TM Blast Beats #3: George Kollias (Nile)

A cura di Stefano Testa, batterista membro degli Ananke, insegnante presso il centro Km33 di Trezzo Sull’Adda (Mi) e presso la Zona Played di Mezzago (Mi).
www.myspace.com/stefanotestadrummer – www.myspace.com/anankeit – www.ananke.it
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NUMERO 3
TM Carta d’Identità |
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Nome |
George |
Cognome |
Kollias |
Anno di Nascita |
1977 |
Gruppi |
Nile, Sickening Horror, Nightfall, The Circle of Zaphyan, System Shock, Extremity Obsession, Cerebrum |
Ed eccoci arrivati al terzo appuntamento della nostra rubrica.
Vi avverto da subito che oggi alzeremo decisamente i toni, analizzando uno dei batteristi più estremi della scena death, giunto alla ribalta mondiale grazie all’ingaggio nei Nile e all’uscita del suo primo Dvd educativo. Stiamo parlando ovviamente di George Kollias.
A mio avviso siamo di fronte ad un vero e proprio fenomeno, sia per l’incredibile drumming tanto quanto per la straordinaria preparazione tecnica, aquisita quasi totalmente da autodidatta. Nato e cresciuto a Corinto, inizia sin da giovane a sviluppare la sua attività attraverso numerose collaborazioni. Da adolescente suona con gli Extremity Obsession e studia con Yannis Stavropoulos, maestro jazz locale. Poco dopo entra nei Nightfall, registrando due album e prendendo parte a importanti tour internazionali. Non contento, riesce anche a fondare una sua band, i Sickening Horror, pubblicando con loro una demo e un album. Nel 2004 entra come membro ufficiale nei Nile, con i quali ha dato vita finora ad “Annihilation Of The Wicked”, “Ithyphallic” e “Those Whom The Gods Detest”. Questi tre album e parte del suo Dvd “Intense Metal Drumming” saranno la nostra guida nel viaggio di analisi del suo stile.
Aeons of Burning Galaxies
DRUMMING
Il drumming di George è quasi totalmente incentrato sull’uso dei cosidetti Blast Beats, dei quali è uno dei maggiori esponenti mondiali. In parole povere si tratta di particolari e ben definiti groove caratterizzati da un alternanza di colpi eseguiti tra cassa, rullante ed un piatto a velocità molto sostenute. Ne esistono numerose forme, molte delle quali con un nome proprio dato dal batterista che per primo ne ha usufruito stabilmente facendolo in un certo senso “suo”.
Alcuni esempi in battute schematizzate:
Come noterete i colpi non presentano strane combinazioni, infatti non fanno altro che ripetersi con la stessa frequenza. Le note su di ogni fila vengono eseguite con una sola mano, lasciando raddoppiare in alcuni casi la cassa, ma ovviamente usando entrambi i piedi.
Per raggiungere le velocità a cui questi groove sprigionano la loro maggiore bellezza vengono impiegate specifiche tecniche sia per le mani che per i piedi come la Moeller Technique o la Swivel Foot Technique, che George usa ampiamente. Sia chiaro che si tratta di tecniche applicabili anche in altri generi più leggeri. Chiunque di voi abbia desiderio di approfondire l’argomento potrà trovare in rete un sacco di materiale didattico, anche se già assistendo ai video postati nell’ultimo paragrafo ci si può fare una buona idea.
Tornando al drumming del nostro ospite, oltre a formare una vera e propria enciclopedia dei Blast Beats, si distingue anche per la sfrenata velocità. Tutti questi groove vengono eseguiti senza particolari problemi anche a 280 bpm e come se non bastasse sono conditi con fantasiose variabili. Inutile aggiungere che lo stesso vale per i numerosissimi tappeti ed incastri di doppia cassa. Basterebbe questo a farci comprendere la mesolitica preparazione di Kollias, invece si tratta solo della punta dell’iceberg.
Il greco riesce a dar vita ad un drumming incredibilmente musicale e ricercato, il che è obiettivo di difficile ambizione per un batterista cosi estremo.
Per realizzare ciò utilizza in maniera indiscriminata nei fill tom, timpani e piatti, anticipandone l’entrata anche di battute intere e ordinandoli a seconda del timbro adatto al momento. Non sembra fare molta differenza tra i piatti, mischiando crash, china, splash e addirittura il secondo ride posizionato sulla sua sinistra nei più svariati modi, sia negli ostinati che negli stacchi. Questa peculiarità è ben spiegata nel suo Dvd, dove mostra come lui stesso accompagna i riff delle potenti chitarre Nile con grande immaginazione.
Nei lavori anallizati si possono anche notare alcuni groove di stampo più classico, oltre a ritmi scuri di tom e timpani dove usa le percussioni di cui il suo set è dotato.
C’è poco altro da spiegare a parole senza sminuire ciò che è il suo drumming, George è una vera macchina da guerra, solo ascoltandolo potremo rendergli giustizia!
DRUMSET
Forte della sua preparazione, il signor Kollias non può certo lasciarsi frenare da un set di piccolo calibro. Infatti, e aggiungerei giustamente, siamo davanti ad una batteria molto elaborata e sviluppata, dotata di un enorme parco di piatti e tamburi.
Oltretutto la qualità eccelsa dei suoi componenti ne fanno un kit veramente splendido, degno del suo proprietario che, a quanto pare, ha una particolare predilezione per i marchi Americani.
Pearl Masterworks Series Drums
Cassa 18”x22”
Cassa 18”x22”
Tom 07”x08”
Tom 08”x10”
Tom 09”x12”
Tom 10”x13”
Tom 12”x14”
Timpano 14”x14”
Timpano 16”x16”
Rullante 6, 5”x14”
Rullante 5”x12”
Percussion
Pearl Tambourine 8” come rullante a pedale
Ribbon Crasher sul pedale sinistro
6” and 8” Timbales
Sabian cymbals
AAX Stage Hi-Hat 14″
Chopper 8”
Signature Max Splash 7″
AAX Metal Ride 20″
HHX Evolution Mini Chinese 14″
AAXtreme Chinese 17″
AAX Dark Crash 17″
Hand Hammered China Kang 8″
HHX Evolution Splash 10″
AAX Studio Crash 17″
AA Mini Hi-Hat 10”
AA Mini Hi-Hat 12″
HHX Power Crash 18″
AAX Metal Ride 22″
HHX Evolution Chinese 18″
AAXtreme Chinese 19″
AAX Stage Hats 13″
APX Ozone Crash 18”
Pearl Hardware
DR-503C, DR-501C and RJ-50 Rack
H-2000 Eliminator Hi Hat Stand.
RH-2000 Eliminator Remote Hi Hat Stand
CLH-1000 Hi Hat Arms
S-2000 Snare Stand
B-1000 Boom Stands
CH-1000 Boom Arms
PCX-100 and PCX-200 Pipe Clamps
D-1000 Roadster Throne
TH-2000I and TH-2000S Tom Holders
OptiMount Suspension System for all toms
AX-20, AX-25 and AX-28 Adapters
UX-80 Universal Clamp
Evans Drumheads
EQ2 Clear on Kicks
Power Center Reverse Dot on 14” Snare.
G1 Coated on 12” Snare
G2 Clear on 8”,10”,12” and 13” Toms
G2 Clear on 14” and 16” Floor Toms
Hydraulic Glass on 14” Left Tom
Axis Pedals
Axis A Longboard (x2) on Kicks
Axis A Longboard on Foot Snare
Axis A Longboard on Ribbon Crasher
Axis Toe Riser
Iron Cobra felt beaters
Vic Firth Drumsticks
Vic Firth 55A
Electronics
Extreme Isolation Headphones EX-29
Axis E-kits Kick Triggers
Il drumkit presenta un assetto normalissimo.
I quattro tom più piccoli sono posizionati frontalmente, con il tom da 8” leggermente coperto dall’hi-hat in modo da stringere gli spazi, mentre trova posto sulla sinistra il tom da 14” cosi come il rullante minore e i timbales. In basso a destra troviamo i due timpani e nella posizione tipica le due casse ed il possente rullante principale. In basso a sinistra, a fianco dell’asta hi-hat, notiamo un piccolo tambourine ed un ribbon crasher con relativi pedali, percussioni davvero insolite in campo death metal.
I numerosi crash, china e splash Sabian offrono una gamma di sonorità davvero notevole e sono disposti in maniera comoda e semplice, mentre il secondo ride, locato sulla sinistra appena sopra all’hi-hat, rappresenta senza dubbio la scelta più caratteristica, della quale abbiamo già parlato. Ben due hi-hat secondari posizionati sulla destra sopra ai tom, di cui uno chiuso ed uno mezzo aperto comandabile dal pedale che notiamo in basso a destra, garantiscono tutte le possibilità sonore di questo piatto.
Tutto il set è sorretto da numerose aste e clamp Pearl, a loro volta sostenuti da un rack del suddetto marchio.
Le pelli Evans montate su tutti i tamburi sono evidentemente di serie adatte al genere e utili al compito che andranno a svolgere, in particolar modo per quanto riguarda le EQ2 delle casse, perfette per il fondamentale rimbalzo del pedale nelle parti più veloci, pelli scelte dopo l’esperienza con le EMAD, sebbene anch’esse eccelse.
Parlando di pedali la scelta è ricaduta su degli Axis A nella versione a pedana lunga e ulteriormente modificati con dei Toe Riser, componenti Axis che permettono di alzare ulteriormente la pedana, e con dei battenti Tama Iron Cobra. Nei pedali stessi sono inclusi gli unici componenti elettronici dell’intero set e cioè dei trigger E-Kit Kick. Si tratta di un trigger di casa Axis, unico nel suo genere, che invece di essere posizionato sulla pelle della cassa, è inserito nel pedale stesso, generando il suono desiderato quando il battente giunge a fine corsa. Ovviamente il kit necessita della relativa centralina e del paio di cuffie Extreme Isolation che George usa.
Come abbiamo già notato nello scorso numero, sono sempre le casse le prime ad essere triggerate. Questo si spiega nel fatto che a certe velocità i loro suoni naturali perderebbero per forza di cose pulizia e volume, costringendo gli amanti dei generi estremi a dotarsi di tali arnesi per avere un risultato ottimale.
Nonostante i vari modi possibili di triggerare le casse, questi aggeggi offrono tutti la possibilità di migliorare i risultati in termini di comodità e suono.
Però non lasciatevi ingannare, questo non vuol dire che i nostri beniamini barino!
Coloro che pensano che siano in grado di fare ciò che fanno solo grazie a questi ritrovati si sbagliano poiché, se da un lato facilitano gli sforzi, dall’altro bacchettano enormemente il batterista impreciso segnalando in modo inappellabile colpi fuori tempo al minimo movimento o vibrazione di pelle inesatto.
I trigger non perdonano, al contrario della cassa amplificata. Quindi, tornando al nostro George, ci accorgiamo di come, oltre che stretto parente di un Road Runner, sia anche preciso come un orologio svizzero!
VIDEO
Risulta incredibilmente arduo scegliere solo un paio di video tra tutti quelli presenti in rete, sono tutti degni di una visione. Vi consiglio un live e questo estratto dal suo Dvd educativo che, se riuscirete a procurarvi, vi farà letteralmente incollare allo schermo.
George Kollias al The Bluebird di Denver nel 2007
Preview del DVD “Intense Metal Drumming”