto tecnico, tutte queste cose insieme…
EN – Beh, grazie… E’ stato il nostro obiettivo fin dall’inizio fare questo tipo di musica.

LP – Il rilascio di quest’album ha segnato un ennesimo cambiamento a livello di line-up. COme avete deciso di far entrare nella band Daniel?
EN – Ne abbiamo parlato a lungo sulla possibilità di avere un altro chitarrista per dare a Jens un pò più di libertà per concentrarsi sulle sue performance in sede live, e quando abbiamo iniziato a scrivere “When Eden Burns” è risultato subito chiaro che avrebbe avuto alcuni problemi a fare entrambe le cose. Conosciamo Daniel da moltissimo tempo ed è al tempo stesso un chitarrista eccezionale e una delle persone più simpatiche che io conosca, perciò…

LP – E’ stata una scelta naturale…
EN – Già, e di sicuro sarà molto interessante scrivere canzoni con lui. Ha delle idee molto buone.

LP – E come hai anticipato, dopo due anni, nel 2006, esce “When Eden Burns”. A dispetto delle critiche, la vostra attitudine in questo particolare tipo di musica è cresciuto ancor di più.
EN – Già. E’ venuto fuori un album davvero eccezionale. Credo che abbiamo fatto un altro passo verso la nostra visione di come vogliamo che questa band suoni, e cioè un ottimo songwriting associato ad una produzione appropriata. Ovviamente il prossimo album segnerà ancora un passo avanti.

LP – Quali sono le tue canzoni preferite dell’album? Io adoro “Twisted eyes”, “Sending you back” e “Judas immortal”.
EN – Devo concordare che “Judas immortal” è davvero un ottimo pezzo. Ma “The return” e “Enter reality” non sono da meno.

LP – Come nasce una canzone dei Persuader?
EN – Io ed Efraim di solito registriamo qualche riff o qualche passaggio di un brano, ce li mandiamo via internet e ci lavoriamo sopra, dandoci suggerimenti e critiche, fino ad avere una versione grezza della canzone finale. Jens ed Efraim poi scrivono le linee vocali e il testo, e ci sottopongono il tutto per discuterne e per modificare qualcosa che non va o che non ci sembra appropriato. Quando siamo tutti soddisfatti, il pezzo è pronto! Comunque, da quando Daniel è entrato nella band, il songwriting coinvolge molto anche lui.

LP – La religione gioca un ruolo importante nei vostri testi, vero?
EN – Sono soprattutto Efraim e Jens a scrivere i testi, perciò… Non è a me che dovresti fare questa domanda. Ma se vuoi un mio parere, sono d’accordo con te.

LP – Qual è la posizione della band verso la religione?
EN – Non abbiamo davvero una posizione, penso che tutti siano liberi di pensarla come gli pare.

LP – E tu come la pensi?
EN – Penso che non c’è nulla di sbagliato nella religione in sè, è soprattutto il modo in cui la gente la pratica che genera problemi, a volte.

LP – A parte la religione, i testi trattano anche tematiche più personali.
EN – Vero. Nei testi io vedo una profonda ricerca della parte più oscura dell’uomo. Non solo la religione, appunto.

LP – Parliamo d’altro. Ti interessi alla scena metal svedese? C’è qualche band che ti piace particolarmente, o ascolti solo i Persuader?
EN – Chi? Persuader? Chi diavolo sono?

LP – Ehm… Beh, sai, quella band di vecchi musicisti svedesi…
EN – Ah, quei cattivi ragazzi di Umeå! (ride, ndL) Ok, mi interesso abbastanza dei gruppi di queste parti. I miei preferiti sono i The Haunted, i Drak Tranquillity e i Meshuggah.

LP – E invece che ne pensi del metal italiano? Conosci i Rhapsody of Fire, Vision Divine, Domine, Labyrinth e i Sadist?
EN – Mi è piaciuto il primo dei Rhapsody, ma preferisco ascoltare qualcosa di più… Aggressivo…

LP – E dei Lacuna Coil che ne pensi?
EN – Beh, sono bravi!

LP – Prima abbiamo parlato di Piet Sielck. Insieme a Thomen Stauch ha fondato i Savage Circus, band della quale tu e Jens fate parte, e con la quale avete rilasciato un album, “Dreamland Manor”, e un DVD, “Live in Atlanta”. Un bel pò di persone hanno pensato che quest’ultimo sia stato solo una operazione commerciale per approfittarsi del nome dell’ex bardo…
EN – Già, in un certo senso credo che la sia stata. Non avevamo comunque intenzione di registrarlo, ma l’organizzazione del festival filmava tutte le band e ci ha proposto un buon contratto per registrare anche il nostro show, così… L’abbiamo fatto. Abbiamo pensato che sarebbe stata una buona idea rilasciarlo mentre scrivevamo il nuovo album.

LP – La tua famiglia è piena di ottimi musicisti!
EN – Già! Quando ci capita di trovarci insieme facciamo delle jam. Molto divertente, no?

LP – Immagino! Che ne pensi di Nils e dei Nocturnal Rites?
EN – Mi piacciono molto, scrivono delle canzoni davvero ottime. Lo stile di Nils è davvero… Spettacolare!

LP – Attualmente sei in tour coi Persuader e coi Savage Circus, anche se quest’ultimo è stato cancellato a causa di un incidente a Yenz.
EN – Già, sfortunatamente Yenz (bassista dei Savage Circus e degli Iron Savior, ndL) ha avuto un infortunio alla spalla che l’ha praticamente bloccato. Purtroppo che vuoi farci, succede… Gli ho parlato oggi e dice che sta migliorando, comunque!

LP – Dalle tue parole in questa intervista, devo supporre che sono in arrivo ben due dischi.
EN – Già, sia con i Persuader che con i Savage Circus.

LP – Quando potremmo vederli sugli scaffali?
EN – Se va tutto bene, usciranno prima dell’anno prossimo. Certo, non va quasi mai tutto per il verso giusto quando si parla di business! Ma i nostri piani sono per la fine del 2007.

LP – Ed ora, Emil, permettimi una domanda un pò spinosa… Userai le tue idee migliori per i Persuader o per i Savage Circus?
EN – Beh, tutte le idee sono buone, quindi… No problem!

LP – I fan italiani aspettano con impazienza una vostra data in Italia. Soddisferete i loro desideri?
EN – Guarda, noi vorremmo suonare ovunque… I fan dovrebbero fare pressioni sulle agenzie e sui comitati dei festival per metterci nella lista. Anche se le vendite dei nostri dischi sono buone, continuare a sostenerci anche da quel punto di vista sarebbe un’ottima idea, così tutti posso constatare che c’è domanda. E’ l’unico modo. Certo che ci piacerebbe moltissimo suonare in Italia!

LP – Ok, Emil. L’intervista è finita. Ti lascio le ultime righe per salutare i fan.
EN – Ehi ragazzi, seguite il mio consiglio se davvero volete vederci da voi. Vi ringrazio per il continuo supporto che ci date, e prometto che vi ripagheremo! Ciao!