Report di metà anno: Death, Black, Grind

Di - 23 Luglio 2003 - 9:48
Report di metà anno: Death, Black, Grind

Con un po’ di ritardo rispetto all’effettiva metà anno, ci proponiamo di riportare alla vostra attenzione alcuni del lavori recensiti negli scorsi mesi su truemetal. Se ci sono delle mancanze, le rimedieremo in un eventuale report di fine anno: purtroppo, visto il periodo, non tutti i redattori erano disponibili. Non vogliamo fare un elenco delle migliori uscite, vogliamo indicarvi quegli album che, per un motivo o per l’altro, ci è sembrato opportuno segnalare (senza, ovviamente, prescindere del tutto dalla qualità). Un omaggio che lo staff di truemetal fa ai propri lettori, sperando che ne apprezzino il contenuto personale.

Death Metal

Aborted “Goremageddon”
Listenable – Brutal death
Il loro lavoro più completo, il più catchy ed europeo. Death Metal d’ottima fattura, basato su un sense of humor nerissimo. L’Europa è loro, devono solo continuare a sfornare ottimi album, alternati a prestazioni dal vivo al fulmicotone. Voto confermato.
Francesco “Madcap” Vitale

Anger “Chaos”
X-treme Rising – Industrial Death
Una sottile linea divide il mondo dell’elettronica dal mondo del metallo e proprio su quella linea, se osservate bene troverete gli italianissimi Anger con il loro Chaos, destinato a diventare un indiscusso punto di riferimento. Parlare di bello o brutto davanti a produzioni così sperimentali è sempre cosa delicata ecco quindi un consiglio per i piu tradizionalisti: lasciate stare non è proprio l’album che fa per voi, perchè gli Anger sono adatti solo per chi ha voglia di osare, di andare oltre e non si accontenta della solita musica.
Emilio “ARMiF3R” Sonno

Behemoth “Zos Kia Kultus”
Avantgarde Records – Death
Nessuno spera più in un ritorno al black, e quindi ci “accontentiamo” di ascoltarci l’ennesimo gran lavoro che i polacchi ci hanno sfornato. Violentissimo, con Nergal che supera sè stesso in quanto a potenza vocale, Death metal dello stesso stampo di Thelema 6. Tra le altre cose una grandissima produzione e, in chiusura, uno dei brani più belli che io ricordi parlando di Death metal.
Matteo “TruzzKiller” Bovio

Construcdead “Repent”
Cold Records – Death
Di nuovo death melodico dalla Svezia coi Construcdead, che riescono però a sfornare un prodotto di primissima categoria rifacendosi direttamente ai meastri At The Gates e risultando, nei limiti del genere, decisamente personali; un acquisto obbligato per tutti gli amanti delle sonorità violente ed imbastardite dal thrash, senza rinunciare alla melodia.
Alberto “Hellbound” Fittarelli

Hour Of Penance “Disturbance”< br> Xtreem Music – Brutal Death
Strepitoso, Sorprendente, Superbo! e potrebbe bastare solo questo perchè Disturbance è un album Strepitoso col quale i quattro brutaller romani sono riusciti a conquistare il loro pubblico, vecchio e nuovo, con la stessa velocità delle loro ritmiche speedy.
Tanto talento, tanta grinta e tanta cattiveria per 40 massacranti minuti che non mancheranno di entusiasmare tutti i fan di Nile, Hate Eternal, Morbid Angel e compagnia bella.
Un debut Sorprendente che regala al panorama nostrano un’altra piccola grande gemma di cui vantarsi e con la quale arricchire il suo grande ma spesso poco valorizzato patrimonio di band estreme.
Indubbiamente una delle migliori uscite italiane di quest’inizio 2003: a dir poco Superbo!
Emilio “ARMiF3R” Sonno

Merciless “S/T”
Thrash Death
Un lavoro che pare venire da un altro mondo, o quantomeno da un altro periodo. Prendete il thrash più elementare e grezzo, mischiatelo con la rabbia del death e sarete vicini all’idea qui espressa. Niente a che vedere coi vari Carnal Forge e seguaci, questo album è un vero e proprio tuffo in un’altra epoca, in un altro modo di intendere il metal. Sicuramente da ascoltare e valutare per bene, e dedicato solo a chi è stufo delle solite superproduzioni…
Matteo “TruzzKiller” Bovio

Mucupurulent “Soulreaver” Morbid – Grind Death
Grind’n’roll dalla Germania, una band marcissima che prende spunto dal filone estremo / rockeggiante svedese per creare un disco con alti e bassi ma decisamente divertente; da vedere dal vivo, questi pezzi faranno muovere un bel po’ di gente.
Alberto “Hellbound” Fittarelli

Natron “Necrospective”
Holy – Brutal Death
Un album a mio parere risparmiabile, che non serve certo a far conoscere il gruppo a chi ancora li ignora, ma che ho ritenuto giusto citare. Per i fan già consolidati (e non dubito che siano molti…) è infatti una grande occasione di scoprire quello che fu il gruppo ai suoi esordi, di vederne l’evoluzione, di tastare con mano i progressi di uno dei portabandiera dell’underground italiano.
Matteo “TruzzKiller” Bovio

Neuraxis “Truth Beyond”
Morbid Records – Brutal Death
La classica sorpresa, quel cd che dall’anonimato del nome prende poi vita propria quando inserito per la prima volta nello stereo. Capaci di unire il brutal a linee più melodiche ed accessibili, i Neuraxis si propongono con un lavoro non originalissimo ma comunque grandioso. Buona la produzione, ottima la prova tecnica, un album per tutti gli amanti delle sonorità americane, ma che può lasciare un buon sapore anche a chi non è un vero fan del genere.
Matteo “TruzzKiller” Bovio

Black Metal

Aborym “With No Human Intervention”
Code666 – Avantgarde Black
Il terzo esperimento, forse il più completo, al momento non il mio preferito. Mille e più sono le influenze, grande è il modo in cui queste vengono unite, e quello che otteniamo è un miglioramento netto rispetto a Fire Walks With Us, un album che parte dagli stessi presupposti ma che si sviluppa molto meglio. Sono ancora fermo al mio voto e alla mia idea, ma devo ammettere che il cd continua a rivelarsi di ascolto in ascolto… Mi riservo ancora qualchespazio per correggere il tiro.
Matteo “TruzzKiller” Bovio

Arkhon Infaustus “Fylth Catalyst”
Osmose Productions – Black Death
Secondo lavoro che riconferma l’attitudine nichilista di questa paurosa band. In grado di passare senza problemi dal black più oltranzista ad un death senza compromessi ed oscuro, sfornano Filth Catalyst, uno dei lavori più estremi dell’ultima annata. Migliorati sotto l’aspetto tecnico, incorruttibili per attitudine, riescono ancora una volta ad essere tra i portavoci della scena estrema europea.
Matteo “TruzzKiller” Bovio

Aa.Vv. “Better Undead Than Alive”
Code666 – Black / Gothic
Una compilation che ci da modo di apprezzare l’etichetta italiana che più fa parlare di sè, la Core666. E che fa parlare di qualità, non certo di aria… Grandi nomi e acts emergenti, un doppio cd tutto da scoprire, che non mi ha esaltato ma che sarà sicuramente di grande aiuto a chi deve familiarizzare con la grande eterogeneità di gruppi dell’etichetta nostrana.
Matteo “TruzzKiller” Bovio

Dimension F3H “Reaping The World Winds”
Hammerhearth – Avantgarde Black
Grandissimo ritorno per un maestro come Morpheus. Non sono i Limbonic Art, ma hanno altrettanta voglia di stupire e sperimentare. Avantgarde Black-Metal per i patiti di suoni elettronici. Aspettiamo il secondo lavoro. Voto confermato.
Francesco “Madcap” Vitale

Ephel Duath “The Painter’s Palette”
Elitist / Earache – Black
Secondo album per la band italica, un assoluto capolavoro: indefinibile il loro stile, pesantemente influenzato dal jazz e da forti influssi hardcore; la nuova line-up assicura tecnica, fantasia e genio artistico, una nuova via per il futuro!
Alberto “Hellbound” Fittarelli

Marduk “World Funeral”
Blooddawn – Black
Di nuovo un disco dei Marduk, di nuovo il black metal più conservatore ed allo stesso tempo aperto al grande pubblico: una prova senza infamia nè lode, che segnala un lungo momento di stagnazione per una band dal passato glorioso. Ora ci si aspetta una svolta.
Alberto “Hellbound” Fittarelli

Naglfar “Sheol”
New Hawen – Black
Tornano dopo 5 anni gli svedesi Naglfar col loro black metal iperferoce e debitore dei primi Dissection ed Unanimated: Sheol si pone sulla via tracciata dal precedente Diabolical, moderno e tagliente, risultando un po’ meno fantasioso ma ancora più violento e d’impatto. Grande prova vocale di Jens Rydèn.
Alberto “Hellbound” Fittarelli

Grindcore

Berzerker “Dissimulate”
Earache – Grindcore
Giusto citare questo album, visto quanto ho dovuto ricredermi sulla band. Date un colpo di spugna a quanto ricordavate del loro esordio, perchè ora si comincia a far sul serio. Abbandonate le pretese pseudo-innovative, i Berzerker mantengono inalterato il proprio sound industriale, ma si concentrano nel suonare esclusivamente ottimo grindcore, tirato e lancinante. Il primo passo, spero, verso il possibile lavoro definitivo.
Matteo “TruzzKiller” Bovio

Blood “Dysangelium”
Morbid Recors – Grindcore
Ci avevano abituato a lavori migliori, a standard ben più alti, ma la loro coerenza, il loro status cult, sono così grandi, che ogni loro uscita rappresenta per i grinder un motivo di gioia. Un album che lascerebbe indifferente la maggior parte dei lettori, ma che è giusto riportare all’attenzione solo per dire “sono ancora qui”. Respect!
Matteo “TruzzKiller” Bovio

Impaled “Medical Waste”
Deathvomit Records – Grindcore
Con il nuovo mcd tornano a massacrarci e a ricordarci la lezione dei Carcass questi grandissimi Impaled. Solo due nuove canzoni, ma tanta tanta violenza e attitudine. Poi un paio di cover, un pezzo da Mondo Medicale, due brani registrati dal vivo, e si arriva a fine cd completamente soddisfatti dell’acquisto. Da avere, per i grinder ma non solo…
Matteo “TruzzKiller” Bovio

Nasum “Helvete”
Relapse – Grindcore
Grind all’ennesima potenza in questo discone dei Nasum, il seguito perfetto per Human 2.0: suoni pressochè perfetti, qualche sperimentazione in più e assalto continuato in 22 feroci schegge sonore. Da avere.
Alberto “Hellbound” Fittarelli