Thrash

SNP (Reggy)

Di Stefano Ricetti - 26 Marzo 2008 - 0:10
SNP (Reggy)

Intervista con Reggy Forenzi, leader degli SNP e instancabile promotore dell’ hard’n’thrash’n’heavy, in occasione dell’uscita del Loro ultimo album Valthellina.

Buona Lettura.

Stefano “Steven Rich” Ricetti

 

 

 

 

Nella foto: Reggy in “formato” Valthellina

Reggy, fai una breve storia degli SNP, spiegando i presupposti di quando mettesti in piedi la band

Gli SNP, Stato Nervoso Precario sono stati fondati da me e Sergio, batteria, a fine del 1990. Era la prima nostra band e come molti giovani che si avvicinano alla musica, dal un lato andavamo a lezioni di chitarra e batteria, dall’altro ci trovavamo in sala prove nel weekend a far casino e seguire i concerti degli allora grandi gruppi della zona i Carrions NN e Nastassia.A noi si unirono Luca mio compagno di scuola e Pietro. Nel 1993 eravamo per così dire pronti per la nostra prima uscita discografica ed, invece dei soliti demo destinati a parenti ed amici, decidemmo di investire più soldi ed autoprodurci il primo EP che usci in tutta italia ed ebbe un grosso ed inaspettato successo. Capimmo così che la nostra creatura, gli SNP, non era solo un progetto per evadere dalla noia di provincia ma un vero gruppo all’altezza di molti più blasonati esistenti nella penisola in quel tempo.

Nel 1996 usci il nostro primo cd album Excess con un’altra formazione (Piero alla chitarra e Dindo al Basso) e questa volta per un’etichetta discografica e fu un clamoroso successo in quanto diventò , a detta di molti, una delle pietre miliari del thrashcore italico.Tra il 1996 e 1998 fu un periodo fertile per la band: concerti, festival apparizione in Tv, tipo da Help con Red Ronnie! Che risate devo recuperare la videocassetta e metterla su internet troppo devastante!. Nel 1999 cambiammo di nuovo bassista (ne abbiamo cambiati 6 fino a ritornare al nostro primo bassista Pietro) e pubblicammo un maxi singolo “Negazione” + una videocassetta che raccoglieva videoclip e vita on the road del gruppo. Nel 2000 ci fu uno stop voluto dalla band per motivi vari e familiari (Avevamo delle situazioni da sistemare e ci siamo presi una lunga pausa senza però smettere di vederci e provare ogni tanto). Dopo 4 anni di silenzio nel 2004 uscì “Scarface” che riportò la band nel marasma del music business. Ed ora questo nuovissimo Valthellina che sta diventando un tormentone nella nostra piccola provincia e non solo.

All’inizio dove pensavi di arrivare? Hai raggiunto qualche sogno?

Io e Sergio abbiamo avuto da subito le idee chiare: arrivare a produrre dischi di musica propria che si ispirava ai nostri idoli i Metallica, e fin da giovani ci siamo sacrificati e buttati a capofitto nella musica studiando ed investendo tanto tempo e denaro. Dopo quasi vent’anni di carriera ci siamo tolti tante soddisfazioni, sia a livello musicale che non, una delle quali è stata consegnare il nostro vecchio cd a Lars Urlich di persona a Padova al meet’n’greet del concerto dei Metallica e, in quell’occasione, scoprire che conosceva già alcuni nostri brani! Il nostro discografico ci aveva preceduto di un paio d’ore e lui lo aveva già ascoltato.

Dopo tanti anni di milizia riesci a focalizzare i maggiori rimpianti e le peggiori delusioni?

Non abbiamo rimpianti o delusioni: forse il lato negativo è legato alla scarsa promozione all’estero e in Italia del nostro primo cd-album Excess che, essendo stato disco del mese su vari magazine dell’epoca, non aveva la giusta distribuzione e promozione per raggiungere capillarmente ogni parte d’Italia e d’Europa. L’altra cosa che ci è mancata per vari motivi è stata la tournè in Inghilterra ma speriamo di rifarci presto.

Quando e come ti è venuta l’idea di comporre un concept sulla tua terra, appunto la provincia di Sondrio e quindi la Valtellina?

Quasi due anni fa quando ho iniziato a pensare al futuro album: volevo qualcosa di diretto e che facesse male come i primi SNP e le composizioni sono venute fuori molto velocemente. Poi in un periodo in cui, nella nostra provincia, si fa a gara per promuovere le bellezze ed i prodotti tipici dimenticando i problemi che l’affliggono da anni. Allora ho pensato di scrivere del malessere diffuso trattando i temi scomodi che sono sotto gli occhi di tutti i valtellinesi. Quando ci è arrivata la cover fatta da Chad Michael Ward ho finito i testi e rifinito i brani. E’ venuto tutto naturale. Credo che alla fine abbiamo realizzato un piccola opera d’arte più che un semplice cd album di metal fatto da quattro ultratrentenni incazzati.
Per meglio evidenziare il tuo pensiero, fammi un track by track del disco…

Valthellina è un concept album che tratta i lati oscuri di una provincia montana italiana, quella di Sondrio: alta densità di suicidi, depressione alpina, indifferenza, omologazione, xenofobia, stregoneria, diavoli, credenze popolari, noia, mancanza di infrastrutture, incesto, clan familiari, rancore, alcool e droghe consumate in gran quantità ed ad ogni età, chiusura e disagio mentale, schiavitù culturale ed economica, faide paesane. Andiamo per ordine:

HATE FOR HATE (Odio per Odio)
Odiare tutto ciò che ti sta intorno. L’odio non ti da via di scampo. Da dove proviene tutto questo mal di vivere che sembra mai finire? Vivi in questa ricca valle ma che fai…non c’è nulla. Cerchi di fuggire, di cambiare qualcosa, ma è impossibile. Nessun compromesso: vuoi di più, ami ed odi questa valle che non ti ascolta, non si apre e rimani attorcigliato, inchiodato lì. La rabbia e l’odio prendono il sopravvento: nessuna altra via è possibile. Questo è il primo singolo estratto dall’album e di cui abbiamo realizzato un videoclip destinato alle tv del settore.

MADE IN HELL (Fatto all’Inferno)
La valle dei suicidi. L’insopportabile banalità della vita quotidiana porta depressione, la depressione sfocia nella tragedia: il suicidio. Il dolore ti accompagna da ormai troppo tempo. Guardi ai morti, loro sono là e ti aspettano…Cos’è la vita, la vita vera? Qualcosa per cui valga la pena vivere? Non c’è nulla e allora come appare dolce l’inferno…

DISORDER IN MY EYES (Disordine nei miei occhi)
Ecco ciò che vedono i miei occhi: solitudine, apatia e l’immutabile scorrere del tempo. Generazioni si susseguono: padri, figli e figli dei figli vivono negli stessi luoghi, negli stessi modi. Vorresti fuggire, cambiare ma le tue radici non si riescono a strappare e resti inchiodato lì, oppresso da consuetudini che, ormai, sono anche le tue.

FIRE DOWN BELOW (il Fuoco Scorre Sotto)
E’ possibile vivere e non solo sopravvivere in questa Valle, ci vuole una gran dose di coraggio e ci si deve credere fino in fondo. Questo è il messaggio positivo che esce da questo inno. La cruda realtà è dipinta in un quadro livido e cruento. Solo “I Fearless” i Senza paura i nostri dominano ancora e possono ribaltare le sorti.

VALTHELLINA
Sono profonde le ferite che hai dovuto curare, ma sono guarite… L’inverno è finito e la speranza ritorna. Il gelo lascia lo spazio al calore.

TODAY YOU DIE (Oggi tu Muori)
Clan familiari, Incesto, disagio mentale, rancore, i “mazzagent”, spietati killer di paesi innominabili. Violenza finalizzata a se stessa. Delitto e sangue. Fatti sanguinosi ci hanno marchiato e che più nessuno potrà cancellare. L’odio genera odio. Non si può spezzare questa catena.

KILLING SOUND (Suono Mortale)
C’è un richiamo a cui non puoi resistere. Come un suono mortale, l’alcool, copre il silenzio assordante di queste valli, il vuoto di parole non dette, la noia di serate da riempire. Il vizio tramandato dai tempi non risparmia nessuno: giovani e vecchi, donne e uomini, ormai radicato nel Dna.

ROUTE OF PAIN (La strada del dolore)
Mancanza di infrastrutture, schiavitù economica e culturale un’unica strada statale: la SS 38, compagna di ogni giornata di ognuno. Un bollettino di guerra fatto di morti sulla strada. Non c’è alternativa viaria per raggiungere le proprie case, neppure per i turisti che affollano le stazioni sciistiche, le seconde case e per i camion che portano nelle città del Nord le acque minerali e pietre prodotte in provincia.

1987
Non ci sono parole, solo il ricordo doloroso di chi l’ha vissuto: la natura si ribella. Alluvione, distruzione e morte. Il Peggio del peggio, la fine di ogni certezza, una delle pagine più dolorose della Valle.

BLACK JACK
Streghe, diavoli, malefici, esseri sovrannaturali, hanno sempre riempito i racconti delle nostre genti. Visioni e paure. Black Jack è tornato ma non se ne era mai andato. In fondo alle nostre anime è lì e aspetta solo di essere risvegliato. Eccolo arrivare passo dopo passo la paura aumenta come il suo respiro si fa più affannoso: ce l’hai addosso!

Nella foto: Pietro Rossi degli SNP

All’interno di Valthellina c’è qualcosa di rigorosamente autobiografico da parte tua o di qualche altro SNP?

Essendo nati e cresciuti in Valtellina è difficile che i temi toccati non ci appartengano: chi non ha avuto a che fare con amici o semplici conoscenti che si sono tolti la vita per segreti motivi, amici morti sulle maledette strade o rinchiusi in cliniche per disintossicarsi dall’alcool o droghe… Abbiamo avuto tutti scontri di vario tipo a causa della chiusura mentale e della schiavitù culturale della maggior parte delle persone di qua che cercano l’omologazione o la ghettizzazione. Questo album è dedicato a tutte le generazioni di giovani passate e presenti che hanno dovuto lottare per emergere e per non farsi sopraffare da questa lobotomia montana che non lascia scampo.

Quanto tempo vi ha portato via un album del genere?

Un anno e mezzo tra pre-produzione, produzione in studio, arrangiamenti e mixaggi. Ci siamo presi tutto il tempo necessario per far uscire non solo un cd di musica thrashcore ma una testimonianza dei lati oscuri della nostra provincia che lascerà un segno nella storia di questa terra.

Ti aspetti qualche reazione dopo l’uscita dell’album da parte di certi canali istituzionali?

La tendenza dalle nostre parti è quella di stendere un velo di omertà sui temi scomodi e cercare di non far emergere le notizie “cattive” in modo che il tempo nasconda le cose. Abbiamo avuto già articoli importanti su testate locali ma con passaggi d’intervista opportunamente smussati e tagliati, così anche parte di recensioni. Noi non ce la prendiamo perché fa parte del gioco e considerata la chiusura mentale e schiavitù culturale che dilaga quassù è già un successo finire sui canali mediatici normali.

Qual è stato il punto più alto della carriera degli SNP?

Nel lontano 1996-97 con l’album di esordio Excess: in quel periodo abbiamo calcato i maggiori festival italiani e girato in lungo e in largo l’Italia ed abbiamo avuto un grosso riscontro con la critica e vendita dell’album. Con Valthellina speriamo di ripercorrere alcune tappe italiane e di dedicarci di più all’estero.

Come rispondi alle critiche di chi vi ha accusato di avere “sbragato” nel Nu-metal con l’album scorso?

Scarface è un album che raccoglie la produzione di 4 anni di lavoro. Era un periodo in cui volevamo sperimentare nuovi stili contaminando la nostra musica con altri generi volendo in un certo senso dimostrare a noi stessi di saper scrivere canzoni diverse dal solito SNP style. Il risultato è stato un album forse un po’ troppo lungo e disomogeneo ma con il Nu-metal non c’entrava un ca**o.

Da anni sei il motore del So Rock Day Festival, dove hanno suonato leggende come Strana Officina e band consolidate come Fire Trails, Extrema, Sadist, Labyrinth, Thunderstorm, Node, Macbeth, Necrodeath etc etc. Puoi svelare qualcosa dell’edizione 2008?

Non posso anticipare nulla perché stiamo ancora aspettando che quelli che ci “ospitano” confermino la location e la data della festa. Quest’anno il So Rock dovrebbe cadere il venerdì 25 luglio.

Cosa pensi delle webzine HM e della stampa specializzata?

Le webzine sono un buon veicolo d’informazione soprattutto per le news e quelle valide le riconosci per le news aggiornate.
Le riviste specializzate si sono dovute reinventare con articoli e speciali di vario tipo e un sacco di recensioni ma purtroppo hanno perso molto in questi anni in termini di vendite ed è proprio un peccato perché io sono ancora legato ai mensili da sfogliare e leggere con calma, magari sul cesso o fuori dalla mia baita di montagna.

Se avessi la bacchetta magica con chi vorresti dividere il palco con i tuoi SNP?

Più che il palco mi piacerebbe dividere la sala prove con i Metallica scrivendo qualche pezzo con Hetfield e Lars. Li faremmo tornare come ai vecchi tempi ah,ah!

Reggy, chiudi come vuoi l’intervista.

Voglio fare un invito a tutti i Truemetallari che ci leggono: se vi capita ascoltate anche solo una volta tutto il nostro cd Valthellina perché è un cd che lascia il segno nell’ascoltatore, credetemi! Poi se avete coraggio potete anche acquistarlo.
Ciao Steven, grazie, ci vediamo on stage.

Grazie a te.

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti