Hard Rock

Report: Skid Row, Dirty thrills, Nastyville e Siska @ La Base – S. Martino di Lupari (PD)

Di Elena Pisu - 5 Giugno 2018 - 21:40
Report: Skid Row, Dirty thrills, Nastyville e Siska @ La Base – S. Martino di Lupari (PD)

19 Maggio 2018 Skid Row + Dirty Thrills + Nastyville + Siska @ La Base – San Martino di Lupari (Pd)

Report e Photogallery a cura di Elena “DraconianHell” Pisu

Il Veneto si sveglia con nell’ aria il richiamo di chitarre Hard Rock. Noi di Truemetal.it abbiamo avuto l’ opportunità di vedere sul palco delle leggende del Metal anni 90, gli Skid Row e il loro United World Rebellion 2018, che sta infucando i palchi europei!

Il 19 maggio a San Martino di Lupari in provincia di Padova presso La Base Live Factory moltissimi nostalgici e appassionati si sono radunati per quest’ evento davvero unico.

La serata live inzia presto, la prima band che troviamo sul palco sono una delle punte di diamante del Metal veneto, i Siska, capitanati dal guitar virtuoso Mattia Sisca ex Lunar Explosion.
Il quintetto vicentino è attualmente impegnato nella promozione del primo disco, e quale occasione migliore per far conoscere in anteprima ” Romantic Dark & Violent”? 
La band sul palco è energica e frizzante. Con un sound accattivante ed energico che tra gli acuti di Alessandro Bernardi e gli assoli di Mattia Sisca accende l’ interesse del pubblico, già numeroso, presente nel locale. Una band formata da giovani e promettenti musicisti che avranno modo di crescere e far vedere di che pasta sono fatti. Tra i pezzi migliori che vi segnalo : “From The Grave”, “No One” e “Sally”, di quest’ultimo pezzo è stato realizzato anche un viceo clip che consiglio di visualizzare nel loro canale Youtube. 

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I Siska con l’ adrenalina a mille, lasciano il palco ai Nastyville tra gli applausi e i complimenti del pubblico. 

Altra band “preziosa” della nostra scena sono i piemontesi Nastyville. Band di recente formazione e evoluzione che all’ interno arruola musicisti noti nell’ underground Hard Rock a partire dal fondatore Danny Boy ex Thee S. T. P e ad ex  Lovemachine e Lupus in Fabula.
I Nastyville portano sul palco de La Base il loro ultimo lavoro in studio “Glam Caramel”. Il loro Hard Rock che sconfina nel Punk è la miscela esplosiva che viene scaricata sul pubblico senza sosta. I Nastyville sono un uragano sonoro sopratutto con pezzi come “Lady Boy” e “Macho Girl” che richiama il glam/punk scanzonato di band come gli Hollywood Teaze. Mentre con “Big Band Theory” si viene catturati da un suono semplice di quelli che ti entra subito in testa e che in poco tempo tutto il pubblico canticchiava. I Nastyville hanno utilizzato al meglio il tempo sul palco, si sono divertiti e hanno divertito. Una band dalle grande potenzialità!

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I concerti in molti casi ti danno la possibilità di scoprire delle vere e proprie gemme del panorama musicale. Questo è il caso dei Dirty Thrills. Quartetto britannico che sembra uscito dagli anni 70, con influenze Rock Blues che richiamano i Led Zeppelin. Da subito la band di Louis, Jack, Steve e Aaron prende pieno possesso del palco e dei cuori del pubblico con “I’ll be For You”, brano tratto da “Heavy Living” ultima fatica della band.
I Dirty Thrills iniziano la loro performance oltre il 100%. Grinta, presenza scenica e sound irresistibile sono caratteristiche che saltano subito agli occhi. Nei 40 minuti della loro esibizione tutti i presenti sono stati catturati dal Rock blues di questi londinesi incendiari. Tra i pezzi migliori e più grintosi da menzionare sicuramente ci sono “Rabbit Hole”, “Get Loose”, “Feeling” e la strepitosa “Rock n Roll”! I Dirty Thrills non possono passare inosservati… Passione, Rock e Grinta sono i termini che li rappresentano al meglio! 

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Le luci si spengono e gli amplificatori riposano in attesa di esplodere con gli headliners della serata.
Dalla contea di Oceans e dopo oltre vent’anni di assenza, sul palco arriva una delle band che ha segnato gli anni 90 con un sound corrosivo ed esplosivo, gli Skid Row.
Le vicissitudini della band sono ormai storia nota e accantonata e lo dimostrano con questo tour commemorativo “United World Rebellion” che sta facendo riscoprire una band che ha ancora tanto da dire. La setlist è pressocchè la stessa di 20 anni fa.. ovvero una molotov che esplode racchiudendo in se i frammenti di tutti i pezzi storici della band.
Rachel Bolan, Rob Hammersmith, Snake Sabo e Scotti Hill arrivano sul palco e sono accolti da un boato. La Base è ingombra di Metalheads e Glamster in attesa dell’ inizio della loro esibizione. Lo show degli Skid Row inizia con uno dei pezzi preferiti e da Bolan, definito da li stesso “fondamentale”, parliamo di “Blitkrieg Bop” dei Ramones che apre la scena anche al nuovo singer ZP Theart, che, mi dispiace dirlo, non fa rimpiangere il mai dimenticato Sebastian Bach, storico singer della band.
ZP è una vera forza della natura, una voce impressionante e un presenza scenica unica che con “Slave to the Grind” fa quasi crollare la cupola de La Base.

Da qui in poi si punta al rialzo con pezzi come “Sweet Little Sister”, “Monkey Business”, “Big Guns”, “Makin’ A Mess” e “Rattkesnake Shake”. Pezzi nei quali gli Skid si caricano di argento vivo e cancellano le voci che ormai li davano per morti e pieni di polvere! 
Il pezzo top, a mio parere, della serata è stato sicuramente “Livin’ on a Chain Bang”, pezzo sempre troppo poco considerato dalla massa ma che rende perfettamente l’ idea di chi è questa band! 
Ovviamente non potevano mancare i momenti soft degli Skid, grazie ai quali la band schizzava automaticamente al top di tutte le classifiche mondiali. Parliamo inevitabilmente delle pietre miliari nel tempio delle ballads “18 & Life”, “Quiksand Jesus” e l’immancabile “I Remeber You” e devo dire che a distanza di oltre 20 anni, questi pezzi hanno avuto lo stesso effetto sulle donzelle presenti in sala che sicuramente hanno avuto negli anni di pubblicazione.
La serata volge quasi al termine e la band dopo non poche insistenze torna sul palco per ulteriori 4 pezzi.. la sopra citata “I Remember You”, la più recente “We Are The Damned”,  la più rugginosa e cattiva “Get the Fuck Out” e il loro, e forse anche un pò nostro, inno “Youth Gone Wild” durante la quale la quasi totalità dei presenti ha salutato le corde vocali cercando di raggiungere le tonalità di ZP!
Una serata devastante e carica di ricordi, energia e, forse, molta maliconia , che, per chi ha vissuto in pieno quell’ epoca musicale, è una costante.
Con gli Skid abbiamo assistito, tra un coro da stadio e l’ altro, ad un piccolo monologo nel quale Rachel Bolan  sembrava quasi emozionato nel ringraziare tutti per l’ affetto che non credevano fosse così ancora presente nei loro confronti, ad una divertente jam guitar tra Sabo e Hill e ad un Zp scatenato e stremato. 

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Un ringraziamento va fatto a tutti qulli che supportano gli eventi, ai locali come La Base che tra alti e bassi danno possibilità alla musica originale di emergere e di continuare a farsi sentire e alle agenzie live, in questo caso la ERocks Production, che ostinatamente continuano a lottare per portare nel nostro Paese il meglio della musica!