Report: The Vision Bleak @ Transilvania Live (Bassano del Grappa)

Di - 11 Dicembre 2005 - 21:10
Report: The Vision Bleak @ Transilvania Live (Bassano del Grappa)

Evento: The Vision Bleak + Delirium X Tremens
Report: Giorgio Vicentini
Location: Transilvania Live – Bassano del Grappa (VI)

Deve essere colpa delle congiunzioni astrali, sì, è questo il motivo. Probabilmente, un particolare assetto planetario ha voluto che una sequela di influssi negativi (aka sfiga nera) si concentrassero tutti sul Transilvania Live di Bassano del Grappa, la cui navigazione già normalmente non procede con grande sicurezza.

Prendiamo prima di tutto i fatti di contorno: la coppia “reporter”/fotografa arriva al locale e poco prima di entrare si accorge che la macchina fotografica, funzionante fino ad un’ora prima, ha incrociato le braccia e non si accende. Sono cose che capitano.
Prendiamo atto anche dell’affluenza particolarmente ridotta: senza pretendere il pienone in una serata che doveva giocarsela con un concerto dei Death SS nella stessa provincia, non è buon segno ricordarsi le facce di tutti i presenti delle ore 22.00. La mia non è memoria di ferro, eravamo semplicemente quattro gatti (che a Vicenza è anche folcloristico).
A ciò si aggiunge il quantomeno carismatico “maggiordomo” del Transilvania che ogni tanto fa capolino dalla porta d’entrata del locale ed alla fine annuncia: “ragazzi, in 15 minuti si inizia”. Arrivano le ventitré, dopo un’ulteriore attesa sospetta, e con essa il cadeau prenatalizio: “i The Vision Bleak non suoneranno (porc!), ma l’altro gruppo c’è e suonerà (Delirium X Tremens), per cui entrata libera e dentro tutti (olè!)”.

Locale gelido, atmosfera da sopravvissuti in un clima comunque amichevole quanto una session tra amici, ed il gruppo di accreditati in massa (il pubblico) deve attendere pochi minuti prima di vedere sul palco i nostrani Delirium X Tremens che aprono la serata. Show strano il loro, di certo tutt’altro che stimolato e per nulla galvanizzato (cit.) dai fatti antecedenti, ma nel giro di poche note pieno di energia e di voglia di rompere qualche costola per dare un calcio alla iella iniziale.
Il set sarà più lungo del previsto vista la defezione degli headliner, confermando la potenza deflagrante del sound e le doti positive di una band più che interessante, impegnata a proporre brani tratti da Cyberhuman oltre a molti altri inediti che aprono visioni incoraggianti sul prossimo futuro. Come si dice in questi casi, resta “sugli scudi” la prova del singer Alberto Da Rech, che impressiona il sottoscritto per la seconda volta come ottimo growler: voce potentissima e catarrosa, bella presenza scenica e capacità interpretativa con un pizzico di teatralità, identificata molto bene nel giochino del pendolo con il microfono. Peccato per i suoni, molto potenti ma abbondantemente puniti dall’acustica del locale, che impasterebbe anche il coro dell’Antoniano, malgrado la bontà apparente del settaggio scelto dal fonico dei The Vision Bleak.

I Delirium X Tremens sono una band che picchia duro, suonano brani con un’anima, ben enfatizzati da break cadenzati e muscolosi, supportati da accelerazione death metal veloci e violente. Questi ragazzi danno l’impressione di poter fare ottime cose, pertanto aspettiamo il loro full lenght in attesa di trovare casa (discografica), che ci dirà chi sono davvero questi cinque deathsters.

In linea con una serata simile ai 110 mt. ad ostacoli, non stupirà poi molto l’annuncio che i The Vision Bleak avrebbero deciso di suonare lo stesso malgrado la rinuncia iniziale. Ora, non chiedetemi il motivo vero perché non lo conosco, posso immaginare che l’affluenza comunque accettabile abbia giocato il suo ruolo, mi piace pensare che anche l’energia dei Nostri abbia fatto la sua parte, fatto sta che dopo gli aggiustamenti di rito è il turno dei tedeschi.
Chi ha ascoltato recentemente il loro Carpathia – A Dramatic Poem sa cosa aspettarsi: un quintetto di figuri dall’immagine goticheggiante che suona musica abbondantemente targata Germania dal sound robusto, immagine dark/goth che cerca la cura dell’aspetto estetico anche sul palco. Ne nascono composizioni “furbette”, che indugiano spesso su ritmiche cadenzate da headbanging ben sposate alla potenza dei suoni in un’atmosfera da film horror abbastanza suggestiva, che va a segno con migliori risultati su disco piuttosto che live. Completa l’opera la tonalità vocale, teatrale ed enfatica, del compiaciuto cantante Allen B. Konstanz, che mi ha fatto pensare allo stile dei Rammstein senza la stessa incredibile potenza. Piacevole lo sforzo scenografico con proiezioni statiche raffiguranti gli alberi di una foresta oscura, tema richiamato anche dalle aste per i microfoni a mò di ramo con foglie e manina blu finta come terminale finale.
Ma che impressione ho avuto dal loro show? Complessivamente positiva per la facilità dei pezzi tratti da entrambi i due dischi, ma non particolarmente esaltante, colpa anche di un set ridotto all’osso per accontentare i presenti senza strafare. Non nascondo di tornare sempre un po’ ridimensionato dopo gli show di band che nei CD e nei siti usano accorgimenti grafici molto suggestivi, foto retrò, costumi, ecc… che si dimostrano difficili da riproporre, per ovvi motivi, anche sul palco.
Malgrado l’impressione parziale derivante da un set monco, su due piedi credo rivedrei volentieri i The Vision Bleak in uno show senza intoppi, magari più atmosferico, ancora più teatrale e leggermente meno metallaro, preferendoli di gran lunga quando uniscono con semplicità l’atmosfera dal sapore arcaico al loro metal tutt’altro che complesso ma gratificante.

Alla fine dell’avventura, ooops… serata, non si può certo dire che abbia vinto la scontentezza, sia per l’ottima idea del locale di venire incontro al pubblico, sia per lo show dei Delirium X Tremens che è riuscito laddove il riscaldamento del locale aveva mancato completamente: scaldare gli animi per una buona band come i The Vision Bleak, che avrebbe meritato maggior fortuna.